È ormai innegabile l’interesse e la fortuna che ha la letteratura giapponese nell’editoria italiana. Una sezione una volta considerata di nicchia o solo per appassionati che comprende letteratura, cinema e musica, sembra da un po’ di tempo aver trovato il suo pubblico sempre più affamato di classici e novità.

Basta infatti entrare in una qualsiasi libreria per trovarsi di fronte quasi da subito una sezione apposita dedicata alla letteratura nipponica, in cui capeggiano nomi di autori già largamente conosciuti dal pubblico e dalla critica, come Haruki Murakami, Yukio Mishima e Banana Yoshimoto, ma anche nuovi esordienti come Satoshi Yagisawa.

Cresce l’interesse per la narrativa giapponese

Nonostante quest’ultimo (nato a Chiba, in Giappone, nel 1977 e ormai di base nella capitale Tokyo) abbia all’attivo soltanto due romanzi: I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli, 2022) e Una sera tra amici a Jinbocho (Feltrinelli, 2023), il suo straordinario successo come scrittore sembra abbia influenzato positivamente anche i suoi conterranei nell’editoria italiana.

A partire infatti dall’assegnazione del premio letterario Chiyoda al suo romanzo d’esordio, da cui è stato anche tratto un film, la sua traduzione in italiano di Gala Maria Follaco è stata in vetta alle classifiche per mesi, creando una richiesta sempre più urgente, ma da molto tempo necessaria, di nuove traduzioni di opere giapponesi non solo recenti, ma anche a lungo inedite in Italia.

È il caso ad esempio di Yukio Mishima, i cui romanzi sono ampiamente conosciuti all’estero, ma molti di essi ancora in corso di pubblicazione per Feltrinelli. Il successo di queste opere è visibile anche a colpo d’occhio: molte copertine degli autori sopracitati infatti sono state create dall’art editor della Feltrinelli Cristiano Guerri, dando prova tangibile che nell’editoria si può, in effetti, giudicare un libro dalla copertina.

Leggere, l’antidoto alla frenesia della metropoli

Il secondo romanzo di Yagisawa risponde quindi non solo ai lettori che volevano continuare a leggere delle avventure della protagonista Takako alla libreria Morisaki, ma tutt’al più ad un pubblico che sembra amare la letteratura giapponese che descrive e propone un ritorno alla vita semplice: una vita dedicata alla lettura e alla coltivazione degli affetti, lontana dal modello dal ritmo disumano e massacrante della città, che sappiamo essere un problema ancora assolutamente presente nella capitale giapponese.

Jinbocho infatti è il vero protagonista di entrambi i romanzi, essendo il quartiere storico delle librerie di Tokyo e paradiso dei lettori in cui lo strampalato zio di Takako, Satoru, possiede una libreria da tre generazioni. Qui la protagonista venticinquenne nel primo romanzo ha trovato rifugio dopo una delusione d’amore che l’ha lasciata destabilizzata e sola nel ritmo frenetico di Tokyo.

La lettura, così come i bizzarri ma gentili frequentatori della libreria e del quartiere, le hanno permesso di ricostruirsi una vita più sincera e autentica, vicina a quello che davvero desidera, ma soprattutto di trovare attraverso i libri un nuovo modo per raggiungere le persone attorno a lei.

Conquistare la serenità

La copertina di Una sera tra amici a Jinbocho di Satoshi Yagisawa, edito da Feltrinelli, 2023.

Nel seguito Una sera tra amici a Jinbocho troviamo infatti Takako con il suo nuovo fidanzato Wada, conosciuto nel caffè di quartiere, che non si sente più sola grazie ad amici accomunati dalla passione per la lettura; lo stesso zio sembra aver trovato la serenità dopo il ritorno della moglie Momoko, dileguatasi misteriosamente anni prima senza dare spiegazioni.

È da qui che Yagisawa costruisce il nucleo del nuovo romanzo: se in I miei giorni alla libreria Morisaki il problema era iniziare una nuova vita dopo un trauma, qui è come continuare a vivere e mantenere l’equilibrio e la serenità raggiunti quando si presentano delle disgrazie che non possiamo evitare, ma solo affrontare.

Lo scrittore affronta questo tema nel passato della storia, con la tragedia che perseguita l’amica della protagonista Tomo-chan, segnata così tanto dal senso di colpa per la morte della sorella maggiore da non riuscire più ad avere una relazione. Lo affronta nel presente, con la protagonista Takako che rischia di rovinare il rapporto con il fidanzato perché sospetta un suo tradimento, ma anche nel futuro, quando un membro della famiglia Morisaki annuncia di avere un male incurabile.

Ancora una volta saranno la libreria e la letteratura, attraverso la ricerca di un romanzo che nessuno riesce a trovare, intitolato “Un sogno dorato”, a dare una risposta e un motivo per andare avanti ai personaggi della storia.

Uno stile scorrevole

Lo stile di scrittura del romanzo rimane comunque semplice e scorrevole, e permette al lettore di appassionarsi alla storia anche senza aver letto il romanzo precedente. Inoltre, come d’uso in altre opere che traducono dal giapponese, un’avvertenza e un glossario spiegano rispettivamente la trascrizione dei nomi giapponesi e il significato di alcuni termini non tradotti, in modo di avvicinare il più possibile i meno pratici della lingua all’ambientazione della storia.

Il secondo romanzo di Yagisawa si riconferma quindi un successo editoriale come il primo e offre la possibilità, tutt’altro che scontata, di avvicinare sempre più i lettori alla cultura ed al gusto giapponese per uno stile di vita più sano e dedito alla lettura.