In Italia, dove più di 29 milioni di persone seguono almeno un content creator sui social media secondo i dati dell’Osservatorio InSIdE del maggio 2024, c’è stata una fortissima crescita in termini di profili social legati allo sport. Questo fenomeno ha raggiunto tutte le discipline partendo dalle due più popolari, calcio e tennis, e anche il ciclismo, seguito dal 26% degli italiani (sondaggio Demos-La Repubblica, 2024).

Chiamare Massimiliano Riccio unicamente un content creator è però sbagliato. Meglio conosciuto come il Capitano EDP o Capitan Riccioflex, Riccio è un giovane imprenditore digitale seguito da più di 41mila persone tra il suo profilo personale, su Instagram e YouTube, e quello di Eventi Del Pendola (EDP), dal quale è nato un brand di abbigliamento omonimo da lui interamente gestito.

Classe 2002, ha corso nelle categorie giovanili fino al 2021 e l’anno successivo ha lasciato il lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla sua attività social ed imprenditoriale. Da allora Massimiliano Riccio non solo racconta in maniera nuova il ciclismo nostrano ma ha reso popolare anche un territorio, la Valpolicella, e una salita, il Pendola (tra Fumane e Marano di Valpolicella), prima noti quasi unicamente ai cicloamatori della zona. E pensare che tutto era nato per gioco.

L’esordio con una sfida tra amici

Nel luglio del 2015 Bruno Olivieri, meccanico con un passato alla Mercatone Uno di Marco Pantani, lanciò una sfida goliardica a Riccio, da poco tempo iniziato al ciclismo, su chi tra i due in autunno sarebbe arrivato per primo in cima alla salita del Pendola. Alla fine vinse il giovane allievo e da questa sfida vennero piantati i semi sia per il progetto “Eventi del Pendola” che per una longeva amicizia dato che Riccio gestisce anche il profilo Instagram di Olivieri, che conta più di 30 mila follower, dove si racconta con ironia la quotidianità del meccanico di Pedemonte.

Diventata tradizione di fine stagione, alla sfida presero parte ogni anno sempre più ragazzi, fino a coinvolgere anche gli atleti professionisti della zona. Nel 2016 a seguire in qualità di spettatore divertito ed interessato ci fu Davide Formolo e primo in cima arrivò Davide De Cassan, oggi professionista per la Polti-VisitMalta. Due anni dopo si aggiunsero al pubblico anche Edoardo Zardini, Alessandro Fedeli, Andrea Guardini e Giovanni Lonardi. “Giovanni in quel periodo era di vendemmia e aiutava a casa, così è venuto con il trattore sul Pendola!” ricorda Riccio.

Le sfide terminarono nel 2020, complice la pandemia e il numero crescente di partecipanti, non più gestibile senza un’organizzazione vera e propria. Nacquero così le “Strava challenge”, i raduni di fine stagione con i professionisti, le aste benefiche, i primi capi di abbigliamento targati EDP e i video dei dietro le quinte delle gare professionistiche ed amatoriali – con la serie “Amatori de panza” che vede protagonisti i cicloamatori ecuadoregni Enrique Moreno e Braulio Acosta – che hanno portato Riccio e il brand EDP ad essere sempre più conosciuti.

Le avventure e le storie del Capitano EDP

Il nostro incontro con Massimiliano Riccio avviene pedalando lungo i 4 km della salita del Pendola, in una giornata che precede sue nuove trasferte ed avventure, di cui è stato ricco il 2024. Un anno che ha insegnato molto al giovane imprenditore digitale «partendo dal viaggio a Dubai” – esordisce Riccio – il mio primo vero viaggio. Ci sono andato 2 volte nel giro di un mese e mezzo, non per gare di professionisti ma per una granfondo, ed è stata una bella trasferta che mi ha fatto capire che c’era del potenziale nel progetto.»

Uno dei format che gli ha permesso di arrivare ad un pubblico sempre più ampio è però quello delle interviste ai professionisti in giro per l’Italia. Il segreto di questi contenuti sta, secondo il Capitano EDP, sia nel fatto che «tutti hanno qualcosa da insegnare e gli piace raccontare agli amatori e ai giovani la loro quotidianità», sia perché «è un format nuovo per tutti”, dato che prima questo genere di video era diffuso solo all’estero», come per il canale YouTube belga 834live.

Riccio negli ultimi mesi ha vissuto nel dietro le quinte delle corse, ha intervistato tanti professionisti e professioniste italiani – da Gianmarco Garofoli ad Anna Trevisi – ma anche allenatori, preparatori atletici, nutrizionisti e psicologi. Dal suo punto di vista, forte di queste esperienze, c’è di che sperare per il movimento ciclistico italiano: «Tanti criticano, dicendo che siamo indietro rispetto all’estero ma da quello che ho visto, seppur tanti atleti corrono in squadre straniere, c’è un movimento che si sta modernizzando

Con molti degli atleti finora intervistati, Riccio ha avuto a che fare nelle gare giovanili e non nasconde di aver sognato anche lui il professionismo: «Ieri stavo riguardando il video che ho fatto ad una mia cara amica, Alessia Vigilia, e pensavo che per varie situazioni da juniores ti dici “Devo fare sul serio” ed è lì che sbagli. Dovresti ancora, come dice Davide Formolo, prendere il ciclismo come un gioco in quelle categorie. Mi sarebbe piaciuto essere il ciclista professionista protagonista del filmato, ma ho capito che non bisogna vivere di rimpianti e mi godo il presente.»

Il quotidiano del Capitano EDP è caratterizzato da lunghe ore al telefono, sveglie alle 6:30 e giornate che iniziano alle 7:30, dedicate alla lavorazione di video o alla gestione degli ordini di abbigliamento, proseguendo fino a sera, con l’obiettivo di ritagliarsi del tempo per lo sport. Anche la notte diventa un momento creativo: «Mi sveglio di notte – confida sorridendo – anche verso le 4, perché mi vengono delle idee. Tengo il telefono vicino al comodino, senza connessione, e se mi viene un’idea la annoto subito.»

Tra le sue creazioni spicca una linea di abbigliamento per cui “dal momento dell’ordine fino all’evasione faccio tutto da solo,” mentre per la produzione «mi affido all’azienda Go Pressia, anche se le grafiche nascono sempre dalle mie idee,” spiega Riccio.

E poi ci sono tutte le iniziative per la community, anche per sensibilizzare su tematiche importanti come la sicurezza stradale. Ne è un esempio l’incontro e lo striscione per ricordare Sara Piffer: «Quando ho saputo della notizia, sono uscito e ho registrato dal cuore un video che ha girato l’Italia. Ho deciso di contattare lo stesso giorno il fratello Christian. Subito ha accettato lui, la famiglia, parenti ed amici. Adesso ogni volta che uno affronta la salita troverà sempre lo striscione. Come diceva anche don Amos [parroco di San Floriano di Valpolicella n.d.a.], è un punto di riferimento che ti fa riflettere e anche dare di più. Perché Sara correva e sognava di diventare professionista.»

Dalla metà della salita del Pendola si possono intravedere in alto a destra i due striscioni dedicati alle vittime della strada. Quello dedicato a Sara Piffer, il più recente, è stato issato lo scorso 15 febbraio.

Un 2025 ricco di progetti e sogni

Il 2025 per Riccio è iniziato anche con la soddisfazione di diventare ambassador del marchio di biciclette tedesco Canyon: «Ricordo che ero a casa ammalato lo scorso ottobre guardando Il Lombardia e vedo nei messaggi “Canyon”. Pensavo mi avrebbero chiamato a seguire qualche gara invece inizialmente mi volevano dato un modello base di bicicletta. Poi però con la crescita sui social a gennaio, mi hanno annunciato che mi avrebbero fornito il top di gamma con tutta l’assistenza possibile. E non si tratta solo di avere la bici, ma di una collaborazione più ampia che riguarderà anche il mondo dei professionisti.»

Tra i sogni professionali del Capitano EDP ci sono «far sì che la mia linea di abbigliamento EDP diventi un brand noto in Italia e all’estero» e «una granfondo della Valpolicella, per includere tutti, dato che la percentuale più alta di chi pratica ciclismo sono amatori», ovviamente con passaggio sul Pendola.

Sogni condivisi in famiglia, anche se in realtà all’inizio non sono mancate preoccupazioni, specie quando Riccio ha lasciato il lavoro che aveva presso la tipolitografia Zardini: «Vivo solo con mia madre che mi ha cresciuto. Dovevo portare i soldi a casa per aiutare nelle spese ma, supportato da mio zio che mi ha detto “Fallo ora o mai più”, nell’aprile del 2022 mi sono licenziato. Quando sono tornato a casa, per una sera e anche di più, mia mamma era arrabbiatissima però a ripensarci ora e guardando al futuro non posso dire altro se non che n’è valsa la pena. L’ha capito anche mia madre perché ha visto e continua a vedere quello che faccio. Un grazie va a lei che mi ha supportato fin da prima, perché anche tutti gli anni in cui correvo mi hanno portato fin qui.»

«C’è chi mi dice: ‘Eh, ma non lavori mai’, ma il mio è un lavoro creativo in cui ogni secondo bisogna inventare qualcosa di nuovo», racconta Riccio. Nel frattempo, durante una sosta da Olivieri, non perde tempo e tira fuori il cellulare per registrare un video destinato ai social, dove il meccanico descrive con ironia un orologio in legno ricevuto in regalo. «Uso in parte la videocamera professionale di mio fratello Alessandro, ma per la maggior parte dei contenuti utilizzo l’iPhone”, spiega Riccio. Non manca poi un consiglio per i giovani che vorrebbero seguire le sue orme: “Non è che domani inizi subito a fare video con Pogačar. Prima devi costruire la tua rete e partire filmando gli allievi o gli juniores della tua zona, così da farti conoscere. Non esistono scorciatoie.»

Davanti a sé, il Capitano EDP vede ancora tanta strada da percorrere. «C’è stata una grande crescita a luglio 2024 e poi a gennaio di quest’anno. Il progetto è avviato, mi conoscono in Italia e un po’ all’estero, e ora serve solo confermarsi migliorando la qualità», afferma, senza nascondere che ci sono molti momenti in cui, nonostante il suo motto sia “mai molar”, «mi ripeto ‘Adesso mollo’ ogni 10 giorni. Sono quei periodi in cui lavoro senza sosta perché ho un’idea fissa in testa, e vedo tutto nero, anche se non è davvero così.»

Alla fine prevale sempre il desiderio di volare. Del resto, l’username social “Capitan Riccioflex” prende vita da un gioco su una compagnia aerea immaginaria guidata da Riccio, inventato con i suoi ex-compagni di squadra durante i rientri dalle trasferte, passando per l’aeroporto Catullo. Il 2025 del Capitano EDP sarà ricco di contenuti su granfondo, routine professionali e reportage dai campi di gara, come quelli dell’Italia Bike Cup XCO. Si può dire che Massimiliano Riccio abbia trovato la sua traiettoria ideale, come lui stesso sottolinea: «Questo è il mio mondo, non ci sono alternative.»

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