«Ero in sala ballo a provare da solo dopo la lezione quando Rudolf Nureyev, in visita al Teatro alla Scala, arrivò, mi chiese di mostrargli cosa sapevo fare, mi diede dei consigli e poi mi volle per interpretare Tadzio a Verona in Morte a Venezia. Era il 1990. L’Accademia non lasciò il permesso perché ero minorenne. Però Nureyev mi aveva scelto, tra tutti. Il Dio della danza aveva visto qualcosa in me. E questo mi ha dato una grandissima forza».

A ricordare sempre con emozione questo incontro è Roberto Bolle, il ballerino più famoso e amato della Terra. E ogni volta, quando si racconta, dalle sue parole emergono la gratitudine verso l’artista che ha cambiato la storia della danza e della sua stessa carriera.

Non si stanca mai di narrare la passione di una vita intera, Roberto Bolle, e questa generosità straordinaria traspare da ogni suo passo di danza. Infatti, al Gala Roberto Bolle and Friends, in scena a Verona il 23 e 24 luglio, di passione ne abbiamo vista e sentita davvero tanta.

Icone della danza hanno incantato il pubblico

A danzare insieme all’étoile, incantando per due serate un’Arena straripante di appassionati, i Friends, icone mondiali della danza che ogni anno vengono chiamati a dar vita a uno spettacolo sempre unico e mai scontato. E dunque Margarita Fernandes, António Casalinho, Melissa Hamilton, Nicoletta Manni, Toon Lobach, Tatiana Melnik, Giorgi Potskhishvili, Casia Vengoechea si sono cimentati in assoli e pas de deux ispirati al repertorio classico e alla danza contemporanea impeccabili e perfetti, così perfetti da permettere, a chi li guarda, di dimenticare la realtà e di immergersi in una dimensione meravigliosa e impalpabile.

I danzatori e le danzatrici di Roberto Bolle and Friends fotografati da Andrej Uspenski, foto Archivio Fondazione Arena di Verona.

Immancabili i grandi classici del repertorio del balletto, con le coreografie di Marius Petipa per Esmeralda e don Chisciotte, ad alternarsi a lavori cuciti su misura, concepiti per esaltare la potenza e il talento dei loro interpreti.

La magia dell’étoile della Scala Nicoletta Manni

E gli artisti chiamati a raccolta dal danzatore piemontese sono capaci di stupire sempre, come la meravigliosa Nicoletta Manni nell’assolo La luna, firmato da Maurice Bejart.

Fresca di nomina a étoile, lo scorso autunno, al Teatro alla Scala, e di nozze con Timofej Andrijashenko, il suo principe azzurro nonché collega, che proprio in Arena aveva chiesto la sua mano al termine del gala areniano nel 2022, la prima ballerina ha dato mostra di grazia inaudita e magnetismo, onorando la sua presenza in veste di friend che ormai è una tradizione e suggella una preziosa amicizia coltivata nelle sale prove con fatica, sudore e dedizione.

Lascia il segno, poi, Toon Lobach, artista olandese giunto al suo terzo anno da friend: la coreografia che lo ha visto danzare con Roberto Bolle racconta di una relazione umana fatta di contrasti e di attrazione, di tensioni e di incontri. Il corpo diventa quindi lo strumento per mettersi in dialogo con sé stessi e il mondo, per esternare i sentimenti attraverso il movimento.

Un Bolle-Prometeo potente e intenso

Come sempre, a chiudere la serata arriva poi la coreografia che rende unica ogni edizione. Dedicata, quest’anno, a Prometeo, il titano che ruba il fuoco agli dei per donarlo agli umani. Raccontare è difficile, in questo caso bisogna vedere. E non poteva esserci interprete migliore, per questo omaggio alla cultura greca, di Bolle.

La grazia e l’intensità della sua interpretazione, su musiche di Beethoven, sono sostenute da un corpo scultoreo, potente, frutto di un dono della natura, certo, ma anche di un lavoro quotidiano che comporta costanza, cura, disciplina.

Poche arti e pochi sport sono duri e complessi come la danza. Dietro alla leggerezza dei passi e all’eleganza si celano ore e ore di allenamenti, dove si chiede al proprio corpo di superare la forza di gravità e al tempo stesso di farsi interprete di amori, drammi, passioni, dissidi interiori, gioie.

«Sono grato al mio corpo per avermi sempre dato ciò che gli ho chiesto e avermi sostenuto nonostante la fatica», ha raccontato l’étoile durante una recente intervista. E noi siamo grati a Roberto Bolle, che ha sdoganato la danza classica portandola con generosità in ogni angolo della terra, in televisione, nei luoghi iconici della cultura italiana, e contribuendo a trasmettere l’amore per questa arte a milioni di persone. Tanti, tantissimi sono già pronti per la prossima edizione, per un nuovo sogno a occhi aperti.

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