Un viaggio emozionante tra parole, immagini e musica dal vivo per dare voce a coloro che hanno sacrificato ogni cosa pur di raccontare la verità. Venerdì 28 marzo alle ore 21, il Teatro Camploy di Verona sarà il palcoscenico di La verità non si uccide, uno spettacolo scritto e diretto da Sara Meneghetti, prodotto da Fucina Culturale Machiavelli, e inserito nell’ambito della rassegna L’Altro Teatro / City. Quest’opera unica combina intensi monologhi con pungenti momenti di satira, arricchiti da un suggestivo accompagnamento musicale dal vivo, per raccontare le storie di tre giornalisti e attivisti che hanno pagato con la loro stessa vita il coraggio di difendere la libertà di informazione e il diritto alla verità.

Lo spettacolo ha riscosso numerosi apprezzamenti già lo scorso anno, quando è stato proposto nel corso della quarta edizione del Festival del Giornalismo di Verona. Questo evento si è rivelato un contesto particolarmente adatto per avviare una profonda riflessione sul ruolo cruciale che l’informazione assume nei contesti caratterizzati da conflitti, tensioni sociali e situazioni di repressione.

Sul palco, Jessica Grossule porta in scena la vita e il coraggio della fotoreporter iraniana-canadese Zahra “Ziba” Kazemi-Ahmadabadi, brutalmente uccisa in Iran mentre cercava di documentare con immagini e testimonianze le repressioni del regime contro i dissidenti. Anna Benico, con grande intensità, interpreta Natal’ja Estemirova, giornalista e attivista per i diritti umani in Cecenia, assassinata nel 2009 per aver osato denunciare pubblicamente le atrocità e le violenze perpetrate dal governo locale. Infine, Davide Lazzaretto dà voce e anima a Juliano Mer-Khamis, attore e regista palestinese-israeliano che ha consacrato la sua vita al teatro, utilizzandolo come potente strumento di resistenza e speranza nei campi profughi di Jenin, dove trovò tragicamente la morte nel 2011.

I tre protagonisti della piece teatrale: Jessica Grossule, Davide Lazzaretto e Anna Benico

«In questo spettacolo portiamo in scena tre storie autentiche e profondamente legate al presente – spiega Meneghetti – storie di tre vite che meritano di essere raccontate e conosciute. Il titolo dello spettacolo prende ispirazione da una frase di Natal’ja Estemirova: “Ma per quanto ci provino, la verità non si uccide.” Questo pensiero rappresenta una luce di speranza, un concetto al quale vogliamo fermamente aggrapparci e che desideriamo trasmettere al pubblico.»

Un’opera che non si limita a celebrare il coraggio di coloro che hanno osato sfidare il potere, ma che aspira a stimolare una profonda riflessione nel pubblico sulla libertà di espressione e sull’importanza del giornalismo in un contesto storico caratterizzato da conflitti, repressioni e silenzi imposti.

La musica dal vivo del talentuoso Stefano Soardo, unita al magistrale disegno luci di Pietro Paloschi, arricchisce l’esperienza teatrale, amplificando ulteriormente l’intensità emotiva e la potenza delle storie narrate, creando un’atmosfera che coinvolge lo spettatore a livello sensoriale e intellettuale.

I biglietti per assistere allo spettacolo, al costo di 14 € per il biglietto intero e 12 € per quello ridotto, possono essere acquistati comodamente online tramite il sito ufficiale fucinaculturalemachiavelli.com. In alternativa, è possibile comprarli direttamente presso il teatro la sera dell’evento, a partire dalle ore 20.

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