Il 17 settembre scorso la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha illustrato al Parlamento europeo la proposta di composizione della sua nuova Commissione. Ventisei commissari tra cui sei vice presidenti esecutivi. Le nomine dovranno essere approvate dall’Eurocamera prima di potersi insediare, ma è difficile che qualcuno possa non superare lo scoglio del voto.

A raccogliere l’eredità di Frans Timmermans, il “padre del Green Deal”, la Von der Leyen ha voluto l’ex ministra spagnola Teresa Ribera.  «Guiderà il lavoro per garantire che l’Europa rimanga sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo» ha detto nel presentarla ai parlamentari e, per rafforzare la sua posizione, ha aggiunto il portafoglio alla Concorrenza che fu di Margrethe Vestager.  «L’Europa» scrive Von der Leyen, ha bisogno anche di «un nuovo approccio alle politiche sulla concorrenza».

Secondo molti osservatori quella di Teresa Ribera si potrebbe trattare «della carica più potente mai creata all’interno del braccio esecutivo dell’UE». Quasi tutti i nostri ministri dovranno confrontarsi con lei su i più importanti dossier.

Esaminare le  lettere d’incarico consegnate da Von der Leyen ai commissari permette di capire meglio, attraverso le missioni e gli obiettivi loro assegnati, le linee guida del programma di governo, la loro complessità, l’impatto sulla vita degli europei.

Teresa Ribera (Spagna)

Laureata in giurisprudenza presso l’Università Complutense di Madrid, diplomata in Diritto Costituzionale e Scienze politiche, dal 2018 è stata Ministra della Transizione Ecologica e Vicepresidente nei governi Pedro Sanchez, profonda conoscitrice delle questioni del clima, Ribera si è particolarmente distinta a livello internazionale durante l’ultima COP28 a Dubai impressionando per la fermezza e la lucidità diplomatica con cui padroneggiava i dossier e per il ruolo positivo nel negoziare per l’UE l’accordo finale.

Con lei, nel 2020, la Spagna è diventata una delle prime nazioni a fissare un obiettivo legale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ha trovato un accordo con i sindacati e l’industria per eliminare gradualmente il carbone e l’energia nucleare.

Teresa Ribera commissaria Transizione pulita, giusta e competitiva

Nella lettera di incarico , la presidente della Commissione ha spiegato che  Ribera « garantirà che l’Europa rimanga sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo»  sottolineando che «uno dei maggiori ostacoli alla nostra competitività e alla capacità di crescita delle nostre industrie, come raccomandato dal rapporto Draghi, è rappresentato dagli alti prezzi dell’energia».  

Significativo il fatto che Ribera abbia nominato capo del suo staff  Miguel Gil Tertre, il funzionario della Commissione che faceva parte del team che ha aiutato Draghi a scrivere il suo rapporto.

Ribera lavorerà insieme al vice presidente esecutivo per la Prosperità e la Strategia industriale, il francese Stéphane Séjourné, e al commissario Hoekstra al nuovo “Clean Industrial Deal”, che consiste in un quadro nuovo sugli aiuti di Stato per accelerare la capacità di manifattura europea sulle tecnologie verdi.

La commissaria dovrà inoltre lavorare per favorire gli investimenti nelle infrastrutture per l’energia pulita e per affrontare la povertà energetica in Europa.

Metterà a punto il nuovo fondo europeo per la competitività, espandendo e rendendo più semplice il sistema degli Important Projects of Common European Interest (Ipcei) per le tecnologie innovative.

Si occuperà dell’attuazione delle politiche esistenti per raggiungere gli obiettivi al 2030, e preparerà le nuove politiche climatiche per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% al 2040.

Dovrà seguire gli sviluppi del regolamento che vieta la vendita di nuove auto endotermiche dal 2035, per il quale l’Italia ha recentemente chiesto una revisione e della direttiva case green, con i suoi molto criticati obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici.

Svolgendo un ruolo di coordinamento e guida si occuperà di ridurre i prezzi dell’energia insieme al commissario Dan Jorgensen, della revisione della tassazione a supporto della decarbonizzazione insieme al commissario Wopke Hoekstra , di ambiente, natura ed economia circolare insieme alla commissaria Jessika Roswall.

Dan Jørgensen (Danimarca) 

Dovrà completare l’Unione dell’Energia, aggiornandone e semplificandone la governance, sviluppare le interconnessioni tra gli Stati membri e ridurre i prezzi dell’energia.

Dan Jørgensen, commissario all’Energia e alle Abitazioni

Metterà a punto i piani per ridurre i costi dell’energia, per spingere le rinnovabili, lo stoccaggio e l’efficienza, per l’elettrificazione e per eliminare le importazioni dalla Russia, insieme a strategie per gli investimenti verdi e lo sviluppo delle infrastrutture.

Anche Jorgensen lavorerà sull’attuazione delle politiche esistenti e sulla dimensione energetica del “Clean Industrial Deal”, sovraintenderà alla realizzazione dei primi reattori nucleari modulari del prossimo decennio.

Ha poi compiti sovrapponibili a quelli di Hoekstra sulla CCS (Carbon Capture and Storage), sul taglio ai sussidi ai combustibili fossili, sulla creazione di un quadro per la tassazione dell’energia, sulla diplomazia energetica.

Si occuperà di digitalizzazione e intelligenza artificiale nel settore energetico, nonché di contrastare la povertà energetica anche attraverso un piano per le abitazioni convenienti e sostenibili.

Lavorerà con Ribera a una revisione degli aiuti di Stato per l’efficienza energetica.

Wopke Hoekstra (Paesi Bassi) 

Hoekstra si occuperà dell’attuazione delle politiche europee per arrivare al 2030 e alla neutralità carbonica al 2050, con un occhio alle politiche industriali, dell’adattamento e la resilienza climatica, ma anche della diplomazia sul clima.

Wopke Hoekstra, commissario per il Clima, il Net Zero e la Crescita pulita.

Per quanto riguarda la tassazione dell’energia, Von der Leyen chiede all’olandese di portare a termine i negoziati sulla “Direttiva Accise” per sostenere la transizione e la competitività dell’Unione.

Hoekstra lavorerà al “Clean Industrial Deal” e ad altri programmi a sostegno degli investimenti verdi, si occuperà della creazione di un mercato comune per la CO2 e del trasporto e lo stoccaggio della CO2, lavorerà insieme con Jorgensen all’eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.

Sull’auto, dice Von del Leyen «assicurerà un approccio tecnologicamente neutro, in cui gli e-fuel abbiano un ruolo da svolgere attraverso una modifica mirata del regolamento che fissa i limiti di emissioni per le auto e i furgoni, nell’ambito della prevista revisione» del 2026.

Combatterà la disinformazione sui cambiamenti climatici.

Jessika Roswall (Svezia) 

La commissaria, scrive Von der Leyen, lavorerà insieme al vice presidente Stéphane Séjourné (Francia)  a un Piano per l’economia circolare, creando un mercato comune per i rifiuti, in particolare per i minerali critici, e a un pacchetto sull’industria chimica.

Jessika Roswall, commissaria all’Ambiente, la Resilienza idrica e l’Economia circolare competitiva.

Si occuperà di creare un mercato unico per i prodotti sostenibili.

Lavorerà sui “Nature Credits”, sulla finanza a favore della natura, sull’attuazione delle norme sull’ambiente. Guiderà i lavori sulla strategia europea per la resilienza idrica e rafforzerà la leadership globale dell’Europa sull’acqua, assicurando che l’UE raggiunga i propri obiettivi sulla biodiversità, che si arrivi a un trattato globale sulla plastica e per l’attuazione del trattato sull’oceano delle Nazioni Unite.

Si occuperà di rendere più semplici gli investimenti sulle infrastrutture transfrontaliere e anche del piano sull’adattamento climatico.

Sarà di sua competenza il “Nuovo Bauhaus europeo” l’iniziativa che mira a sviluppare un movimento creativo che colleghi il Green Deal europeo alla vita quotidiana dei cittadini dell’UE.

© RIPRODUZIONE RISERVATA