Ecco a voi la 97ª edizione dei Premi Oscar!
Viaggio alla scoperta della notte più magica del Cinema.
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Viaggio alla scoperta della notte più magica del Cinema.
La cerimonia degli Oscar è un po’ come l’ultimo giorno di scuola: il momento più atteso, quello più desiderato. È un evento magico che si carica di significati e rappresenta da un lato la fine di un percorso, dall’altro, l’inizio di un nuovo cammino. Il Cinema d’altronde è al tempo stesso sogno e simulazione più autentica della realtà.
Se una candidatura al premio più abito dell’anno già costituisce uno step fondamentale per la formazione professionale e umana di ciascuno degli artisti coinvolti, possiamo solo immaginare cosa rappresenti la conquista di un tale riconoscimento: la consapevolezza che raggiunge la mente quando sa che l’anima è riuscita ad esprimere il proprio potenziale nel migliore dei modi, dando vita a qualcosa di immortale.
E quest’anno, la competizione, a causa di uno scenario più imprevedibile rispetto a quello del 2024, potrebbe davvero riservare delle notevoli soprese. Nelle prossime righe, in vista dell’appuntamento del 3 marzo, proviamo allora a condurre una sorta di totOscar, passando in rassegna i nomi in primo piano, per quel che concerne le categorie principali.
Nella corsa al Miglior Film, la vittoria dei titoloni The Brutalist e Emilia Perez, sicuramente i più quotati, non risulta essere affatto scontata, con Anora pronto a sconvolgere le carte in tavola e a fermare la missione cannibale dei rivali, mettendo a segno il “double”, dopo la Palma d’Oro di Cannes. Da segnalare anche Io sono ancora qui (in corsa anche per il Miglior Film Internazionale) in grado di tratteggiare con vivo realismo il quadro politico della dittatura militare brasiliana degli anni ’80 e l’altro outsider, The Substance, pellicola che ha messo in luce il lato più oscuro della chirurgia estetica.
Per la Miglior Regia, la lotta sembra un testa a testa fra Jacques Audiard (Emilia Perez)e Brady Corbet (The Brutalist), con quest’ultimo che rischia di restare beffato a causa dell’impostazione non proprio impeccabile del suo film: una sorta di grande impalcatura con alcune evidenti e problematiche fragilità. Sean Baker (Anora), anche in questo caso, è pronto a fare da terzo incomodo, ma il suo destino sembra maggiormente legato a quello del suo film.
Se Adrian Brody (The Brutalist) salirà sul palco al 99% come Miglior Attore (a meno di un colpo di mano del più che ambizioso Timothée Chalamet in formato Bob Dylan), sarà triello fra Karla Sofía Gascón (Emilia Perez), Demi Moore (The Substance) e Fernanda Torres (Io sono ancora qui) per la Migliore Attrice, in un gioco imprevedibile, condito da dichiarazioni scottanti degli ultimi mesi e politica dell’Academy.
A completare il quartetto delle Superstar, come Non protagonisti, il pronostico vede per il ruolo maschile un testa a testa fra gli incredibili Guy Pearce (The Brutalist) e l’ispiratissimo Kieran Culkin (A real pain); per quello femminile, un trionfo abbastanza certo per la multiforme Zoe Saldana (Emilia Perez)… Isabella Rossellini (Conclave), permettendo.
Al di là dei risultati, l’evento vedrà puntati su di sé i riflettori orbis terrarum e, come sempre, diventerà l’occasione per ammirare l’eleganza più raffinata e per stupirsi di fronte alle soluzioni più ardite; per vedere la gioia mescolata alle lacrime; le battute a fianco della malinconia. Los Angeles, una città in ginocchio dopo i terribili incendi del mese di gennaio, tornerà ad essere protagonista indiscussa della scena e epicentro tanto di felicità, quanto di inconsueta amarezza.
Sarà nuovamente la Rai, dopo l’ottimo allestimento dello scorso anno, a mandare in onda lo show (condotto dal comico Conan O’Brien) fra la notte di domenica e lunedì con una diretta sul primo canale a partire dalle 23.30 con il red carpet e la consueta festa e l’inizio delle consegne fissato, invece, alle ore una del mattino, in un crescendo senza soste di brivido e emozione. Si aprano le danze per questo grande tripudio del Cinema!
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