Il sonno svolge una funzione essenziale nello sviluppo cognitivo ed emotivo dei giovani, influenzando il loro rendimento scolastico, la regolazione emotiva e il benessere generale. Tuttavia, studi recenti evidenziano una crescente riduzione delle ore di sonno tra gli adolescenti, spesso a causa di impegni scolastici, utilizzo di dispositivi elettronici e alterazioni del ritmo circadiano.

Secondo un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, la media delle ore di sonno tra gli italiani è di circa 7 per notte, con il 30% degli intervistati che dorme un numero insufficiente di ore. Bombardati dalla tecnologia e dall’intrattenimento digitale di giorno, gli adolescenti, infatti, spesso limitano le ore di sonno perché rimangono immersi nel web digitale del loro dispositivo. Questa deprivazione può avere conseguenze significative, aumentando il rischio di difficoltà cognitive, disturbi dell’umore e problematiche legate alla salute mentale.

Conseguenze dell’irregolarità del ritmo sonno-veglia

L’alterazione del normale ciclo sonno-veglia interferisce con le sue fasi fisiologiche, determinando, nel lungo periodo, una privazione di sonno con ripercussioni sia immediate che a lungo termine sul benessere emotivo, soprattutto dei giovani.

L’accumulo di stanchezza rende più difficoltosa la gestione dello stress e delle emozioni quotidiane, ad esempio in ambito scolastico, aumentando il rischio di irritabilità, ansia e depressione. Tra le conseguenze più comuni di un riposo insufficiente o di scarsa qualità vi sono instabilità dell’umore, difficoltà di concentrazione e la sensazione di essere costantemente sopraffatti dalle situazioni. Inoltre, la stanchezza può alimentare un senso di frustrazione, instaurando un circolo vizioso che influisce negativamente sul benessere psicologico degli adolescenti.

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Performance e motivazione tra i banchi di scuola

La privazione del sonno incide negativamente sul rendimento scolastico, influenzando funzioni cognitive fondamentali quali l’attenzione, la memoria e le capacità di risoluzione dei problemi. Gli adolescenti che trascorrono le ore serali giocando online o navigando sui social media tendono a manifestare elevati livelli di stanchezza durante le lezioni, con conseguenti difficoltà di concentrazione e ridotta capacità di assimilare le informazioni fornite dagli insegnanti.

La fatica cronica può inoltre compromettere la motivazione allo studio, trasformando l’ambiente scolastico in una fonte di frustrazione. In queste condizioni, il ragazzo può percepirsi inadeguato e incapace di sostenere il carico di apprendimento richiesto, sviluppando una visione negativa di sé. Ciò può determinare un progressivo indebolimento dell’autostima e dell’autoefficacia, con ripercussioni sul benessere psicologico e sulle prospettive di successo accademico.

Relazioni sociali: distanza e isolamento

Gli adolescenti che trascorrono le ore serali giocando online tendono a sviluppare abitudini che favoriscono l’isolamento, non solo nei confronti della famiglia, ma anche degli amici e dei compagni di classe. La privazione del sonno compromette la capacità di interagire in modo efficace con gli altri, determinando una comunicazione meno ricca e una minore sensibilità nella comprensione dei segnali emotivi e relazionali altrui. Tale comportamento può inoltre intensificare i conflitti familiari, in particolare con i genitori, i quali percepiscono nei propri figli un atteggiamento distaccato, irritabile e disinteressato.

Come possono intervenire i genitori?

I genitori svolgono un ruolo cruciale nel supportare i propri figli nel recupero di un ritmo sonno-veglia equilibrato. È fondamentale che siano in grado di riconoscere i segnali di una possibile privazione del sonno, così da intervenire tempestivamente. Tra gli indicatori più rilevanti vi sono sbalzi d’umore, manifestati attraverso irritabilità, aggressività o tristezza apparentemente immotivata, difficoltà di concentrazione, con una ridotta capacità di focalizzarsi su compiti scolastici o attività quotidiane, e una costante sensazione di stanchezza, che si traduce in sonnolenza diurna e difficoltà nel risveglio mattutino. Inoltre, l’isolamento sociale, caratterizzato dalla riduzione delle interazioni con amici e familiari e dalla preferenza per i giochi online rispetto alle relazioni reali, e il peggioramento del rendimento scolastico, evidenziato da voti più bassi, difficoltà nello svolgimento dei compiti e scarsa partecipazione alle lezioni, rappresentano ulteriori segnali di allarme.

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Per affrontare queste problematiche, è essenziale adottare strategie concrete ed efficaci. Stabilire una routine regolare, con orari fissi per andare a dormire e per il risveglio, contribuisce a riequilibrare il ritmo sonno-veglia. Limitare obbligatoriamente l’uso dei dispositivi elettronici sia nelle ore diurne che serali, evitando quindi che i ragazzi trascorrano la notte giocando o navigando online, aiuta a migliorare la qualità del riposo. Un dialogo aperto e costruttivo con i ragazzi, inoltre, consente di comprendere eventuali difficoltà emotive che possono spingerli a rifugiarsi nell’uso eccessivo della tecnologia. Educare sull’importanza del sonno, spiegandone in modo chiaro i benefici per la mente e il corpo, è un ulteriore passo per sensibilizzare i giovani su questa tematica. Infine, garantire un ambiente favorevole al riposo, assicurando che la stanza sia tranquilla, buia e confortevole, rappresenta un elemento essenziale per migliorare la qualità del sonno.

In conclusione, il sonno rappresenta un elemento essenziale per il benessere psicofisico degli adolescenti, influenzando non solo le loro capacità cognitive e il rendimento scolastico, ma anche la regolazione emotiva e la qualità delle relazioni sociali. Tuttavia, le abitudini moderne, caratterizzate dall’uso eccessivo della tecnologia e da ritmi irregolari, stanno progressivamente compromettendo la quantità e la qualità del riposo, con conseguenze significative a breve e lungo termine.

Diventa quindi fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del sonno, coinvolgendo non solo i ragazzi, ma anche le loro famiglie e le istituzioni educative. I genitori, in particolare, possono svolgere un ruolo chiave nel guidare i figli verso una gestione più equilibrata del tempo, incentivando abitudini sane e fornendo un supporto costante.

Celebrare il World Sleeping Day non significa solo sensibilizzare su questa tematica, ma anche incentivare un cambiamento culturale che riconosca il sonno come una priorità per la salute e lo sviluppo dei giovani. Solo attraverso un’azione congiunta tra famiglie, scuole e società sarà possibile contrastare le problematiche legate alla privazione del sonno e favorire il benessere delle nuove generazioni.

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