“Physis”: a Castel San Pietro si indaga il rapporto fra fotografia e natura
Verrà inaugurata a Verona il 14 settembre alle 11:00 la mostra fotografica Φύσις (dal greco Physis, che significa Natura), negli spazi suggestivi di Castel San Pietro,.
Verrà inaugurata a Verona il 14 settembre alle 11 la mostra fotografica Φύσις (dal greco Physis, che significa Natura), negli spazi di Castel San Pietro. La mostra sarà aperta, ad ingresso gratuito, durante i fine settimana del 14 e 15, 21 e 22 e 28 29 settembre 2024, con orario dalle 10 alle 19.
Saranno esposte le opere fotografiche di cinque autori: Alessandro Marchi, Cvetomir Tupankov, Denis Giusti, Gabriele Migliaccio e Ignazio Sfragara, con la supervisione progettuale di Giovanni Cecchinato, fotografo di Mestre, attivo nella fotografia di architettura/interni e nell’indagine delle metamorfosi del paesaggio italiano.
La natura ha sempre affascinato l’uomo, tanto da essere studiata sistematicamente dai filosofi presocratici, che la consideravano il principio e la causa di tutte le cose, la realtà primordiale.
Ma qual è il nostro rapporto attuale con la natura? E come si intreccia con la fotografia? Come influenzano le immagini della natura, che diventano paesaggio, il nostro immaginario?
Queste domande sono al centro dell’esplorazione di Verona OFF, che indaga fotograficamente i territori veronesi. Le ricerche fotografiche di Giusti, Marchi, Migliaccio, Sfragara e Tupankov rispondono al desiderio di documentare lo “stato delle cose” nei territori urbani e nelle aree limitrofe a Verona, con uno sguardo poetico che il mezzo fotografico consente. I fotografi si propongono di rivelare spaccati di questi luoghi, mantenendo il focus sul concetto di “naturale” che hanno scelto di esplorare.
L’obiettivo della mostra è sensibilizzare il pubblico verso il paesaggio che ci circonda, promuovendo una maggiore consapevolezza e rispetto per l’ambiente.
In occasione dell’esposizione, sarà disponibile anche un libro che raccoglie tutte le fotografie della mostra e potrà essere acquistato durante i giorni di apertura.
Val Borago un percorso introspettivo del perdersi e ritrovarsi in un luogo selvaggio, per alcuni inesplorato, a due passi dalla città.
Lo scopo di questo lavoro è tentare di evidenziare come la roccia sia un elemento vivo ed in continua trasformazione che coesiste in completa simbiosi con la Natura circostante.
L’idea del progetto è orientata sulla capacità della natura ad adattarsi, modellarsi, modificarsi, evolversi a sé stessa e agli interventi dell’uomo sul territorio, dimostrando la sua supremazia, la sua potenza
Con la pioppicoltura si creano aree modificate dall’uomo con scopo puramente economico. Gli sforzi produttivi sono concentrati su un solo prodotto. L’utilizzo delle monocolture crea degli spazi non naturali che ne alterano il paesaggio.
Il progetto prova a raccontare alcuni aspetti del rapporto uomo/natura all’interno di una città. L’indagine si concentra sullo spazio-natura degli orti cittadini, messi a disposizione per la popolazione a Verona.
Verona OFF è un’associazione che dal 2014 ha come scopo la produzione e la promozione della cultura fotografica, attraverso la messa in opera di progetti fotografici collettivi o personali, che indagano il territorio veronese. Numerosi i progetti che da una decina d’anni interessano Verona e il suo territorio. Fra questi quella del 2014 dal titolo “Presente Passante” esposto a Verona presso la Biblioteca centrale A. Frinzi – Università degli Studi di Verona; “Periferika” nel 2016 ha esposto presso la biblioteca civica del Comune di Verona, così come tre anni dopo “Per la Tangente”, con esposizioni presso il Polo Didattico Giorgio Zanotto dell’Università di Verona e presso il Palazzo Orti Manara all’interno del programma del Festival “Grenze” Arsenali Fotografici.
Nel 2020 è stata la volta di “Ricucire Distanze e Luoghi. Per una quotidianità condivisa” (Ricu) in collaborazione con il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università degli Studi di Verona, esposto al Museo Africano di Verona, negli spazi dell’Università di Verona ed in Gran Guardia, mentre nel 2021 è stato il turno di “Ri-Guardo per Terra” esposto presso Polo Universitario Santa Marta in collaborazione con il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università degli Studi di Verona.
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