Nell’anno in cui ricorre il 40esimo anniversario dello scudetto gialloblù, non si può non tornare a quel Lazio-Verona giocata domenica 16 dicembre 1984, in occasione della dodicesima giornata del girone di andata di quel trionfale campionato.

Orfana di due pedine fondamentali come Briegel ed Elkjaer, la squadra di Bagnoli si presentò sul terreno dell’Olimpico decisa a mantenere saldo quel primato in classifica che durava dall’esordio alla prima giornata e dalla vittoria contro il Napoli di Maradona.

La decisiva autorete di Podavini

La formazione biancoceleste, sulla cui panchina l’istrionico tecnico argentino Juan Carlos Lorenzo aveva da poco preso il posto dell’esonerato Paolo Carosi, navigava in cattive acque. Il tanto atteso ritorno di Long John Chinaglia, questa volta nelle vesti di presidente, non aveva portato gli effetti tanto attesi.

Nonostante questo D’Amico&C. non avevano alcuna intenzione di abbassare la guardia. Il Verona, dal canto suo, come sempre guardingo e ben organizzato, seppe attendere il momento giusto per sferrare il colpo decisivo. Poco prima dello scoccare del primo quarto d’ora di gioco della ripresa, un’iniziativa di Nanu Galderisi creò lo scompiglio in area laziale. Il debole tiro di destro dell’attaccante gialloblù, apparentemente destinato a finire tra le mani di un attento Orsi, incocciò il corpo di Podavini, spiazzando inevitabilmente l’estremo biancoceleste.

La Lazio tentò di reagire ma inutilmente e il Verona mise in cascina altri due punti importantissimi nella corsa verso il titolo.

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