I viaggi nel tempo sono un classico della fantascienza, e sabato 15 marzo al Cinema Nuovo San Michele, l’EXTRA sci-fi festival Verona ha continuato a esplorare il paradosso della causalità, le implicazioni morali delle scelte e la possibilità di riscrivere la storia.

Opere iconiche come Doctor Who e The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy hanno affrontato questi temi con approcci molto diversi: la prima con un mix di avventura, filosofia e umorismo britannico, la seconda con un’irriverenza caotica che ha ridefinito il genere.

In entrambi i casi, il viaggio temporale è più di un semplice espediente narrativo: è un’occasione per riflettere sulla natura dell’esistenza, sulla casualità della vita e sul ruolo dell’essere umano nell’universo.

Time Travel Is Dangerous si inserisce in questa tradizione, ma lo fa con una prospettiva originale, tutta al femminile, mettendo al centro del racconto la solidarietà tra donne e la loro capacità di affrontare il tempo – e la società patriarcale – con ingegno e affetto.

La solidarietà come spinta narrativa

La storia di Ruth e Megan, due migliori amiche che gestiscono un negozio vintage e finiscono per viaggiare nel tempo alla ricerca di oggetti da rivendere, è molto più di un pretesto per gag temporali e situazioni assurde. Al cuore del film c’è una rappresentazione autentica della solidarietà insita in queste due donne, un tema che raramente trova spazio nella fantascienza tradizionale.

Le protagoniste non sono eroine solitarie, né antagoniste in competizione, ma due donne che si sostengono a vicenda, attraversando difficoltà che trascendono la dimensione temporale.

Se pensiamo alla fantascienza come un genere che ha spesso enfatizzato il progresso tecnologico e l’individualismo (basti pensare ai viaggiatori solitari di Interstellar o alle figure maschili di potere in 2001: Odissea nello spazio), Time Travel Is Dangerous offre una prospettiva radicalmente diversa. Qui il viaggio nel tempo non è una missione eroica o un’impresa scientifica, ma un’esperienza profondamente umana, segnata da affetto, risate e il riconoscimento reciproco.

Il tempo come ciclicità femminile

La citazione di Ruth a Megan, “Hai attraversato la dimensione mestruale per salvarmi”, è uno dei momenti più illuminanti del film. Questa frase racchiude un’intera realtà del femminile, in cui il tempo non è una linea retta, ma una spirale.

È impossibile non pensare alla teoria della ciclicità del tempo proposta da studiosa come Julia Kristeva, che ha parlato del “tempo femminile” come una dimensione non lineare, ma fatta di ripetizioni e ritorni. Il film abbraccia questa concezione, proponendo un viaggio nel tempo che non si muove secondo le logiche tradizionali della fantascienza, ma segue piuttosto un ritmo biologico e simbolico.

La “dimensione mestruale” di cui parlano le protagoniste è un modo per riconnettersi con una temporalità che spesso si ignora o reprime. Il ciclo mestruale, con le sue fasi di rinnovamento, perdita e rigenerazione, diventa una metafora potente della condizione femminile: un continuo attraversamento di stati, un adattamento costante a nuove situazioni e una forza inarrestabile.

Commedia al femminile: tra salita e discesa

Un altro aspetto affascinante del film è la sua struttura che sembra richiamare la Divina Commedia di Dante. Esattamente come il poeta fiorentino attraversa Inferno, Purgatorio e Paradiso, Ruth e Megan compiono un viaggio che le porta a discendere e risalire lungo la storia, affrontando difficoltà, ma anche scoprendo nuove forme di libertà. In questo caso, l’Inferno è rappresentato dalle epoche passate in cui le donne avevano ancor meno libertà, mentre la salita è il tentativo di ritrovare il proprio posto in un mondo che non le ha mai davvero accolte.

Il concetto di discesa e risalita o movimenti verso un punto cardine qualsiasi nel film non è solo una metafora del viaggio nel tempo, ma anche una riflessione sulle esperienze delle donne nella società. Ogni epoca ha imposto limitazioni e sfide diverse, ma l’essenza del conflitto rimane invariata: la lotta per il riconoscimento, per l’autodeterminazione e per il diritto di scegliere il proprio destino.

È un viaggio che ognuno di noi, in un certo senso, compie nella propria vita, affrontando momenti di oppressione e momenti di emancipazione, scendendo nell’oscurità del dubbio e risalendo verso la consapevolezza.

Un momento emblematico di questa dinamica si verifica quando Ruth, a causa di un’anomalia temporale, ringiovanisce improvvisamente fino a diventare adolescente. Questo evento, che inizialmente potrebbe sembrare una trovata comica, porta in realtà con sé un’importante riflessione: la maturazione è un processo irreversibile e il tempo, nonostante le sue fluttuazioni, ci impone inevitabilmente di crescere, cambiare e affrontare le nostre responsabilità.

Ruth si ritrova così a confrontarsi con la sua stessa giovinezza, comprendendo che l’infanzia e l’adolescenza non possono essere conservate o ripetute, ma solo ricordate e integrate nel percorso di vita. Il suo ritorno all’età adulta diventa quindi una metafora della necessità di accettare il passare del tempo e le trasformazioni che esso comporta, senza rimpianti ma con consapevolezza.

Ridere come atto sovversivo

Se la fantascienza spesso si prende molto sul serio, Time Travel Is Dangerous dimostra che il riso può essere un’arma potente. La comicitá del film è fortemente influenzata dall’umorismo britannico, mescolando sarcasmo, ironia sottile e assurdità.

L’approccio inglese alla commedia si distingue per l’uso del deadpan, ovvero l’espressione impassibile anche nelle situazioni più surreali, e per una vena di humor nero che emerge nei momenti più inaspettati. Questa tradizione, che possiamo ritrovare in serie cult come Doctor Who e The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy, permea il film, rendendo le interazioni tra Ruth e Megan ancora più brillanti e autentiche.

Non è un caso che molte opere femministe abbiano adottato l’umorismo come strumento di resistenza: da The Female Man di Joanna Russ alla scrittura di Ursula K. Le Guin, il riso è spesso l’ultima arma contro un sistema che cerca di ridurre le donne al silenzio.

Un viaggio che risuona nel presente

In definitiva, Time Travel Is Dangerous non è solo una commedia brillante ma un film che riesce a combinare con intelligenza e leggerezza un discorso profondo sulla solidarietà femminile e sulla natura del tempo. Ruth e Megan non sono solo due viaggiatrici nel tempo, ma due donne che dimostrano che la vera rivoluzione non è solo cambiare la storia, ma sostenersi a vicenda in ogni epoca.

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