«Il mio lavoro è leggere» afferma Simonetta Bitasi, nella cornice del chiostro della Biblioteca civica di Verona, che martedì 30 luglio ha ospitato Il Lettore ambulante per un’iniziativa a supporto del prossimo Festivaletteratura di Mantova, in programma nella città lombarda dal 4 all’8 settembre e giunto ormai alla ventottesima edizione.

Voce e motore de Il lettore ambulante, Bitasi ha costruito nel tempo una tale rete di editori grandi ed editori indipendenti, editor, traduttori, librerie, bibliotecari, gruppi di lettura che le consente di offrire informazioni per promuovere o “contagiare“, come dice lei, alla lettura le persone talvolta disorientate di fronte all’offerta sterminata di titoli.

Il lavoro di leggere

Nata a Mantova, si è laureata a Bologna in Lettere moderne, ha lavorato come libraia e ha iniziato a occuparsi di libri e letteratura per vari periodici, tra i quali Diario, Liber e GQ Italia, e nelle pagine culturali della Gazzetta di Mantova dà consigli di lettura.

Simonetta Bitasi, fondatrice del progetto Lettore ambulante.

Leggere è il suo lavoro, perciò organizza gruppi di lettura e incontri dedicati ai libri in circoli culturali, biblioteche, librerie, festival e realizza progetti di promozione alla lettura pensati per giovani e adulti. Le pagine del suo sito Lettore Ambulante sono una fonte di informazione grazie alla rubrica “Appena letti”.

All’osservazione circa l’assenza pressoché totale della piccola e media editoria dagli scaffali delle librerie, che impedisce forse di scovare dei tesori letterari nascosti, sostiene che si tratti di un’anomalia tutta italiana. «Le grandi case editrici occupano tutta la filiera: pubblicano, distribuiscono e posseggono le librerie di catena. Non sorprende perciò che gli editori indipendenti non abbiano spazio».

Come scegliere in un mare di proposte editoriali

Secondo i più recenti dati Istat, nel 2023 è aumentata lievemente la quota di lettori di libri, pari al 40,1% della popolazione di 6 anni e più (39,3%, nel 2022). Parliamo del 43,7% che all’anno legge fino a 3 libri, mentre i “lettori forti”, con 12 o più libri letti in un anno, sono il 15,4%. La fascia di età 11-24 anni è quella più dedita alla lettura e le donne superano gli uomini.

«I lettori ci sono sempre stati, è una leggenda metropolitana che non si legge, piuttosto c’è una produzione editoriale enorme e il mio lavoro consiste proprio nel suggerire una scelta più ampia di quella che viene proposta magari in ossequio a mere richieste di mercato», sottolinea la promotrice culturale, che ricorda come nacque il nome del suo progetto nel 2006. «Volevo chiamarlo “Parnaso ambulante”, mi confrontai con il gruppo di lavoro ma agli altri sembrava troppo, invece questo nome va bene».

A Mantova molti titoli sulla paternità

Simonetta Bitasi a margine dell’incontro dialoga con alcuni giovani presenti all’incontro. Foto L. Bertolotti.

Quel Parnaso, che si riferisce al gruppo di persone con cui Bitasi ha sviluppato il progetto, è fiorito e il riscontro a distanza di anni è molto positivo. Del resto, il chiostro della Civica è gremito di veronesi desiderosi di sentirla parlare dei libri della prossima edizione del Festivaletteratura.

I libri che saranno oggetto degli incontri con gli autori e le autrici si possono recuperare qui e sono già stati letti, o lo saranno in futuro, da alcuni gruppi di lettura. Secondo Simonetta Bitasi conoscere in anticipo qualcosa dei libri «giustifica il prezzo di un biglietto e un viaggio a Mantova per incontrare gli autori e le autrici».

Molti i titoli presenti in questa edizione sul tema della paternità, vista sia dal punto di vista dei padri che dei figli. «E vorrà pur dire qualcosa se la letteratura, che anticipa sempre la realtà, o l’accompagna, ci racconta e si concentra sul ruolo del padre, su questo aspetto della vita» chiosa la promotrice alla lettura.

Un padre, molte storie diverse

Il primo libro sull’argomento che Bitasi ha raccontato è di Sabrina Efionayi, Padrenostro (Feltrinelli, 2024), ambientato a Napoli, in una famiglia dove il controllo del padre è assoluto. Segue Davide Coppo, con il suo La parte sbagliata (e/o, 2024); notevole dal punto di vista del valore letterario Baba, di Mohamed Maalel (Accento, 2023) e un libro da segnalare nel panorama delle ultime uscite è Hijra, di Saif ur Rehman Raja (Fandango, 2024).

Diversi per scrittura e intonazione ma sempre in tema, Mio padre avrà la vita eterna ma mia madre non ci crede, di Paolo Valoppi (Feltrinelli, 2024) e Messaggio per mio figlio, dello scrittore e poeta cileno Alejandro Zambra (Sellerio, 2024).

Sono molti anche i libri che raccontano le trentenni cresciute nell’era social, come Rouge, di Mona Awad (Fandango, 2024) che parla dell’ossessione per la skincare.

Il pubblico presente nel chiostro della Biblioteca civica all’incontro con Simonetta Bitasi. Foto Biblioteche del Comune di Verona.

Spazio anche a libri meno recenti

Nel corso della serata Simonetta Bitasi non ha mancato di sottolineare che i libri oggetto degli eventi al festival non sono sempre ultime pubblicazioni, come nel caso di C’è silenzio lassù, di Gerbrand Bakker (Iperborea, 2009), un libro sulla malattia «di per sé materia narrativa “per natura”, pensiamo a cosa ci raccontiamo tra noi» dice sorridendo Bitasi e ricorda che un libro ironico sull’argomento è senz’altro Poverina, di Chiara Galeazzi (Blakie, 2024).

Per informazioni sulle promozioni del festival e i posti riservati ai gruppi lettura un buon riferimento è il Circolo dei lettori di Verona la cui anima è, appunto, il Gruppo di lettura.

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