Il Festival di cinema africano e oltre ritorna con Viaggiatori&Migranti
Per la sua 44esima edizione, dal 21 al 24 marzo tutte le sere alle ore 21, la prima novità è il luogo, ossia Cinema Teatro San Massimo di Verona (via Brigata Aosta, 6).

Per la sua 44esima edizione, dal 21 al 24 marzo tutte le sere alle ore 21, la prima novità è il luogo, ossia Cinema Teatro San Massimo di Verona (via Brigata Aosta, 6).
Alla sua 44esima edizione, prende nuovamente il via il Festival di Cinema Africano e oltre, venerdì 21 marzo, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali. Come ormai consuetudine negli ultimi anni, il primo passo del festival è interamente dedicato alla sezione storica Viaggiatori&Migranti, inaugurata nel 2010. Questa sezione è pensata per esplorare, approfondire e dare voce alle complesse tematiche legate ai fenomeni migratori, offrendo uno spazio di riflessione attraverso il linguaggio cinematografico.
La rassegna, che prevede la proiezione di quattro film distribuiti nell’arco di altrettante serate, si colloca all’interno del più ampio programma della XXI Settimana internazionale di azione contro il razzismo, promossa dall’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. L’iniziativa coinvolge un vasto numero di associazioni su tutto il territorio italiano, impegnate nell’organizzazione di un ricco e variegato calendario di attività volte all’informazione e alla sensibilizzazione. L’obiettivo principale è contrastare le discriminazioni basate sull’etnia, adottando anche una prospettiva intersezionale e utilizzando strumenti come l’educazione, la cultura, le arti e lo sport per promuovere la coesione sociale e una maggiore consapevolezza.
Anche a Verona e provincia saranno oltre 30 gli eventi organizzati sul territorio e promossi attraverso un Cartellone patrocinato dal Comune di Verona, accompagnato dallo slogan “Comprendi. Smantella. Ricostruisci”. Tra gli appuntamenti principali figurano “Siamo tutti esposti“, una manifestazione di grande impatto sociale, e l’iniziativa “Verona non è razzista, ma…“, che si terrà in piazza giovedì 20 marzo alle 19.30, proprio di fronte alla suggestiva scalinata di Palazzo Barbieri.
Si dà il via venerdì 21 marzo, in occasione dell’anniversario della storica ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa giornata commemora il tragico massacro di 69 persone, tutte manifestanti, che furono brutalmente uccise dalla polizia sudafricana nel 1960 nella località di Sharpeville. Una data significativa che porta con sé il ricordo doloroso di un evento simbolo della lotta contro l’ingiustizia e la discriminazione.
Nella nuova sede scelta per ospitare il Festival, il Cinema Teatro San Massimo, i codirettori artistici Giusy Buemi e Stefano Gaiga, insieme a numerosi ospiti, prenderanno parte a dibattiti e incontri che si terranno al termine della proiezione dei film. Momenti di confronto, che offriranno l’opportunità di approfondire le tematiche trattate e stimolare un dialogo costruttivo con il pubblico presente.
Il primo film che apre la sezione il 21, Bye Bye Tibériade di Lina Soualem, ha solcato gli schermi dei più importanti festival cinematografici dopo l’anteprima mondiale all’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Giornate degli Autori, e ci porta in Palestina, attraverso i luoghi e i ricordi di quattro generazioni di donne. Ospite della serata Giuseppe Acconcia, giornalista e ricercatore dell’Università degli Studi di
Padova, specializzato in Medio Oriente.
Si prosegue con il secondo film sabato 22 marzo, La tête froide di Stéphane Marchetti, che dopo aver girato documentari su Gaza e sui rifugiati di Calais, si dedica alla fiction raccontando comunque un’altra storia di migrazione. Ambientato in esterno, sulle Alpi in inverno, il film corre sul filo del thriller, tratteggiando due storie di solitudini, sogni e speranze. Ad accompagnare il dibattito in sala alcuni rappresentanti dell’Associazione One Bridge To.
Domenica 23 marzo, Non dirmi che hai paura di Yasemin Samdereli porterà gli spettatori nella Mogadiscio della guerra civile per raccontare, attraverso la storia vera di Samia Yusuf Omar, che nel 2008 a 17 anni ha rappresentato la Somalia ai Giochi Olimpici di Pechino correndo senza velo, il coraggio di una giovane ragazza e la sfida ad un regime violento e autoritario. In dialogo con il pubblico sarà presente in sala Giuseppe Cavallini, giornalista e direttore della rivista comboniana “Nigrizia”.
A chiudere la rassegna, lunedì 24 marzo, sarà il lungometraggio Anywhere anytime, debutto alla regia di Milad Tangshir e vincitore del Premio Luciano Sovena per la Miglior Produzione Indipendente. Un moderno Ladri di biciclette che racconta, nella Torino dei giorni nostri, il tentativo di sopravvivenza di un giovane immigrato clandestino a cui, dopo essere stato licenziato, verrà rubata la bicicletta per lui risorsa indispensabile. Ospiti della serata Fabrizio Creston, CISL e Raffaello Fasoli, CGIL.
Le proiezioni sono alle ore 21.00. Ampio parcheggio libero di fronte al Cinema.
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