Dopo aprile, maggio e giugno con un tasso fermo allo 0,8%, i dati preliminari Istat per il mese di luglio indicano una risalita dell’inflazione a +1,3%. L’aumento del tasso di inflazione si deve in primo luogo all’accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,5% a +11,3%) e all’attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,1%). Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei beni durevoli (da -1,0% a  -1,2%).

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +1,2% a +0,8%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +1,9%).

Nel mese di luglio l’ “inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,5%), dei Beni energetici non regolamentati (+3,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4%) e dei Beni alimentari lavorati (+0,3%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,4%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale (era lo 0,8%) e a +2,0% per la componente di fondo (era l’1,8%).

Nell’Eurozona a luglio l’inflazione risale: +2,6%. I servizi hanno contribuito maggiormente al tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro (+1,83 punti percentuali), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+0,51 punti percentuali), beni industriali non energetici (+0,18 punti percentuali) ed energia (+0,04 punti percentuali).

Eurostat prevede che i servizi avranno il tasso annuo più alto a luglio (4,0 per cento, rispetto al 4,1 di giugno), seguiti da alimentari, alcolici e tabacco (2,3 per cento, rispetto al 2,4 di giugno), energia (1,3 per cento rispetto allo 0,2 di giugno) e beni industriali non energetici (0,8 per cento, rispetto allo 0,7 di giugno).

L’inflazione in aumento dopo tre mesi di stabilità aumenta le preoccupazioni delle famiglie. Abbiamo visto nel 2023 che l’alto livello dell’inflazione ha avuto pesanti effetti sui bilanci delle famiglie, la stessa Istat ha calcolato che la spesa media mensile per consumi delle famiglie residenti in Veneto nel 2022 è di circa 2.563 euro, di questi 450 euro sono per prodotti alimentari e bevande analcoliche, vale a dire 5.400 euro in un anno.

L’aumento dell’inflazione è «la più iniqua delle tasse» in quanto riduce il potere d’acquisto e colpisce i ceti meno abbienti che spendono in consumi la maggior parte del loro reddito, come scriveva Luigi Einaudi.

Inoltre, l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui i salari reali sono diminuiti di più nell’ultimo anno. Meno 7,3%. Il problema è che piove sul bagnato. Infatti sempre l’Ocse ha calcolato che negli ultimi trent’anni, complice la stagnazione di Pil e produttività, in Italia i salari reali sono diminuiti (-3%), mentre la Germania segna +34%, la Francia +31% e la Spagna +6%. I nati dopo il 1986 hanno il reddito pro-capite più basso della storia italiana.

Per questo bisogna agire e mettere in atto strategie che permettono di risparmiare sulla spesa alimentare.

Foto da Unsplash di Alexander Mils

Consigli e trucchi per risparmiare

  • Mangia prima di uscire. Studi condotti negli ultimi anni hanno dimostrato che, andando a fare la spesa alimentare a stomaco pieno si è più coscienti di quello che letteralmente si ha bisogno. Andando affamati, invece, si é più propensi ad arraffare qualsiasi cosa.
  • Prima di uscire controlla cosa hai in frigo e in dispensa. Succede spesso di andare al supermercato e di non ricordare cosa si ha in casa: così si finisce per acquistare «doppioni»;
  • Fai la lista della spesa. Proprio per evitare i «doppioni» non fidarti della tua memoria ma prepara una lista scritta, avrai la certezza di non dimenticare le cose che servono ed eviterai di acquistare prodotti inutili;
  • Non portare con te i bambini. Se è possibile sarebbe preferibile andare a fare la spesa senza i figli, frequentemente chiedono di acquistare prodotti che non servono e non è sempre facile dire di no;
  • Cerca buoni sconto e coupon. A volte vengono abbinati a prodotti acquistati, più spesso bisogna procurarseli. Diversi siti internet distribuiscono coupon e buoni sconto in collaborazione con le varie marche. Vale sempre la pena dedicare del tempo per procurarseli e presentarli alla cassa…e se la persona dietro di te brontola per il tempo di attesa, non sentirti in colpa, non solo è un tuo diritto ma il portafoglio ti ringrazierà;
  • Non farti distrarre. I supermercati hanno i prodotti più importanti alla fine del negozio così sei costretto a fare il giro e magari metti nel carello qualcosa che non ti serve. Per questo è importante non farsi distrarre e andare a colpo sicuro nelle corsie dei prodotti scritti nella tua lista;
  • Acquisto singolo o a pacchi facendo attenzione alle scadenze. Non c’è una regola unica, confrontate sempre i prezzi al chilo, non facendovi fuorviare dalle quantità, senza però dimenticare le proprie esigenze perché se pago meno una cassetta di verdura mai poi ne getto la metà allora è meglio acquistarne meno a un prezzo più alto ma non gettare nulla. Attenzione al fenomeno della shrinkflation! (vedi qui);
  • Non comprare verdura e frutta prelavata e pretagliata. Le buste pronte sono sicuramente comode ma costano di più, meglio il fai da te;
  • Compera frutta e verdura di stagione, se hai qualche dubbio puoi consultare il Calendario stagionalità di frutta e verdura (cliccando qui) preparato dal Il Dipartimento di Prevenzione della USSL 9 Scaligera;
  • Non farti tentare dalle marche. Ricordati che non sempre una marca famosa è meglio, leggi l’etichetta, gli ingredienti e confronta i prezzi;
  • Guarda in basso. Esporre i propri prodotti in un supermercato può avere un costo: i prodotti delle aziende che pagano di più vengono posizionati a metà scaffale perché sono ad altezza occhi, più facile da notare e da prendere. Mentre i prodotti meno famosi e che, magari, sborsano meno si trovano negli scaffali in basso, abbassa lo sguardo e potresti trovare ottimi prodotti a prezzi vantaggiosi;
  • Grattugia il formaggio, quello imbustato costa di più;
  • Non bisogna essere pigri e fermarsi dove si è più comodi perché i prodotti hanno prezzi di vendita che variano non solo tra le diverse catene ma a volte anche tra punti vendita appartenenti allo stesso marchio. Sarebbe utile fare confronti di prezzo tra più punti vendita, così da scegliere quello più conveniente dove fare la spesa.

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