Come sopravvivono nella nostra società i valori della Liberazione? Come l’esperienza delle donne nella Resistenza veneta si riflette in quella delle donne di oggi e come raccontarla al di là di stereotipi e pregiudizi? Chi custodisce la memoria? E perché?

Da queste domande inizia la ricerca del documentario “Echi di libertà. Un dialogo tra le donne della Resistenza veneta e le nuove generazioni”; un’esplorazione attraverso linguaggi, modalità e buone pratiche per preservare la memoria storica e attualizzarne il linguaggio.

Il documentario, prodotto da Filmica Srl per ANPI Provinciale Verona con ANPI Rovigo e il sostegno di Regione Veneto, rappresenta un viaggio unico e suggestivo per esplorare come i valori della Resistenza siano ancora oggi percepiti, reinterpretati e vissuti dalle nuove generazioni.

Ideato da Giulia Cailotto e diretto da Cristian Frigo, il progetto non si limita a raccontare le vicende delle donne partigiane, ma si interroga su come la memoria storica possa dialogare con il presente attraverso linguaggi, forme e contenuti innovativi.

Un’introduzione a Echi di libertà

Al documentario hanno partecipato, tra gli altri Benedetta Tobagi, Resistenze Veneto, Regina Mab, Spazio Teatro Giovani, scuole secondarie e gruppi universitari di Verona, Venezia e Rovigo. Le storie di partigiane più o meno note, simbolo di determinazione e forza di volontà si intrecciano alle riflessioni delle nuove generazioni, creando un dialogo vivo e vibrante tra passato e presente.

L’importanza del dialogo con i giovani

Il documentario non segue una struttura lineare o didascalica. Piuttosto, raccoglie punti di vista originali da diversi ambiti culturali e artistici: performance teatrali, reading musicali, interviste a ragazzi coinvolti in progetti di ricerca interdisciplinare, testimonianze di storici ed esperti, brevi racconti cinematografici dialettali tratti da testimonianze delle Partigiane combattenti venete.

Questa pluralità di voci e approcci sottolinea l’intento di “Echi di Libertà”: non dimostrare una tesi, ma lasciare spazio a interpretazioni e spunti di riflessione. I giovani veneti, protagonisti di questo dialogo, condividono le loro prospettive sulla memoria storica. Il Veneto, con i suoi luoghi simbolici e le sue comunità, è il cuore pulsante di questo progetto: la città di Verona, la provincia di Rovigo, la scuola Luigi dal Cero a San Bonifacio, i sentieri della Lessinia e del Monte Baldo, i luoghi della Resistenza.

Il dietro le quinte di Echi di libertà

In particolare Giulia Cailotto ha sottolineato come il documentario si prefigge l’obiettivo di colmare un vuoto storico: «Senz’altro la necessità di ricostruire una storia che abbiamo studiato solo a metà, e che da più parti ora chiede di essere raccontata nella sua interezza: ovvero la storia delle donne, del loro impegno uguale e spesso maggiore – per un prezzo da pagare più alto in termini sociali – degli uomini nel processo di liberazione. 

La ricerca di un femminile che è sempre stato lì, lontano da stereotipi e narrazioni “dai colori pastello” totalmente fuorvianti da quello che è stata ed è la realtà ma a cui non è stato dato il giusto spazio nel racconto: penso all’iconografia della partigiana dipinta solo quasi come una “bellezza in bicicletta” e non come una soldata con il mitra. Inoltre, il documentario è nato dalla necessità di capire chi veicolerà il messaggio dopo la morte delle testimoni e come esso possa trovare spazio in una società così diversa da quella degli anni ‘40 come è la nostra».

Concludendo infine: «Realizzando il documentario abbiamo scoperto che nelle scuole da parte dei professori c’è ancora il desiderio di insegnare la Storia in una società che è più avanti del racconto che ne facciamo».

Il crowdfunding di Echi di libertà

Le associazioni locali e le scuole sono coinvolte attivamente nella realizzazione e diffusione del documentario, favorendo un dialogo intergenerazionale. La distribuzione prevede almeno due proiezioni pubbliche in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, e una successiva diffusione a scopo didattico.

Il documentario è realizzato grazie al contributo di Regione Veneto, Direzione beni e Attività Culturali (DGR 746 del 2/07/2024), attraverso il Bando per la concessione di contributi a sostegno di attività di promozione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale dell’antifascismo, della resistenza e dei correlati eventi accaduti nel territorio del Veneto dal 1943 al 1948.

Andrea Castagna, presidente ANPI provinciale Verona all’interno del Polo universitario Santa Marta

“Echi di Libertà” non è solo un omaggio al coraggio delle donne della Resistenza veneta, ma è soprattutto un fil rouge artistico e contemporaneo che, unendo testimonianze dirette, monologhi teatrali e riflessioni di giovani ragazzi veneti, pone al centro i valori trasmessi dalle partigiane – coraggio, giustizia sociale, uguaglianza – e la loro capacità di mantenere rilevanza nel mondo di oggi. L’obiettivo principale è comprendere quali aspetti siano ancora attuali e come i giovani possano reinterpretarli e tramandarli.

È possibile sostenere il progetto attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal basso al seguente link.

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