Ad Habitat83 l’anteprima del FdG25 dedicata alle dipendenze
Sabato 1° marzo ad Habitat 83 l'anteprima del Festival dedicata interamente al tema delle dipendenze: medici, giornalisti, sociologi, psicologi ed esperti si confronteranno fra loro.
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Sabato 1° marzo ad Habitat 83 l'anteprima del Festival dedicata interamente al tema delle dipendenze: medici, giornalisti, sociologi, psicologi ed esperti si confronteranno fra loro.
“Dipendenze. Una piaga silenziosa. Come affrontarla?”. Questo è il titolo dell’importante incontro in programma per sabato 1° marzo, presso la sede di Habitat 83, situata in via Mantovana 83. L’evento segnerà ufficialmente l’inizio della quinta edizione del Festival del Giornalismo di Verona, una manifestazione di grande rilievo organizzata dall’Associazione Culturale Heraldo. Grazie al sostegno e alla co-organizzazione del Comune di Verona, l’iniziativa mira a creare spazi di confronto, riflessione e approfondimento dedicati a tematiche di significativo valore sociale e culturale, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere la comunità locale.
Un’approfondita e dettagliata anteprima pensata con l’obiettivo di esplorare e illustrare in modo chiaro e completo il complesso universo delle dipendenze, analizzandone a fondo le origini, investigando le cause più profonde e imparando a riconoscerne con precisione i segnali distintivi.
Questo importante progetto è reso possibile grazie al fondamentale e prezioso sostegno offerto dai Centri giovanili Don Mazzi, una realtà consolidata che da molti anni si dedica con dedizione, professionalità e impegno costante al supporto, all’accompagnamento e al percorso di recupero di giovani che si trovano a vivere situazioni di disagio, difficoltà o condizioni particolarmente critiche.
La giornata prenderà il via alle ore 15 con i saluti istituzionali, a cui seguirà l’introduzione a cura di Mirco Cittadini, esperto dantista. Attraverso le parole e i versi del Sommo Poeta, Cittadini ci guiderà in un viaggio coinvolgente e profondo all’interno del complesso tema delle dipendenze.
Dalle 15.30 in poi, una serie di incontri e dibattiti vedrà protagonisti coloro che hanno consacrato l’intera loro carriera professionale allo studio, alla comprensione e alla lotta contro le dipendenze, offrendo riflessioni e testimonianze di grande valore.
Il primo incontro, in programma dalle 15.30 alle 16.15, vedrà protagonisti Fabio Lugoboni, direttore dell’Unità Operativa di Medicina delle Dipendenze, e Camillo Smacchia, direttore delle Dipendenze di Bussolengo-Legnago. A guidare e moderare il dialogo sarà la giornalista Mirella Gobbi, che accompagnerà la discussione con la sua esperienza. Successivamente, dalle 16.15 alle 17, i giornalisti Cinzia Inguanta e Federico Bonati, sotto la moderazione della giornalista Erika Funari, condivideranno “Storie di dipendenze”. Durante questo momento, verrà posta particolare attenzione sull’importanza del ruolo del giornalismo e su come viene trattata questa tematica così complessa e delicata, evidenziando le sfide legate alla narrazione e il peso delle parole utilizzate.
Saranno i giovani e la crescente dipendenza tecnologica, quella legata all’uso degli smartphone, all’iperconnessione e al mondo digitale, il fulcro del terzo appuntamento della giornata intitolata “E i nostri ragazzi?”. L’incontro si terrà dalle 17 alle 17.45 e vedrà come protagonisti Riccardo Giumelli, sociologo dell’Università di Verona, e Alessio Mauri, psicoterapeuta, che approfondiranno il tema con la moderazione della giornalista Alice Martini. Successivamente, fino alle 18.30, prenderanno parte a un dialogo Emanuele Goldin, della Comunità Terapeutica per Tossicodipendenti Nuova Vita di Vicenza, e Mauro Semenzato, del Centro Soranzo di Tessera, Venezia. A coordinare e arricchire il confronto sarà il giornalista Alessandro Bonfante.
“Case History Red Lab: un approccio partecipato alla vulnerabilità” rappresenta il penultimo appuntamento della giornata, un incontro di grande intensità e riflessione con Irene Castagna e Roberto Benoni. I due protagonisti condivideranno l’importante esperienza di utilizzo della fotografia come strumento di contrasto alle dipendenze, un progetto significativo sviluppato all’interno di un campo profughi situato nel Kurdistan iracheno. Questo approccio innovativo ha permesso di affrontare temi complessi attraverso il potere delle immagini e del coinvolgimento umano.
A concludere la giornata, alle ore 19, si terrà la presentazione della mostra personale “Frazioni, Slow Pulsing Deep Time” realizzata da Francesco Mina. La mostra, curata da Sebastiano Casella, rappresenta una profonda esplorazione artistica ed è frutto della direzione creativa di In Habitat APS. Un evento che promette di offrire un intenso viaggio nel tempo e nello spazio attraverso l’arte contemporanea.
Per ogni approfondimento e informazione visitare il sito del Festival del Giornalismo di Verona.
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