Sabato 9 novembre, con la serata di galaal Cinema Teatro Santa Teresa, è stata la volta delle premiazioni e della visione alla cittadinanza del film scelto dal pubblico delle scuole che in questa settimana, ogni mattina, tra cinema e aula magna, ha visionato i cinque film in concorso scelti appositamente dallo Spazio Scuole.

La scelta del giovane pubblico che decreta il Premio New Generation è andato a The Wall street boy, di Charles Uwagbai, un film che racconta la storia di un giovane prodigio della matematica che vive in un remoto villaggio del Kenya. 

Un momento della serata di Gala con, da sinistra, la presentatrice, Malice Omondi, l’assessora Elisa La Paglia, Giuseppe Mirandola, Giuseppe Mirandola, presidente del Comitato del Festival di Cinema Africano, e l’assessore Jacopo Buffolo. Foto di Gandino Marocchio

Le preferenze delle quattro giurie

La giuria del liceo montanari assegnatrice del Premio Educational 2024 ha pensato di dare una menzione speciale al film Semret di Caterina Mona. Per il modo diretto e commovente con cui vengono trattati due temi importantissimi: la violenza sulle donne e l’immigrazione in Europa. Per la riflessione sulla dura realtà che una mamma single immigrata deve affrontare. Per il finale che lascia un senso di speranza pur non scadendo nella banalità.

E ha decretato come film vincitore Xalè di Moussa Sene Absa.

Con la seguente motivazione: Per la forza e la determinazione della protagonista nell’affrontare la tragica realtà, per l’importanza del ruolo di sostegno della famiglia e delle relazioni umane, per la vicinanza che sentiamo noi come gruppo di ragazze al tema della violenza sulle donne,  per la capacità di far risaltare alcune scene attraverso la scelta di colori e sottofondi musicali, per il valore rappresentato dal coro della coesione della comunità, per la messa in discussione dello stereotipo culturale sulla violenza di genere, per la struttura ciclica e il finale aperto che chiede a ciascuno di noi di riflettere sulla natura della violenza.

La giuria degli studenti e delle studentesse dell’Università di Verona ha scelto come film vincitore Le voyage de Talia di Chirstophe Rolin, motivando la propria scelta con le seguenti parole: Il viaggio della protagonista, non è soltanto geografico, dal Belgio al Senegal, ma anche un viaggio alla ricerca di se stessa, della sua identità e delle sue origini. Il film, ricco di prospettive interessanti e binomi rivelatori, pone l’attenzione sulla dicotomia identitaria e sul filtro occidentale con cui la protagonista vive Dakar. Apprezzando la bellezza dell’alterità, la protagonista diventa consapevole che il suo essere e la sua identità sono molto più grandi. Riconoscendo che la patria non è solo un’area geografica si raggiunge un punto di incontro personale e interculturale, tra l’amore per le proprie origini, per la propria terra, per la propria famiglia che la accompagneranno, da lontano e da vicino, nel suo futuro.

Uno dei film premiati, Le voyage de Talia di Chirstophe Rolin

La giuria delle persone detenute nella casa circondariale di Montorio ha assegnato il premio Al di là del muro al film Semret di Caterina Mona. Per la trama realistica, cruda, ambientata in un Paese di arrivo difficile come la Svizzera. Per il coraggio della protagonista di condurre una esistenza onesta dedita agli altri, proteggendo la vita della propria figlia e quella dei nascituri. Per la scelta della regista di affrontare temi come la violenza di genere, le migrazioni e l’integrazione.

La giuria Under 20 per il Premio Officina Futuro Caritas ha deciso una menzione speciale a The Wall Street Boy di Charles Uwagbai: Per il significato profondo e un nuovo sguardo che il film ci ha trasmesso, poiché descrive l’Africa con un altro punto di vista, lasciando intravedere un futuro di benessere e di libertà da ogni tipo di colonizzazione. Per aver trattato temi veri che vengono affrontati nella maggior parte del continente, tra cui la censura della stampa e la corruzione del governo da parte delle multinazionali.

E ha decretato come film vincitore Xalè di Moussa Sene Absa con le seguenti motivazioni: Per la costruzione originale del film che scardina la narrazione classica anticipando la scena finale, suscitando in chi guarda la curiosità di capire l’origine e lo sviluppo della storia; per l’inusuale utilizzo del “coro” sul modello della tragedia greca a supporto di momenti particolarmente significativi e della musica come parte attiva nella narrazione; per la scelta cromatica che arricchisce il valore simbolico e metaforico di alcuni passaggi e per l’universalità dei messaggi che ci trasmette: credere nella rinascita al di là delle ingiustizie subite e l’importanza di appartenere ad un gruppo che ascolta e condivide dolori, fatiche, speranze.

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