«Occupo il quartiere con tutta la mia fisicità. Come quando da bambini si giocava per strada a pallone o si andava a schettinare, io lo sto occupando fisicamente. Ed è un arricchimento». così dice Franca Rizzi, socia di Vive Visioni, progetto RiCiak, e residente acquisita di Veronetta. Insieme a lei, sono una ventina gli abitanti del quartiere che si sono riuniti sabato 30 novembre in un salotto improvvisato a Porta Vescovo per festeggiare e raccontare il lavoro fatto.

È da gennaio infatti che i volontari di Polimorfica Aps si appostano tutti i sabato mattina all’edicola sociale di Piazza XIV Settembre per registrare i racconti di quartiere e le testimonianze di chi lo vive. Grazie a questo microfono aperto, l’appuntamento è diventato fisso per gli anziani che hanno a cuore Veronetta e la ricordano con precisione nelle sue diverse fasi.

«La prima parte di Via XX settembre rappresenta quella che può essere una Parigi in miniatura, no? Con queste case caratteristiche e molta storia alle spalle» fa notare Andrea Avanzi, residente e presidente della Commissione 5^ Sociale, salute, Terzo settore, famiglia, tempo libero della 1^ Circoscrizione del Comune di Verona nella seconda puntata del podcast.

«Anche se Napoleone ha dato il nome Veronetta in segno di disprezzo, come a dire “io mi tengo la parte bella del Centro e invece dò agli austriaci la parte più brutta” che sarebbe appunto Veronetta».

Un quartiere nella storia dell’arte

«Fatalità e coincidenze, quando sono andato in pensione ho conosciuto qui un certo Francesco Conz, uno dei più grandi collezionisti d’arte del movimento Fluxus, dell’Azionismo Viennese» dice Agostino Botturi, proprietario di un negozio di antichità e esperto d’arte, nella decima puntata.

«Conz era uno che passeggiava per Veronetta, andavamo a mangiare agli Osei, e poi in via Cantarane numero 23 a fare le sue opere – continua Botturi – e poi erano qui Lawrence Ferlinghetti, Jack Hirschman e Ed Sanders, quello che dormiva sugli alberi a Woodstock». Nella puntata dedicata alle piazze Dionisio Todeschi racconta della Cappella di San Biagio, che è «la nostra Cappella degli Scrovegni» da visitare. I due protagonisti dei negozi del quartiere invece raccontano delle botteghe e degli artigiani che con il tempo sono stati chiusi.

Immagini della “Mostra d’Ascolto”, realizzata in collaborazione con l’Università di Verona all’interno del Festival Veronetta Contemporanea 2024. Foto di Anna Delaini.

Tracce di Quartiere per ascoltare gli abitanti

Il podcast Tracce di Quartiere, risultato di cinque mesi di lavoro e disponibile su Spreaker, Spotify e Google podcast da giugno 2024, è prima di tutto un percorso sociale di ascolto e relazione con gli abitanti e gli abitatori del quartiere, come tiene a sottolineare Giovanni Corsini, presidente di Polimorfica Aps.

L’associazione, nata a Firenze nel 2018, è attiva dal 2022 con proposte socio-educative e ludico aggregative del Ricreatorio di Veronetta, ed è una delle associazioni che con un Patto di sussidiarietà gestisce l’edicola sociale di Piazza Santa Toscana.

«Durante questi sabati abbiamo iniziato a registrare le persone, per alcune siamo andate nei negozi e da altre parti, e così è nata la prima stagione del podcast» dice Francesca Cecconi, segretaria dell’associazione, che ha svolto il dottorato in Teatro e Arti drammaturgiche nell’Università di Verona e ne gestisce la radio.

Giovanni e Francesca insieme hanno realizzato dieci puntate coinvolgendo oltre trenta persone: dalla presidente di Fevoss al parroco e la “parroca” della Collaborazione pastorale di Veronetta, dal burattinaio di quartiere ai proprietari di botteghe, dai bambini chierichetti a parrucchiera e pizzaioli.

Il salotto del 30 novembre è stata l’occasione di fare un bilancio del progetto a qualche mese dall’uscita del podcast presentando la “Mostra d’Ascolto“, con i volti dei protagonisti e i codici QR per ascoltare la puntata e creata in collaborazione con l’Università di Verona all’interno del Festival Veronetta Contemporanea 2024.

Ma il ritrovo è stato anche motivo di confronto e discussione sulle necessità e problematiche emerse di Veronetta: il mancato bando ministeriale per i finanziamenti per la ristrutturazione del progetto RiCiak, le difficoltà drammatiche della Federazione Fevoss raccontate dalla presidente Sandra Zangiacomi nella seconda puntata e il futuro cantiere del filobus.

Un quartiere denso di associazioni

Un altro incontro del podcast all’edicola sociale, foto Polimorfica Aps.

«Sicuramente nell’ultimo anno e mezzo le associazioni di Veronetta hanno dato un impulso di vita a un quartiere che con tanta voglia e vivacità ha reso possibili le sue iniziative» commenta Andrea Avanzi, notando la differenza rispetto a «vent’anni fa quando si faceva fatica a uscire di casa. Occupando gli spazi si rivitalizza. Pensate solo che a Veronetta ci sono circa l’80% di tutte le associazioni della 1^ Circoscrizione».

I futuri progetti, che vogliono approfittare anche del blocco delle auto per il cantiere del 2025, includono anche la creazione di una redazione che si rivolga al resto della cittadinanza tramite una radio di quartiere per promuovere Veronetta, possibilmente con una puntata in diretta in piazza al mese, oltre a segni artistici tangibili da valutare con la comunità. E poi naturalmente la seconda stagione del podcast che si vorrà occupare della fonderia di campane, della Mondadori nel quartiere e di tanti altri temi.

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