La stima mensile sulle immatricolazioni automobilistiche in Italia, elaborata da Motus-E, mostra un aumento sorprendente delle vendite di auto BEV full electric nel mese di gennaio: un incremento del 132,24% rispetto allo stesso mese del 2024.

Sebbene il numero di veicoli elettrici venduti, pari a 6.721 unità, sia ancora basso rispetto ad altri Paesi europei, rappresentando solo il 5,01% delle vendite, l’incremento è significativo. Questo avviene mentre le vendite totali di auto continuano il trend negativo degli ultimi mesi, con una diminuzione ulteriore del 5,89%.

Sembra che gli italiani non solo stiano riducendo gli acquisti di nuovi veicoli, ma stiano anche orientandosi verso l’elettrico. Secondo Motus-E, l’aumento dell’elettrico offre un’indicazione molto interessante sulle prospettive del mercato. La classifica delle auto elettriche più vendute è sempre più dominata da vetture compatte ed entry level, il fulcro del nostro mercato, con molti nuovi modelli elettrici che avvicinano questa tecnologia a un numero crescente di famiglie.

Il cambiamento delle preferenze dei consumatori italiani verso modelli più economici è evidente dalla classifica delle prime cinque auto elettriche più vendute. A gennaio, la Dacia Spring è stata la prima in classifica con 961 veicoli venduti (nel 2024 era quarta), seguita dalla Citroen C3 con 418 veicoli (nuovo ingresso) e dalla Tesla Model Y, terza con 265 veicoli (nel 2024 era prepotentemente prima con due modelli). Seguono la Jeep Avenger e la Fiat 500e, rispettivamente quarta e quinta con 245 e 230 veicoli venduti.

Colpisce la penalizzazione e il drastico ridimensionamento di Tesla, finora leader incontrastato. Nello scorso anno ha venduto il 23,66% del mercato italiano, ora Tesla Model Y inizia il 2025 con una quota di circa il 4%.

Tesla in seria difficoltà

La casa automobilistica fondata da Elon Musk, secondo Bloomberg, non ha ottenuto risultati migliori nel resto d’Europa. Le sue vendite in Germania, il principale mercato europeo per le auto elettriche, sono diminuite del 59%, in Francia il calo è stato del 63% e nel Regno Unito ha registrato una flessione del 12%.

Secondo gli analisti di Bloomberg, il lento avvio di Tesla in Europa può essere attribuito a vari fattori, tra cui le incursioni di Musk nelle vicende politiche europee, compreso l’endorsement per il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD).

È importante notare che, nella competizione internazionale nel mercato delle auto elettriche, Tesla si trova da tempo in una fase di rallentamento. Nel 2024 ha consegnato 1.789.226 unità, quasi tutte Model Y e Model 3, l’1,1% in meno rispetto all’anno precedente, lontana dai 2 milioni di veicoli previsti da Musk. Lo scorso anno Tesla è stata praticamente raggiunta dalla diretta rivale, la cinese BYD, con 1.764.992 veicoli BEV, ma con un ritmo di crescita del 12% annuo.

Questo avviene in un mercato mondiale in forte crescita (dal 2019 al 2023 si è registrato un balzo da 1,4 a 7,4 milioni di unità e nel solo 2024 le vendite di Bev sono aumentate di 1,2 milioni e del 16%) e  sempre più cinese: il 51% dei veicoli è realizzato da costruttori cinesi, il 22% da brand americani, il 18% da marchi europei.

Bev nei principali Paesi europei

Le auto BEV immatricolate in Europa nel 2024 continuano a crescere costantemente, con i Paesi Bassi e il Belgio in testa con una quota di mercato rispettivamente del 34,7% e 28,2%. Seguono il Regno Unito e la Francia con quote pari rispettivamente al 19,6% e 17%. La Germania si posiziona successivamente con il 13,5%, mentre Spagna e Italia chiudono la lista con il 5,7% e il 4,16%.

Il nostro Paese è stato superato dalla Spagna ed è ormai ultimo tra i principali Paesi europei nella transizione della mobilità privata verso l’elettrico.

Una nota italiana positiva

Più di un segnale positivo proviene dal mercato italiano degli autobus. Alla notizia che nel 2024, con la vendita totale di 6.636 mezzi, le immatricolazioni degli autobus, veicoli per la mobilità collettiva, sono aumentate del 26,7% rispetto all’anno precedente si aggiunge il fatto che la motorizzazione diesel scende per la prima volta sotto il 50% (3.040 autobus su 6.636) mentre l’elettrico sale dal 9 al 18%, passando da 457 a 1.175 mezzi.

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