Il bilancio delle sfide tra Verona e Parma è nettamente favorevole ai gialloblù scaligeri, che nei 30 incontri disputati hanno collezionato ben 22 vittorie. Tra queste, spicca sicuramente quella ottenuta domenica 20 febbraio 2000, al termine di una rimonta tanto emozionante quanto incredibile, rimasta indelebile nella memoria dei tifosi.

Apre Brocchi, tris Parma

La partita sembrava iniziare nel migliore dei modi per il Verona di Cesare Prandelli, grazie al gol lampo di Brocchi, arrivato dopo appena sessantanove secondi dal fischio d’inizio del signor Paparesta di Bari. L’entusiasmo dei tifosi di casa sembrava preludere a una giornata di gloria, ma la squadra ospite, guidata dal “veronese doc” Alberto Malesani, non tardò a rispondere. Prima arrivò il pareggio di Stanic, seguito dal gol del sorpasso firmato da Fuser, e infine la rete di Crespo che chiuse un micidiale ribaltamento. In meno di quindici minuti, Colucci e compagni videro il loro vantaggio iniziale trasformarsi in un pesante 1-3, lasciando l’amaro in bocca ai sostenitori gialloblù.

Sale in cattedra Morfeo

Rientrata negli spogliatoi sotto di due reti, l’Hellas Verona affrontò la ripresa con un atteggiamento completamente trasformato, mostrando una determinazione e una grinta inaspettate. A guidare la squadra in questa rimonta fu Morfeo, il fantasista approdato sulle sponde dell’Adige durante il mercato invernale, pronto a mettere in mostra il suo talento. Dotato di una classe cristallina e di una tecnica sopraffina, Morfeo era un giocatore capace di illuminare il campo con sprazzi delle sue immense qualità, anche se non sempre riusciva ad esprimere appieno il suo straordinario potenziale. Cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, considerato uno dei più floridi d’Italia, il fantasista abruzzese impiegò pochissimi minuti per cambiare l’inerzia della gara. Con una magistrale punizione fece esplodere il Bentegodi, infilando il pallone sotto l’incrocio dei pali e rendendo vano il tentativo di Buffon. Poco dopo, ancora su calcio piazzato, disegnò con il suo magico sinistro una traiettoria perfetta, trasformata in rete grazie a un colpo di testa impeccabile del capitano Colucci, che riportò la squadra in parità e accese nuove speranze.

Il sigillo finale di Melis

Non soddisfatto del pareggio, il Verona intensificò la pressione con grinta e determinazione, dimostrando una costante pericolosità nei pressi della porta difesa da Buffon. La svolta decisiva emerse da un errore cruciale di Lassisi, il quale, con un disimpegno centrale affrettato e impreciso, consegnò il pallone nel cuore dell’area di rigore. Pronto e astuto, Melis non perse tempo e sfruttò l’opportunità, trasformando l’errore in un gol che cambiò le sorti del match.

A suggellare una vittoria pienamente meritata ci pensò nuovamente Morfeo, il vero leader della squadra, che quasi allo scadere lasciò tutti senza fiato colpendo una traversa clamorosa, con il portiere ormai battuto. Cesare Prandelli, tecnico del Verona, concluse la giornata con un commento significativo: «Durante l’intervallo ci siamo parlati, ci siamo motivati e abbiamo capito che la vittoria era alla nostra portata. E alla fine, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo».

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