Quando finisce un anno e ne inizia un altro, gli “scribacchini della musica” riflettono su ciò che li ha emozionati musicalmente nell’anno passato e sperano che i tour e i nuovi album dell’anno nuovo possano offrire nuova linfa vitale per alimentare il piacevole tormento adrenalinico che solo la Dea Musica sa regalare.

Questo meraviglioso passaggio, prevalentemente onirico, è stato influenzato dal declino produttivo italiano e mondiale, colpito da un marketing che spesso ostacola l’ispirazione, essenza pura dell’arte. Quest’anno, abbiamo subito un doppio colpo con la perdita di due grandi artisti.

A Capodanno, la notizia della scomparsa di Paolo Benvegnù ci ha colpiti come una stalattite, proprio quando era raggiante in televisione accanto a Bollani e fresco vincitore del premio Targa Tenco per il miglior album dell’anno. La sua vittoria rappresentava l’autenticità senza compromessi, frutto di oltre trent’anni di dedizione alla musica. A 59 anni, aveva realizzato molto, ma aveva ancora tanto da offrire.

Teo Ederle in sala prove. Immagine tratta dal suo profilo Facebook

Il secondo giorno dell’anno, abbiamo appreso della scomparsa di Nora Orlandi, la corista più famosa degli anni ’60 e ’70. Poi, un’altra notizia ci ha scossi, ancora più da vicino: la perdita del veronese Teo Ederle, un’artista eclettico e anarchico, che ha attraversato tutti i generi musicali in oltre 40 anni di carriera. Come scrive Giamprimo Zorzan, patron del noto locale “Il Giardino” di Lugagnano, a proposito della scomparsa di Ederle “ci lascia un musicista riservato e innamorato del suo mestiere”.

Paolo e Teo, due vite dedicate alla musica, capaci di trasmettere emozioni senza preoccuparsi di dove arrivare. La musica è gioia, necessità naturale, verità espressiva ed energia pura. Il “tik-tok” di questi due artisti era il battito di un cuore alla ricerca dell’espressione più autentica.

Forse, come disse Zucchero nel suo disco “Miserere“, “a volte la miglior musica è il silenzio”. Di fronte a queste perdite, ogni ulteriore parola sarebbe solo una nota che questi due grandi artisti non suoneranno più.

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