Michele Bertucco, attuale Assessore al bilancio del Comune di Verona, vanta una lunga carriera come Consigliere comunale e Presidente di Legambiente, condivide in questa intervista riflessioni su temi attuali come l’immigrazione, la frammentazione della Sinistra e l’accesso alla cittadinanza per gli immigrati e i loro figli. L’intervista rivela un uomo che, nonostante i rischi, ha scelto di difendere le sue convinzioni fino in fondo.

Bertucco proviene da una famiglia di agricoltori della provincia di Verona. Racconta con nostalgia e orgoglio le sue radici: un’infanzia trascorsa in campagna, circondato dalla natura e dagli animali, in un contesto di dignità e libertà. Questo background ha fortemente influenzato il suo impegno per i diritti sociali e ambientali. Cresciuto tra i valori del lavoro e della solidarietà, Bertucco ha sviluppato presto una coscienza politica che lo ha portato, a soli 20 anni, a diventare Consigliere comunale nel suo paese natale. Da allora, il suo percorso politico si è intrecciato con la sua passione per la giustizia sociale e ambientale.

Il coraggio di rischiare tutto per le proprie idee

Nel corso del suo mandato, Bertucco ha dovuto prendere posizioni controverse, rischiando di perdere il suo posto nella coalizione per non tradire i suoi principi. «Non è facile rimanere fedeli ai propri ideali quando sei sotto pressione», ammette. «Ma se rinunci a ciò in cui credi, allora hai già perso.»

L’intervista video integrale di Walter Cainelli a Michele Bertucco

Immigrazione e cittadinanza: una lotta per l’uguaglianza

Bertucco affronta il tema dell’immigrazione con una visione chiara e inclusiva. Parla della sua esperienza personale e del paradosso di un’Italia che, pur essendo storicamente un paese di emigranti, fatica ad accogliere chi arriva in cerca di una vita migliore. «È assurdo che giovani nati e cresciuti in Italia, che parlano italiano e vivono la nostra cultura, debbano lottare per essere riconosciuti come cittadini», afferma. Questo ritardo nell’accettazione e nell’integrazione è, secondo Bertucco, una delle più grandi ingiustizie sociali contemporanee.

Propone un’accelerazione dei processi di cittadinanza, soprattutto per i giovani che hanno compiuto un ciclo scolastico in Italia, e critica aspramente l’approccio della destra italiana, che tende a escludere e stigmatizzare. «Le persone vengono in Italia per un riscatto sociale, per lavorare e migliorare le condizioni delle loro famiglie. Bisogna riconoscerlo e valorizzarlo, non ostacolarlo.»

Un’autocritica necessaria

Bertucco non risparmia critiche alla Sinistra italiana, definendola frammentata e incapace di comunicare con le fasce più deboli della società. Con onestà ammette che la Sinistra ha perso il contatto con la sua base storica, smarrendo i valori di uguaglianza e giustizia sociale. «Abbiamo smesso di ascoltare chi vive nelle periferie, chi lotta con lavori precari e chi si sente escluso dal sistema.»

Questo distacco è evidente nelle elezioni, dove la sinistra raccoglie più voti nei quartieri benestanti e perde terreno nelle aree più popolari. Bertucco sottolinea la necessità di un ritorno ai principi radicali della sinistra, come la lotta per una più equa distribuzione delle risorse, inclusi interventi coraggiosi come la patrimoniale. «Dobbiamo smetterla di aver paura di essere radicali su certi temi. Se continuiamo a diluire le nostre posizioni, rischiamo di essere confusi in una marmellata indistinta.»

Verona: una città in bilico tra inclusione e resistenza

Parlando di Verona, Bertucco dipinge un quadro complesso. Da un lato, una città storicamente di destra, dove rigurgiti fascisti e razzisti non sono rari; dall’altro, un luogo che ha visto nascere importanti movimenti di solidarietà e volontariato, come quello dei comboniani e delle tante associazioni che operano sul territorio. «Verona è una città di contrasti, ma anche di grandi potenzialità. Ha un cuore solidale che va coltivato.»

Bertucco mette in evidenza come la politica locale possa fare di più per integrare le diverse comunità e per combattere la discriminazione, sia essa etnica o economica. Racconta degli sforzi dell’amministrazione per affrontare il problema della casa, un tema centrale in una città turistica dove il mercato immobiliare è diventato inaccessibile per molti. «Abbiamo destinato fondi per riqualificare appartamenti e collaborato con associazioni per offrire soluzioni abitative a chi è in difficoltà. Ma è solo l’inizio, serve un impegno costante.»

Walter Cainelli intervista l’Assessore al Bilancio del Comune di Verona Michele Bertucco

Verso un futuro di inclusione e sostenibilità

Guardando al futuro, Bertucco invoca una politica più coraggiosa e orientata al cambiamento. Sottolinea l’importanza di affrontare temi globali come la robotizzazione del lavoro e il degrado ambientale, questioni che richiedono una visione a lungo termine e una rinnovata responsabilità politica. «Non possiamo ignorare i segnali del cambiamento climatico e le sfide del mercato del lavoro. Serve un nuovo patto sociale che metta al centro le persone e non solo il profitto.»

Un invito a riscoprire la politica come servizio

La conversazione con Michele Bertucco è un appello a riscoprire la politica come servizio e impegno collettivo. Con una visione critica ma propositiva, Bertucco invita tutti, soprattutto la sinistra, a fare autocritica e a tornare ad essere una forza di cambiamento reale. «La politica non deve essere un mestiere per pochi, ma una missione per migliorare la vita di tutti», conclude. È un messaggio che risuona forte, soprattutto in un momento storico in cui il coraggio di esporsi, di rischiare e di difendere i propri ideali è, oggi, più necessario che mai.

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