Sabato 16 novembre, presso la Sala Civica della Seconda Circoscrizione (in via Quinzano 24/D) a Verona, si è tenuto l’atteso incontro pubblico su quanto sta accadendo nell’edificio di via Villa 12 a Quinzano.

Il confronto, organizzando dalle varie associazioni che hanno promosso le pulizie della Villa, è stato vivo, partecipato e soprattutto costruttivo, tra i cittadini della zona, le associazioni stesse e anche alcune componenti politiche della città. E quindi va dato subito atto a queste associazioni di aver avuto il coraggio e la forza di costruire un momento pubblico di sano confronto e il forte coinvolgimento dell’intera assemblea durante le oltre due ore di confronto conferma come la strada intrapresa sia quella giusta.  

Nel corso della mattinata, infatti, si è discusso su come far rinascere questo luogo abbandonato, con proposte su un suo futuro utilizzo: dalla creazione di uno sportello per la salute a supporto dei cittadini rispetto alle lungaggini della sanità, a quello di uno spazio teatrale a disposizione di tutti, si è espressa anche la possibilità di accogliere associazioni e molte altre possibili iniziative utili a tutta la cittadinanza. Si è parlato della necessità, laddove non riesce ad arrivare la parte politica e amministrativa, che una parte della cittadinanza si faccia carico dei beni comuni prima che queste finiscano nell’abbandono e nel degrado, come appunto avvenuto nel caso dello stabile di via Villa.

Nell’incontro sono intervenute le diverse associazioni che sostengono il progetto, inizialmente capeggiato dal Laboratorio Autogestito Paratod@s e che ormai vede l’adesione di un numero sempre più alto di realtà, comprese quelle del mondo cattolico. Infatti, vi sono stati interventi di due sacerdoti, oltre quello dell’Associazione Cristiani di Base di Verona, a testimonianza della trasversalità di questo movimento. Un movimento che, nel pieno di un concetto cristiano, vuole dare anche una risposta abitativa alle persone che dormono in strada. Risposta che potrebbe arrivare appunto dai tanti luoghi abbandonati della città. A cominciare, quindi, dallo stabile in questione.

Proprio su quest’ultimo tema sarebbe stato importante confrontarsi con il neonato comitato che sta contestando l’operato delle associazioni, ovvero parlare del timore, espresso dal comitato, che nello spazio venga creato un centro migranti.

L’incontro sarebbe appunto stato un buon momento di confronto tra le parti, confronto a cui il comitato, attraverso un comunicato, si è sottratto. Le associazioni hanno cercato un dialogo in un luogo neutro, un posto istituzionale come la sala della circoscrizione, luogo in cui, citando le parole dell’assessore Buffolo “è stato fatto un grande esercizio di democrazia” dove ognuno ha portato il proprio contributo in modo del tutto spontaneo e rispettato.

Molte persone, cittadini non appartenenti a nessuna associazione hanno chiesto di poter intervenire, come il caso dell’imprenditore sociale Mario Albini che si è reso disponibile a collaborare al progetto per i bene della collettività, come il cittadino di Quinzano Antonio Tomba. L’uomo ha raccontato di aver partecipato spontaneamente alle pulizie dello stabile e che vede nella Villa una possibile sede del suo gruppo di acquisto solidale (GAS). Oggi la sede è casa sua. Sempre Tomba ha raccontato di aver imparato da questa situazione che i cittadini possono essere la giusta cura dei luoghi abbandonati da proprietà e istituzioni e ritiene che “questa azione non è stato un abuso ma un recupero”.

Fra i tanti vi è stato anche l’intervento dell’Assessore Jacopo Buffolo, che ha apprezzato la scelta di fare questo assemblea in un luogo istituzionale, neutro e aperto a tutti, come risposta verso chi “fomenta odio e paure”. A seguire è intervenuta Valentina ‎Maurisse, componente del CDA dell’ICISS e che, a titolo personale ringrazia le associazioni “per aver acceso la luce sulla Villa e suo stato di abbandono”. L’incontro, quindi, è risultato positivo anche in termini di trasparenza e dialogo.

Il Pranzo

Nel corso dell’incontro, dunque, sono state chiarite in modo inequivocabile quali sono le intenzioni delle associazioni, così come è stato inequivocabile chi, senza timori, ha voluto presentarsi e raccontare pubblicamente le proprie idee, mettendole a disposizione di un dibattito aperto e democratico, e chi invece da questo confronto ha preferito sottrarsi. Una piccola parte del comitato dei cittadini che si è costituito di recente, infatti, ha preferito, in una sorta di servizio di sorveglianza, presenziare con un picchetto davanti al cancello della Villa per impedire che si tenesse il pranzo sociale organizzato per il dopo assemblea.

Dato il picchetto e a conferma di un clima volto al dialogo, le associazioni hanno spostato il pranzo nel giardino adiacente alla Sala Civica che ha ospitato l’incontro, momento anche questo molto partecipato, sereno e trasparente. Un pranzo svolto sotto gli occhi di passanti e abitanti della zona, a conferma della volontà di voler fare le cose in assoluta trasparenza, cercando di costruire qualcosa di utile a tutti.

Le associazioni aderenti

Questa iniziativa è promossa e portata avanti da un numero di associazioni sempre più in crescita, anche questa a confermare della bontà dell’azione messa in campo e della necessità di risposte da parte della cittadinanza. Le associazioni aderenti sono: Laboratorio Autogestito Paratod@s , Mediterranea Saving Humans Edt Verona, Non una di meno , Circolo Pink , Libreria Libre, SesamoOdv, Sulle Orme Odv, PRC Verona, Osservatorio di comunità diritto sociali, Welcome refugees, Collettivo TAMR, Ultima Generazione, Teatro Popolare di Verona, Sinistra Italiana Verona, Osservatorio Migranti Verona

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