È domenica 22 giugno, ultimo atto del campionato di serie B 1974/75, quando il Verona è atteso dall’insidiosa trasferta in casa del Como. In palio c’è la promozione in serie A. Ai gialloblù basta non perdere mentre i lariani, allenati da quel vecchio marpione di Pippo Marchioro hanno solo risultato: la vittoria. La partita si gioca con l’orecchio sulla radiolina – a quei tempi non c’erano i cellulari e si giocava sempre in contemporanea – per seguire da vicino gli aggiornamenti provenienti dalla sfida Catanzaro-Palermo: chi vince può conquistare la A o quantomeno l’eventuale spareggio.

Ultimo atto di un anno travagliato

La trasferta in terra lariana, giunse al termine di una stagione dove era successo di tutto. Il club gialloblù, infatti, nonostante la salvezza ottenuta l’anno prima, si era ritrovato retrocesso in serie B per mano della CAF, a seguito della famosa telefonata del presidente Saverio Garonzi a Sergio Clerici, prima di un Verona-Napoli. Nonostante questo, la squadra allenata da Giancarlo Cadè, tenendo i giocatori migliori, aveva imboccato fin da subito la retta via.

Il rapimento nel mese di febbraio dello stesso Garonzi – liberato dopo pochi giorni dietro un riscatto di un miliardo di lire, cifra astronomica per quei tempi – aveva mandato in tilt l’equilibro della squadra che iniziò a perdere colpi. L’andamento negativo aveva portato all’esonero di Cadè con la chiamata in panchina di Gigi Mascalaito, ex capitano gialloblù di lungo corso, vice in pectore, che fino all’anno prima era stato compagno di molti che quel giorno erano in campo.

Doppietta fatale di Cappellini

L’esito finale, però, fu alquanto nefasto. La formazione di casa, dove sulla fascia destra fece il diavolo a quattro un certo Marco Tardelli, conquistò la vittoria grazie a due reti di Renato Cappellini, centravanti di lungo corso, messe a segno rispettivamente al 22′ e al 55′. Il Verona, oramai in riserva, non riuscì nemmeno a opporre un’adeguata resistenza.

Con quel successo il Como scavalcò in classifica i gialloblù, salendo direttamente in A assieme al Perugia. Il Verona, invece, avrebbe dovuto disputare lo spareggio contro il Catanzaro di Gianni Di Marzio che nel frattempo aveva sconfitto il Palermo. La festa, tuttavia, sarebbe stata solo rimandata di quattro giorni. Nel catino del ‘Liberati’ di Terni, in mezzo a trentamila tifosi calabresi, a regalare la gioia ai tremila veronesi presenti ci avrebbe pensato l’immenso Roberto ‘Pantofola’ Mazzanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA