“Fascismo, Resistenza e Libertà”: a Castelvecchio la mostra per non dimenticare
Fino a fine luglio in Sala Boggian sarà possibile visitare la mostra che racconta il ruolo che ebbe la nostra città durante il nazi-fascismo.

Fino a fine luglio in Sala Boggian sarà possibile visitare la mostra che racconta il ruolo che ebbe la nostra città durante il nazi-fascismo.
“Fascismo, Resistenza e Libertà” è il titolo di una mostra intensa e necessaria, ospitata nella suggestiva cornice della Sala Boggian nel Museo di Castelvecchio. L’esposizione, inaugurata l’11 aprile con una partecipata cerimonia pubblica, si propone di raccontare, attraverso documenti, fotografie, reperti e testimonianze, uno dei periodi più drammatici e decisivi del Novecento italiano.
Organizzata in stretta collaborazione con l’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, la mostra allestita in Sala Boggian propone un percorso cronologico e tematico ricco e dettagliato. Si parte dall’ascesa del Fascismo, passando attraverso il Ventennio dittatoriale, la tragica esperienza della guerra, l’occupazione nazista e la coraggiosa lotta partigiana, per arrivare infine alla nascita della Repubblica e alla definitiva affermazione dei valori democratici.
Sala Boggian, luogo simbolico, fu teatro di un evento storico cruciale: nel 1943 ospitò il Congresso del Partito fascista repubblicano, che portò successivamente al Processo ai sei gerarchi fascisti “traditori”. Tra questi, spicca la figura di Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, insieme al suo stretto collaboratore Emilio De Bono e ad altri esponenti che avevano sfiduciato il Duce durante la storica seduta del Gran Consiglio, tenutasi tra il 23 e il 24 luglio 1943. In questa occasione, nella sala è esposto il prezioso verbale originale di quella fatidica seduta, testimonianza diretta di un momento decisivo nella storia d’Italia.
Dei sei gerarchi considerati “traditori”, cinque furono successivamente giustiziati con una fucilazione alle spalle, una modalità riservata a coloro accusati di tradimento, presso il Forte Procolo. Questo atto rappresentò un estremo tentativo di “purificare” il Regime dalle sue fratture interne e ristabilire una parvenza di autorità. Il Processo e la seguente esecuzione evidenziano in modo netto e tragico il drammatico passaggio dal regime autoritario della Dittatura fascista alla creazione della Repubblica Sociale di Salò, una struttura politica effimera posta sotto il controllo diretto dell’alleato e dittatore tedesco, Adolf Hitler.
L’ esposizione, articolata in sei sezioni, si rivolge al più ampio pubblico, in particolare alle giovani generazioni e sperimenta perciò un allestimento innovativo: sono presenti strumenti digitali, filmati, proiezioni di personaggi storici allo specchio, documenti, manufatti e opere d’arte originali. Un’intera sezione è dedicata al contributo dei veronesi alla lotta di liberazione, con storie individuali, pannelli esplicativi, materiali audiovisivi d’epoca e oggetti originali che restituiscono la complessità del periodo storico.
Si possono ammirare autentici manifesti di propaganda, lettere struggenti scritte dai condannati a morte della Resistenza, fotografie che documentano gli scioperi del 1943 e bollettini clandestini stampati nel periodo dell’occupazione. Questi preziosi materiali storici, accuratamente raccolti, costituiscono un ponte emotivo potente e significativo tra passato e presente, invitando i visitatori a una riflessione profonda e consapevole sulle responsabilità civili e morali legate al valore della memoria.
“Fascismo, Resistenza e Libertà” sarà visitabile fino a fine luglio 2025. Un’occasione preziosa per cittadini, studenti e turisti di confrontarsi con la storia recente, in uno dei luoghi simbolo della cultura veronese, affinché le parole libertà e democrazia non smettano mai di interrogare il presente.
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