Nel giorno del Solstizio d’inverno, 21 dicembre, è nata a Povegliano Veronese “Gocce di Comunità”, il progetto innovativo per la produzione e condivisione di energia pulita sostenibile e accessibile a tutti. Davanti al notaio Elena Marangoni, e in una affollata sala civica del comune, i soci fondatori della neonata Comunità energetica rinnovabile (Cer) – l’Amministrazione comunale, con la sindaca Roberta Tedeschi, e la parrocchia di San Martino, con Don Giorgio Costa – hanno sugellato la nascita del nuovo soggetto giuridico con la forma della “fondazione di partecipazione”. 

La Cer, che gestirà lo scambio di energia prodotta sul territorio da fonti rinnovabili, è stata definita legalmente come una fondazione di partecipazione, forma giuridica “ibrida” che sostanzialmente permette di mettere assieme soggetti privati e pubblici per fini di interesse pubblico.

Un percorso partecipativo

Un progetto innovativo quello della comunità poveglianese già delineato alla partenza. Sia lo statuto che le linee guida della Comunità energetica rinnovabile sono stati definiti attraverso un percorso partecipativo – col metodo conscious contract (contratto consapevole) – a cui hanno aderito circa un centinaio di cittadini. Una ottantina di essi in modo attivo partecipando ai vari incontri antecedenti alla firma della costituzione della Cer che hanno portato, tra l’altro, allo statuto della comunità energetica. Sono invece una decina le aziende piccole e medie aderenti.

Il neonato soggetto si impegnerà a gestire la produzione e condivisione locale di energia ottenuta da fonti sostenibili con la concreta possibilità di diminuire il costo della bolletta per chi aderirà al progetto sia come consumatore che come produttore di energia. I proventi inoltre saranno destinati a progetti di natura sociale e comunitaria e alla tutela ambientale.

 «È stato uno sforzo enorme per l’Amministrazione comunale, come fondare un nuovo paese», afferma Roberta Tedeschi, sindaca di Povegliano Veronese. «Il progetto Gocce di Comunità, che è stato reso possibile grazie a un finanziamento di Cariverona, parte dall’idea di produrre in modo autonomo energia pulita all’interno del nostro paese. Oltre ai cittadini e le aziende di Povegliano», prosegue la sindaca, «possono far parte della Cer anche persone e aziende di gran parte del comune di Villafranca e di Mozzecane. In pratica tutti quelli che si trovano nella zona che rispecchia l’estensione della cabina primaria dell’Enel che ha sede sul comune di Povegliano. Il tutto avviene con il principio della “porta aperta” e cioè si entra e si esce liberamente dalla comunità energetica. La Cer è un simbolo di cambiamento», continua Tedeschi, «non solo del modo di produrre energia ma di visione. Il futuro non si aspetta ma si costruisce».

«Noi abbiamo la fortuna di avere un Papa sognatore e che lancia attraverso i suoi sogni delle provocazioni a tutti quanti, cristiani e non. Noi abbiamo colto dalla Laudato si’ questo sogno del Papa e abbiamo fatto un lavoro proprio per renderlo nostro, affinché non rimanesse un’utopia ma diventasse veramente una profezia. Da qui nasce il nostro impegno, la nostra adesione alla Comunità energetica rinnovabile», spiega Don Giorgio Costa, parroco di Povegliano. «E sottolineo rinnovabile, perché abbiamo proprio bisogno di rinnovare qualche cosa anche a livello di energia e di comunità».

In attesa della costituzione di tutti gli organi di gestione, i soci fondatori hanno designato come presidente per i prossimi cinque il professor Riccardo Milano, economista e tra i fondatori di banca Etica. «Questa comunità nasce guardando lontano», spiega il neopresidente, «siamo pionieri in Italia nel realizzare questo tipo di esperienza, stiamo facendo un piccolo pezzo di storia».

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