A 53 anni di distanza, la tragedia di Milena Sutter torna con il podcast di Stefano Nazzi, Indagini, che nell’edizione di agosto 2024 dedica il proprio racconto alla vicenda della ragazzina svizzera, 13 anni, sparita a Genova il 6 maggio del 1971. Alla storia di Milena Sutter e alla storia di Lorenzo Bozano, 25 anni nel 1971, è dedicato anche il podcast Il Colpevole Perfetto. La storia sbagliata di Lorenzo Bozano e Milena Sutter, scritto e raccontato da me e curato nel sound design da Giuliana Corsino per conto delle edizioni ProsMedia.

Ci sono drammi che vengono raccontati uguali a distanza di anni, fissandosi nelle narrazioni mediatiche, oltre che in quella giudiziarie. Quello di Milena Sutter è un racconto che si ripete uguale a oltre mezzo secolo di distanza. La sua giovane vita è stata spezzata in un fresco pomeriggio di primavera. E il corpo di Milena è stato trovato il 20 maggio 1971, senza vita, nel mare genovese, al largo della spiaggia di Priaruggia. L’unico sospettato, l’unico imputato, il giovane prima assolto (in Corte d’Assiste, 1973) e poi condannato (in Corte d’Assise d’Appello, 1975) è Lorenzo Bozano. Passerà alla storia giudiziaria italiana come il “biondino della spider rossa”.

Non era biondo, non era magrolino, Lorenzo Bozano. Tuttavia, la verità sostanziale dei fatti non basta a smentire la vecchia credenza che c’era un “biondino della spider rossa” – dipinto dagli inquirenti e dai giornali come maniaco, delinquente, “mostro” – a insidiare, a intrigare e poi a uccidere la giovinetta di origini svizzere. In ogni caso, un altro racconto è possibile, come per tutte le vicende. Per questo è assai interessante ascoltare sia il podcast Indagini, di agosto 2024, che il podcast, disallineato rispetto alle narrazioni mainstream, Il Colpevole Perfetto. La storia sbagliata di Lorenzo Bozano e Milena Sutter.

Lorenzo Bozano, durante l’intervista concessa a Maurizio Corte, a Genova, nel 2016

Il caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano

La sparizione di una ragazzina scuote Genova e l’Italia intera nel 1971. È il caso di Milena Sutter di 13 anni: scompare a Genova poco dopo le ore 17 del 6 maggio, un giovedì, all’uscita della Scuola Svizzera dove frequenta la terza media. Il padre della ragazza, Arturo Sutter, è un industriale titolare di un’azienda conosciuta da tutti grazie alla pubblicità in televisione, a Carosello. Il giorno dopo la sparizione, a casa della famiglia Sutter arriva una telefonata: “Se volete Milena viva, 50 milioni prima aiuola Corso Italia”. Il caso, da allora, viene considerato un sequestro di persona a scopo di estorsione.

Il corpo della ragazzina viene trovato senza vita nel mare di Genova due settimane dopo, giovedì 20 maggio 1971, giorno dell’Ascensione, intorno alle 17. È avvistato mentre galleggia a circa 300 metri al largo della costa di Priaruggia, una spiaggia pochi km a est del porto di Genova. I medici legali del tribunale di Genova, i professori Aldo Franchini e Giorgio Chiozza, fanno risalire la morte alle ore 18-18.30 del giorno della sparizione.

I medici legali Franchini e Chiozza sostengono che Milena è stata uccisa con azione di strozzamento e di probabile soffocamento. La loro perizia viene contestata, allora come oggi, da autorevolissimi medici legali: i professori Francesco Introna e Baima Bollone, per citarne solo due. Il professor Introna, infatti, attribuisce la morte di Milena a possibili cause naturali, che poco c’entrano con un omicidio. Due sono, allora, le versioni sulla vicenda della ragazzina genovese: omicidio (versione che diventa ufficiale in sede giudiziaria) oppure morte naturale legata ad altra situazione in cui la giovane si è venuta a trovare.

L’unico accusato della sparizione e morte di Milena Sutter è Lorenzo Bozano, prima assolto (1973) e poi condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Genova (1975) alla pena dell’ergastolo. Lorenzo Bozano, nel maggio del 1971, ha 25 anni. Figlio di una famiglia dell’alta borghesia genovese, Bozano è un perdigiorno, con piccoli precedenti penali e con il pesante ritratto – fatto da suo padre, Paolo Bozano, imparentato con gli armatori Costa – di essere un bugiardo, un ladro, un mentitore e un maniaco del sesso.

Il podcast Indagini, di Stefano Nazzi, entra nei dettagli delle accuse che Paolo Bozano ha fatto contro il figlio, durante la minore età di Lorenzo. Nel podcast Il Colpevole Perfetto. La storia sbagliata di Lorenzo Bozano e Milena Sutter, la criminologa e psicologa giuridica Laura Baccaro, esperta di autori di reato a sfondo sessuale e di violenza di genere, dà invece una lettura assai diversa della persona-Lorenzo. La dottoressa Baccaro, nel 2015, ha svolto una perizia psico-criminologica approfondita su Lorenzo Bozano, quando era in carcere a Porto Azzurro (Isola d’Elba). Possiamo considerarla un’esperta di alto profilo.

La notizia dell’omicidio di Milena Sutter e dell’arresto di Lorenzo Bozano, sul quotidiano genovese Secolo XIX

Tutti i dubbi su Bozano e sulla vicenda Sutter

Sono molti gli indizi contro Lorenzo Bozano: da un “piano di rapimento” trovato tra le sue carte, dopo il fermo di polizia, nel maggio del 1971, al numero di telefono della Scuola Svizzera, annotato sul biglietto da visita del cosiddetto “biondino della spider rossa”. C’è poi la cintura da sub, trovata sul corpo senza vita di Milena: per i giudici che condannano Lorenzo Bozano all’ergastolo, quella cintura appartiene al cosiddetto “biondino della spider rossa”, nonostante non vi sia alcuna prova in proposito. Ci sono le testimonianze sulla sua presenza, nei giorni precedenti la sparizione di Milena, vicino alla casa della vittima e vicino alla Scuola Svizzera, che la tredicenne frequenta in terza media a Genova.

C’è poi la spider rossa che contribuisce a creare il soprannome di Lorenzo Bozano (il biondino della spider rossa), morto all’Isola d’Elba, per un malore, mentre nuotava in mare il 30 giugno del 2021, durante la libertà condizionale. Due testimoni, che conoscevano Bozano, affermano di averlo visto sul Monte Fasce, quel pomeriggio del 6 maggio 1971, avvalorando la tesi che lui volesse seppellire il corpo della ragazzina senza vita. Il podcast Indagini riporta poi le testimonianze di due persone (una donna e uno studente di Medicina) e di un’insegnante della Scuola Svizzera che dissero di aver visto Lorenzo Bozano nel pomeriggio del 6 maggio 1971, nella fascia oraria in cui Milena usciva dalle lezioni di terza media. Si tratta, tuttavia, di due testimoni contestabili, sulla base di dati di fatto; mentre l’insegnante, al processo contro Lorenzo Bozano (nel 1973) non ha riconosciuto il cosiddetto “biondino”.

Un altro indizio è la macchia di orina sui pantaloni di Lorenzo Bozano, che lui stesso rivela in alcuni appunti scritti nel carcere di Marassi, a Genova, quando è detenuto in attesa di giudizio, nell’estate del 1971. La macchia di orina viene collegata a Milena Sutter, ma di fatto non c’è alcuna prova che sia stata prodotta dalla ragazzina al momento della morte. Nel podcast Indagini si fa poi riferimento a segni di ferite rinvenuti sul corpo di Lorenzo Bozano e ad alcuni segni sul corpo della vittima: ad un esame scientifico, nessuna di quelle ferite è compatibile con una lotta tra due persone durante un’azione omicidiaria. Se Milena, forte e sportiva, e Lorenzo Bozano, appesantito e gran fumatore, avessero lottato nella spider, vi sarebbero stati ben altri segni sui corpo di entrambi. Inoltre, come ricorda Stefano Nazzi nel podcast di agosto 2024, non ci sono impronte digitali di Milena Sutter né altre tracce della sua presenza sulla spider rossa di Bozano.

Nel podcast Il Colpevole Perfetto si mettono in evidenza le contraddizioni, nella ricostruzione giudiziaria e mediatica, dell’uscita da scuola di Milena Sutter, quel 6 maggio del 1971; le gravi lacune scientifiche della perizia medico-legale sul corpo della ragazzina, che ne invalidano il valore nell’affermare che la tredicenne fu uccisa; l’inconsistenza della tesi del “rapimento” di Milena Sutter, a cui non credevano neppure gli inquirenti, come dimostra un’affermazione del pubblico ministero, Nicola Marvulli, al processo. Vi è poi la critica argomentata alla ricostruzione della morte e dell’affondamento in mare di Milena, elaborata dal giudice istruttore nel 1972 e assunta come fondata dalle Corti d’Assise (quella che assolve Bozano nel 1973 e quella che nel 1975 lo condanna). Tutto questo viene approfondito in una sezione del blog/magazine Il Biondino della Spider Rossa®.

Da evidenziare, poi, che Lorenzo Bozano si è sempre professato innocente. Non ha tuttavia mai intrapreso un’azione giudiziaria per la revisione del processo. Ha scritto un lungo dossier, dove ha raccolto tutti i documenti e le analisi che a vario titolo criticano la verità giudiziaria fissata dalla Corte d’Assise d’Appello di Genova, nel 1975. E confermata dalla Cassazione, nel 1976. Su quella condanna in appello gravano pesanti sospetti di un verdetto deciso a tavolino e influenzato dal pregiudizio. Tuttavia – come ricorda Stefano Nazzi in Indagini – i due tentativi di Lorenzo Bozano di ricusare il presidente della Corte, Beniamino De Vita, vengono bocciati dalla Corte di Cassazione.

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La pagina del quotidiano L’Arena di Verona dedicata al caso e pubblicata nel maggio del 2011

I misteri sul caso del “biondino della spider rossa”

Nel podcast Indagini vengono citati due libri: Il Biondino della Spider Rossa. Crimine, giustizia e media, di Laura Baccaro e Maurizio Corte, disponibile gratis in digitale iscrivendosi al gruppo Facebook “Crimini Italiani” (sezione File) e Milena Sutter. Verità e misteri sul delitto del biondino della spider rossa, scritto da Graziano Cetara. Di “misteri” si parla quando non si riesce a dare spiegazione del come e perché Milena Sutter sia salita sulla spider di Lorenzo Bozano, dato che la ragazzina non sarebbe mai salita sull’auto di estranei e dato che i due non si conoscevano. Viene del resto esclusa da tutti l’ipotesi che la ragazzina possa essere stata presa con la forza (lei forte e sportiva, ben più sviluppata dei suoi 13 anni) da Bozano, e messa di peso sulla spider. Viene poi considerato un “mistero” anche il silenzio dell’amica del cuore di Milena, Isabelle, sulla vicenda.

A dire il vero, Isabelle ha parlato in modo chiaro sia nel 1975 (con una intervista al Secolo XIX, dopo la condanna di Lorenzo Bozano) e sia nel libro del 2018, Il Biondino della Spider Rossa. Crimine, giustizia e media, dove vi è un capitolo della criminologa Laura Baccaro dedicato proprio all’amica di Milena. Le parole dell’amica del cuore di Milena sono state chiare e lapidarie: “Milena e io non conoscevamo Lorenzo Bozano, né l’abbiamo mai visto. Milena non sarebbe mai salita sulla spider di Bozano. Lorenzo Bozano, a 25 anni, era troppo vecchio per noi, che eravamo delle ragazzine”.

“C’è ancora molto da studiare e da analizzare sul caso di Milena Sutter e sul modo in cui è stato raccontato Lorenzo Bozano”, sottolinea la criminologa e psicologa giuridica, Laura Baccaro, che è la massima esperta sul caso; ed è la professionista e studiosa che meglio ha conosciuto Bozano sul piano psicologico e criminologico. La dottoressa Baccaro – che insegna al Master in Mediazione Interculturale, Comunicazione e Gestione dei Conflitti all’Università di Verona – è una delle più qualificate esperte di autori di reato a sfondo sessuale e sulla violenza di genere.

I podcast “Indagini” e “Il Colpevole Perfetto”

Il podcast Indagini di Stefano Nazzi è disponibile su tutte le piattaforme, a cominciare da Spotify con l’edizione di INDAGINI di agosto 2024.

Il podcast Il Colpevole Perfetto. La storia sbagliata di Lorenzo Bozano e Milena Sutter (sound design di Giuliana Corsino) è disponibile su tutte le piattaforme, a cominciare da Spotify: IL COLPEVOLE PERFETTO

Video con Roberta Bruzzone sul caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano

Intervista alla criminologa Laura Baccaro

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