Pillole di Sanremo: seconda serata
Ritmi più blandi, comicità improbabile e piccoli Mozart nel secondo appuntamento del Festival.

Ritmi più blandi, comicità improbabile e piccoli Mozart nel secondo appuntamento del Festival.
Divano, tv accesa, è mercoledì di coppa/seconda serata signori!
Sanremo è Sanremo e il Milan è il Milan. Confesso quindi che per 90 minuti più recupero ho seguito in contemporanea Rotterdam e Ariston. Sentire l’urlo the Champiooons mentre inquadrano lo sguardo terreo di Carlo Conti di fronte a quel cartello giallo con una scritta nera è un crossover che nei miei anni di formazione avrei attribuito a qualche viaggio lisergico che si stava spingendo un po’ troppo in là.
Ci deve essere stato un giorno in cui Cristiano Malgioglio ha deciso di voler diventare la zia Yetta di sé stesso. Avrei voluto esserci. Però dai, stiamo comunque parlando di un paroliere con la sua storia. I testi per Mina e Ornella Vanoni, ok, ma sono altre le strofe che incidono il suo nome nella pietra. “Danzando danzando mi sono preso Fernando”, “E pensare a quante donne, al suo passare su le gonne!” (dedicata alla struggente stagione del Bunga Bunga), “Coglimi, frutto fresco tuo sarò” ed “Ernesto, per te io mi rivesto”. Imperituro.
Stamattina mi sono letto un po’ di opinioni contrastanti sul brano di Cristicchi. Retorica, non sa cantare, in passato ha scritto testi più ispirati (vero, peraltro), mossa paracula e via dicendo. Registro tutto. Poi, anche stasera, c’è quel qualcosa che si ferma lì, nello stomaco. Pesante e irreparabile. Facciamo che, complice la serata rossonera, ve lo esemplifico con un’immagine.
Dovete sapere che, per gli addetti ai lavori, uno dei momenti clou delle giornate sanremesi è la fuga alla ricerca di cibo nelle poche pause tra un’intervista e una conferenza stampa. Uno dei miei porti sicuri era una piccola trattoria su corso Garibaldi, a pochi passi dal Palafiori. La pasta alla ligure che sfornava a ciclo continuo era un must assoluto. Stasera, per ritrovare certe atmosfere, qui a casa abbiamo deciso di replicarla. Missione compiuta. Ecco, magari da non rifare dopo le 22.
Giuro che non avevo mai sentito prima la voce di Bianca Balti. Colpa mia, ovvio. Posso dire che ho finalmente apprezzato una spontaneità leggera che, primo, non accende il faro sulla malattia e, secondo, ci permette di cancellare annate di monologhi e letterine vuote. Damiano, invece, aggredisce il palco dell’Ariston con secchiate di testosterone che non vorrei essere stato seduto tra le prime file. Richiamerei la vostra attenzione sul primo brano, l’omaggio a Dalla. Immaginate cosa avrebbe potuto fare Lucio con un altro physique du rôle.
Memore di quando saliva sul palco dell’Ariston impersonando diversi personaggi storici, accolgo la svolta cinematografica. Alla prima serata Achille Lauro ci ha regalato un commosso omaggio al Nino Manfredi di Grandi Magazzini. Ieri una fusion tra il Frank Nitti di Billy Drago ne Gli intoccabili e The Mask. Attendo duetti e finalissima. Nel frattempo ricordate che “anche Bonanni compra ai Grandi Magazzini“.
Il piccolo Vittorio Bonvicini che scoppia in lacrime sono io dopo aver visto i primi 20 minuti al de Kuip. Nino Frassica e quel tranquillizzante salto nei mitici anni ‘80 e ’90: comicità indolore e debito pubblico che vola. Il bimbo che suona il piano è una bieca mossa carlocontiana per bullizzare la generazione autotune. Elodie stasera ha tirato fuori quel po’ di grinta che si richiede a chi vuole giocarsi la vittoria finale. Lo ha fatto anche Fedez, dicono su X. Lo sketch di Edoardo Leo e Frassica improvvisamente si rivela un gigante. Carolina Kostner non vi ha messo voglia di fare i tedofori? Tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia!
Tocca a radio e televoto decretare la top five di serata. Nessuna particolare scossa tellurica, nonostante un Lucio Corsi che tiene fuori Elodie spoilerata/invocata da Malgioglio. Ore 01 e 11.
Per recuperare tutte le pillole di questo Festival: prima serata
© RIPRODUZIONE RISERVATA