Nel gennaio 1985, Verona fu investita da una straordinaria nevicata che è rimasta impressa nella memoria di molti cittadini. A causa dell’impraticabilità del campo del ‘Bentegodi’, la squadra del Verona si allenò nei dintorni dello stadio per prepararsi alla partita interna con l’Atalanta, valida per il penultimo turno del girone di andata.

Bruni, poi la “doccia gelata” di Pacione

Di fronte a quindicimila spettatori coraggiosi che sfidarono un freddo glaciale, le due squadre offrirono una partita entusiasmante e combattuta. I gialloblù, in corsa verso l’inaspettato titolo di Campioni d’Inverno, trovarono il vantaggio nel primo tempo grazie a Bruni. Il “piccolo” centrocampista toscano, appena fuori area, ricevette un ottimo passaggio da Di Gennaro e scagliò un destro rasoterra che si infilò vicino al palo destro di Piotti.

Nella ripresa, quando la vittoria sembrava assicurata, a pochi minuti dalla fine, Pacione intercettò un passaggio rasoterra dalla destra, anticipò Fontolan e mandò il pallone alle spalle di Garella, inutilmente disteso in tuffo. Il pareggio nerazzurro, oltre a gelare il pubblico scaligero, accese gli animi in campo, portando all’espulsione di Soldà e Galderisi per reciproche scorrettezze poco prima del novantesimo.

Verona Campione d’Inverno

Nonostante il pareggio ottenuto grazie al nerazzurro Pacione – che, ironia della sorte, un paio d’anni dopo avrebbe indossato con successo la maglia dell’Hellas, diventandone anche capitano – e la successiva sconfitta ad Avellino, il Verona si aggiudicò il titolo di Campione d’Inverno.

Quattro mesi più tardi, nel match di ritorno e con lo stesso risultato, i gialloblù si sarebbero proclamati Campioni d’Italia con una giornata di anticipo rispetto alla fine del campionato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA