Giovedì 24 aprile alle 18 sarà presentato alla Gran Guardia, in piazza Bra a Verona, in prima nazionale, il documentario Echi di libertà. Un dialogo tra le donne della Resistenza veneta e le nuove generazioni: un’esplorazione nel territorio veneto attraverso linguaggi, modalità e buone pratiche .

Per l’occasione si alterneranno le voci delle protagoniste e di chi ha reso possibile questo lavoro di attualizzazione della memoria. Interverranno Jacopo Bufolo, assessore alla Memoria Storica del Comune di Verona, Andrea Castagna, presidente Anpi Provinciale Verona, Cristian Frigo, regista e Giulia Cailotto, ideatrice del progetto e attrice.

Il documentario, prodotto da Filmica Srl per ANPI Provinciale Verona con ANPI
Provinciale Rovigo
e il sostegno di Regione Veneto, rappresenta un viaggio unico e suggestivo per esplorare come i valori della Resistenza siano ancora oggi percepiti, reinterpretati e vissuti dalle nuove generazioni.

Locandina di Echi di libertà

Ideato da Giulia Cailotto e diretto da Cristian Frigo, il progetto non si limita a raccontare le vicende delle donne partigiane, ma si interroga su come la memoria storica possa dialogare con il presente attraverso linguaggi, forme e contenuti innovativi.

Al documentario hanno partecipato, tra gli altri: Benedetta Tobagi, Resistenze Veneto, Regina Mab, Spazio Teatro Giovani, studenti e studentesse delle scuole secondarie e gruppi universitari di Verona, Venezia e Rovigo.

Scoprire una nuova parte della nostra storia

Riguardo il lavoro svolto in Echi di libertà. Un dialogo tra le donne della Resistenza veneta e le nuove generazioni Andrea Castagna ha dichiarato: «È un lavoro importante, non solo per il tentativo, peraltro riuscito, di coniugare l’esercizio della memoria con la capacità di tramandare alle generazioni future quella fase storica che hanno vissuto le donne ma, soprattutto, perché mette in evidenza la Resistenza nascosta delle donne. Storiografa, memorialistica e cinema sono spesso improntati sulla lotta armata (e maschile), mentre il ruolo femminile è stato spesso trascurato sebbene sia stato indispensabile e vitale per la Resistenza».

Il trailer di Echi di libertà

Il regista Cristian Frigo e l’ideatrice del progetto Giulia Cailotto hanno poi aggiunto: «Un viaggio emozionante nel territorio veneto che ha creato relazioni e dove abbiamo scoperto la passione e la vitalità che ancora anima i cuori di chi abbraccia i valori dell’antifascismo e della democrazia partecipata. Un’esperienza indimenticabile»;

«C’è tutta una storia dell’umanità ancora nascosta, la storia delle donne, che può e deve essere raccontata, superando stereotipi e pregiudizi di genere che non possono più avere spazio nella narrazione». Le storie di partigiane più o meno note, simbolo di determinazione e forza di volontà, si intrecciano alle riflessioni delle nuove generazioni, creando un dialogo vivo e vibrante tra passato e presente.

Non un documentario canonico

Il documentario non segue una struttura lineare o didascalica. Piuttosto, raccoglie punti di vista originali da diversi ambiti culturali e artistici: performance teatrali, reading musicali, interviste a ragazzi coinvolti in progetti di ricerca interdisciplinare, testimonianze di storici ed esperti, brevi racconti cinematografici dialettali tratti da testimonianze delle Partigiane combattenti venete.
Questa pluralità di voci e approcci sottolinea l’intento di “Echi di Libertà”: non dimostrare una tesi, ma lasciare spazio a interpretazioni e spunti di riflessione. I giovani veneti, protagonisti di questo dialogo, condividono le loro prospettive sulla memoria storica.

Al centro la partigiana Leda Azzalini

Il Veneto, con i suoi luoghi simbolici e le sue comunità, è il cuore pulsante di questo progetto: la città di Verona, la provincia di Rovigo, la scuola Luigi dal Cero a San Bonifacio, i sentieri della Lessinia e del Monte Baldo, i luoghi della Resistenza.

Lavorare “sul” e “per” il territorio

Le associazioni locali e le scuole sono coinvolte attivamente nella realizzazione e diffusione del documentario, favorendo un dialogo intergenerazionale. La distribuzione prevede diverse proiezioni pubbliche in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, e una successiva diffusione a scopo didattico.

Durante la lavorazione di Echi di libertà con la presidente di ANPI Rovigo, Antonella Toffanello

Il documentario è realizzato grazie al contributo di Regione Veneto, Direzione beni e Attività Culturali (DGR 746 del 2/07/2024), essendosi classificato al primo posto ne Bando per la concessione di contributi a sostegno di attività di promozione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’antifascismo, della resistenza e dei correlati eventi accaduti nel territorio del Veneto dal 1943 al 1948.

“Echi di Libertà” non è solo un omaggio al coraggio delle donne della Resistenza veneta, ma è soprattutto un fl rouge artistico e contemporaneo che, unendo testimonianze dirette, monologhi teatrali e riflessioni di giovani ragazzi veneti, pone al centro i valori trasmessi dalle partigiane – coraggio, giustizia sociale, uguaglianza – e la loro capacità di mantenere rilevanza nel mondo di oggi. L’obiettivo principale è comprendere quali aspetti siano ancora attuali e come i giovani possano reinterpretarli e tramandarli.

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