Il match Verona-Lazio, valido per la 35a giornata del campionato di serie B, disputato in un caldo pomeriggio quasi estivo di domenica 23 maggio 1982 era, come spesso succede sul finire della stagione, un match dall’elevatissima posta in palio. Da una parte i gialloblù di Osvaldo Bagnoli, dopo tre anni di Purgatorio, erano alla ricerca di una vittoria per avvicinarsi sempre più al traguardo, oramai prossimo, della promozione in A. Di fronte, però, c’era la formazione biancoceleste, guidata dal compianto Roberto Clagluna, invischiata fino al collo nella lotta per non retrocedere e, quindi, assetata di punti salvezza.

Gibo toglie le castagne dal fuoco

La partita si mise subito bene per Guidolin&C., già in vantaggio dopo quattro minuti di gioco con un gol di Nico Penzo. L’euforia, però, durò poco. Gli ospiti, infatti, dopo aver raggiunto il pari con Vagheggi, ribaltarono il risultato a loro favore grazie a un’autorete di Aldo Vannoli, quel giorno tra i pali al posto dell’infortunato Claudio Garella.

Quando la paura cominciava a farsi sentire, a togliere le castagne dal fuoco ci pensò Mauro Gibellini. Dopo aver messo a segno la rete del pari, trasformando con consumata freddezza un calcio di rigore, con un preciso colpo di testa infilò nel sacco il pallone del 3-2 e dell’insperata vittoria. Un gol che mandò in visibilio i trentamila del “Bentegodi”‘” e gettò nel più totale sconforto il pubblico di fede laziale.

Festa per tutti

Quella vittoria, ottenuta in rimonta, rappresentò per la squadra di Bagnoli un mattone fondamentale per la conquista della promozione, che sarebbe arrivata con il conforto della matematica due settimane dopo a Pescara, quando mancava solo una giornata al termine del campionato.

La Lazio, nonostante quella sconfitta riuscì comunque a salvarsi in extremis, con un punto di vantaggio sulla quartultima posizione dove il Rimini, in base alla classifica avulsa, finì a fare compagnia in Serie C a Pescara, Spal e Brescia.

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