Ad aver convinto la commissione regionale preposta al riconoscimento di Città veneta della cultura 2024 è stata la scelta di puntare, da parte dell’amministrazione comunale, sulla “partecipazione della cittadinanza, attraverso la diffusione degli spazi culturali, creando nuovi percorsi di avvicinamento alle espressioni artistiche”. E a fare da catalizzatore di questa visione è l’artista Carlo Zinelli. Nativo di San Giovanni Lupatoto, a cinquant’anni dalla sua scomparsa una serie di progetti mira infatti ad avvicinare la cittadinanza, e non solo, alla sua figura umana e di pittore, protagonista dell’Art Brut e il cui apprezzamento in questi anni si sta ampliando sempre di più.

Disegno, dunque sono

Alla base diDisegno, dunque sono”, il progetto di Moduli d’Arte promosso e supportato dalla Fondazione Culturale Carlo Zinelli e dall’amministrazione lupatotina, sussiste il ruolo del segno dell’artista come affermazione della propria unicità e strumento di conoscenza di sé. Un approccio che unisce non soltanto l’aspetto analitico sul lavoro di Zinelli, bensì si estende anche ad una funzione esperienziale per le giovani generazioni, che oggi manifestano una crescente difficoltà relazionali.

«Carlo ritrovava attraverso il segno una connessione con la vita, con una pennellata che è essa stessa un disegno. E infatti quest’anno il suo lavoro è inserito nel catalogo della Biennale Disegno Rimini 2024, inaugurata lo scorso 4 maggio e visitabile fino al 28 luglio» dichiara Lorenza Roverato, docente all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia e socia fondatrice di Moduli d’arte, società di progettazione culturale in ambito contemporaneo.

L’arte oltre la malattia psichiatrica

L’immagine che contraddistingue gli eventi del cinquantesimo dalla morte del pittore Carlo Zinelli in corso fino a fine 2024.

Carlo Zinelli oggi è un artista storicizzato e incluso in diversi testi scientifici, in cui si evidenzia il suo apporto originale all’arte non accademica. Il percorso segnato dalla malattia psichiatrica, pur occupando molta parte della sua biografia, secondo diversi critici non è l’aspetto determinante del suo lavoro, poiché la capacità immaginativa, la qualità esecutiva e l’innovazione della sua personale poetica aprono ad un nuovo linguaggio del tutto originale e non circoscrivibile nella categoria dell’arteterapia.

Di fatto, la stessa costituzione della Fondazione Zinelli ha come obiettivo il far conoscere sempre di più la ricerca espressiva di Carlo, a partire dai suoi concittadini. Una visione che però in questo cinquantenario non ripercorre la modalità della mostra espositiva, bensì si arricchisce anche di segni che incidono nella comunità.

Il murales di Ericailcane e Bastardilla

Lo scorso 20 aprile nell’omonima piazza di San Giovanni Lupatoto è stato infatti inaugurato un murales realizzato da due street artist internazionali, il bellunese Ericailcane e la pittrice colombo-italiana Bastardilla. Un progetto che parte dalle suggestioni e dal mondo di Zinelli per diventare altro, portando in sé il linguaggio dei due autori nel racconto di un uomo segnato dalla guerra civile di Spagna del 1939.

Il mulo, i pinocchi, gli uccelli, i fori e le stelle alpine, soggetti zinelliani, la frase “fine mondo” pronunciata in molte conversazioni avute dall’artista con Vittorino Andreoli, psichiatra del manicomio di San Giacomo alla Tomba dove rimase fino all’ultimo trasferimento a Marzana, percorrono la superficie del triplo muro posto su una elevazione della piazza. Parlano a noi di un tema tragicamente contemporaneo, la guerra, la sua devastazione anche in tempo di pace, delle bugie e della follia che la sostengono; a guardare e accompagnare, la natura, gli animali, come richiamo alla presenza di un amore, di un equilibrio possibile e necessario tra uomo e natura.

“A Carlo Zinelli, espressione pura della libera arte comune”. Questo si legge sulla targa realizzata nel luglio 1997 dall’amministrazione di San Giovanni Lupatoto.

La mostra veronese

Un ulteriore passo verso la città di Verona è quindi stato fatto all’interno di Artep – Il Mercante d’Oriente a Verona per la prima delle piccole esposizione organizzate in spazi non convenzionali, che mirano a favorire la conoscenza del lavoro di Zinelli. Sono dieci i disegni esposti in allestimento bifrontale – molti fogli di carta sono stati infatti lavorati dall’artista in entrambi i lati -, inseriti in perfetto dialogo con tappeti e sculture di differente provenienza e concezione.

L’allestimento consente di avvicinarsi con molta calma alla figurazione, grazie anche alla connessione che l’arte definita primitiva mantiene con il segno di Zinelli. L’interesse per l’Art Brut del padrone di casa, Tiziano Meglioranzi, tra i fondatori di ArtVerona di cui è stato direttore artistico per la prima edizione e nella quale aveva ideato una sezione per la Outsider Art, si respira anche in questa progettazione. Consigliatissima una visita entro il 21 giugno, con orario 9.30-13 e 15.30-19.30.

Si proseguirà quindi dal 21 giugno al 27 luglio con una ulteriore esposizione, questa volta nella sua città natale, negli spazi di Selezione Arredamenti, per chiudere poi le mostre da Arredoluce, tra il 27 settembre e il 25 ottobre, sempre a San Giovanni Lupatoto.

Una caccia al tesoro sulle tracce di Carlo

Occasioni che potremmo definire classiche per conoscere l’arte espressa da Zinelli, ma alle quali si affiancano diverse iniziative pensate per la comunità, tra cui la più imminente si terrà domenica prossima, 9 giugno. “Un tesoro chiamato Carlo” è infatti una vera e propria caccia al tesoro, pensata per le famiglie sulle tracce di questa figura in diverse parti della cittadina nativa; appuntamento al Centro culturale di piazza Umberto I alle 11-12 dove verranno consegnati dei kit per mettersi alla ricerca del pittore.

Carlo Zinelli, Grandi pinocchi neri e donna crocifissa, 25 febbraio 1968, tempera su carta, 70 x 50 cm, Fondazione Carlo Zinelli.

Quindi tra le 15 e le 16 si potranno consegnare gli indizi e i segreti scovati, con successiva premiazione alle 17 sempre al centro culturale. Tra le 11 e le 17 nel locale adiacente grazie a proiezioni di documenti audio e video, con le testimonianze di conoscenti e familiari, si potrà approfondire l’identità di Carlo. L’entrata è libera e per iscriversi è necessario compilare un modulo a questo link.

Workshop con artisti internazionali

​Seguiranno poi da ottobre a fine anno ulteriori appuntamenti e workshop con artisti internazionali, tutti al Teatro Astra di San Giovanni Lupatoto: il 19 ottobre con Giuliano Guatta e la sua “Ginnica del segno”, quindi il 9 novembre con Stefano Ricci e Giacomo Piermatti e la performance “Spinner”, un evento di musica e segno. Il 30 novembre invece sarà ospite Fausto Gilberti con “Il segno nell’illustrazione”. Per aggiornamenti e dettagli, il programma è consultabile sul sito www.modulidarte.it.

L’alchimia di un segno inconfondibile

«Zinelli deve ritagliarsi un ruolo di riferimento nel disegno contemporaneo, in un’epoca in cui questa forma espressiva è sempre più riconosciuta dalla critica. Per questo il suo lavoro è presente nella sezione degli artisti post 1945, all’interno della quarta edizione della Biennale Disegno di Rimini, in dialogo con altri artisti di oggi» dichiara Andrea Losavio, uno dei curatori di Cantiere Disegno e intervenuto in occasione dell’inaugurazione del murales di Ericailcane e Bastardilla.

«Per qualche alchimia il suo tratto è inconfondibile e persino davanti a soggetti drammatici esprime poesia, delicatezza. Non urla, ma ottiene lo stesso effetto sull’osservatore», ha concluso Losavio.

Da qui al 2026, in cui ricorreranno i 110 anni dalla nascita, c’è quindi da aspettarsi grandi cose.

©RIPRODUZIONE RISERVATA