Sulla sponda veneta del Lago di Garda, tre foci di corsi d’acqua su sei risultano fortemente inquinate. Buona invece la situazione dei laghi alpini del Mis e di Santa Croce, in provincia di Belluno. Sono i risultati delle tappe venete del 2024 della Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente che da 19 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri.

La qualità dell’acqua sul versante veneto del Lago di Garda

Il 19 giugno 2024, i volontari e le volontarie di Legambiente hanno campionato 6 punti nelle foci di fiumi o torrenti in provincia di Verona, tutti collocati sulla sponda veneta del lago di Garda. Nello specifico si tratta della foce del torrente Gusa a Garda, la foce del torrente San Severo a Bardolino, la foce del torrente Marra e del torrente Bosca a Lazise, la foce del Rio Dugale dei Ronchi a Castelnuovo del Garda e la foce del torrente Rielo a Peschiera del Garda.

Tre foci su sei – torrente GusaSan Severo e Rio Dugale dei Ronchi – sono risultate con concentrazioni escherichia coli ed enterococchi intestinali nei limiti di legge, confermando il risultato positivo già riscontrato nelle precedenti campagne del 2023 e del 2022.

Le foci rimanenti, ossia quelle dei torrenti MarraBosca e Rielo, sono invece risultate fortemente inquinate nel monitoraggio 2024 di Goletta dei Laghi. Come informa Legambiente in una nota, si tratta di dati in peggioramento rispetto a quelli raccolti nei monitoraggi 2023 e 2022, che invece mostravano risultati entro i limiti di legge per tutte e tre le foci.

Mancano i cartelli di divieto di balneazione

Eppure, secondo quanto denunciato da volontarie e volontari che hanno preso parte alla raccolta dei campioni, nella maggior parte dei punti di prelievo la presenza di cartelli indicanti il divieto di balneazione, una segnaletica che invece è obbligatoria nelle foci e nei tratti non balneabili.

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Questa tipologia di avviso era presente solo nel punto delle foci dei torrenti Marna e del Rio Dugale dei Ronchi. Un altro aspetto notato da chi ha partecipato alle attività di campionamento, è quello relativo all’abbandono di rifiuti (in particolare mozziconi di sigarette), un fenomeno che purtroppo è stato rilevato in tutti i punti di prelievo.

La situazione in Lombardia

Ancora peggiore la situazione riscontrata sulla sponda lombarda del Garda, dove risultano inquinanti oltre la norma ben cinque punti su sei: foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive a Salò, foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda, foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, foce del rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano del Garda e foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione.

Desenzano del Garda, giugno 2024, un volontario della Goletta dei Laghi preleva un campione di acqua dal Lago di Garda. Foto Legambiente
Desenzano del Garda, giugno 2024, un volontario della Goletta dei Laghi preleva un campione di acqua dal Lago di Garda. Foto Legambiente

L’impatto delle piogge

Secondo Goletta dei Laghi, il peggioramento della qualità delle acque potrebbe dipendere dalle particolari condizioni meteorologiche influenzate dai cambiamenti climatici. Il biennio 2022-2023 è stato particolarmente siccitoso nelle zone oggetto del campionamento, dove una parte dei torrenti non aveva una portata sufficiente per arrivare a sfociare nel lago. Di conseguenza il carico inquinante non arrivava.

Il 2024, invece, è risultato molto piovoso e talvolta caratterizzato da eventi estremi. Questo tipo di fenomeni metereologici influiscono sul funzionamento del sistema di raccolta e di depurazione delle acque reflue che, tramite il sistema del troppo pieno, si riversano nelle acque dei corpi ricettori, ovvero fiumi o laghi.

Per Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto «le acque e il territorio del lago non possono conoscere confini amministrativi, regionali o provinciali, per questo Legambiente da sempre sostiene la necessità di una valutazione unitaria che porti alla condivisione di tutti i piani e i progetti che possono avere ricadute a livello ecosistemico o di area vasta».

Promossi i laghi alpini

Una nota positiva invece arriva dai Laghi del Mis e di Santa Croce, che superano brillantemente anche per il 2024 l’esame sulla qualità delle acque. Risultano, infatti, entro i limiti di legge tutti e tre i punti campionati (un punto per Mis e due per Santa Croce) da Goletta dei Laghi di Legambiente. Una performance positiva per i due laghi bellunesi, anche sul fronte della qualità ambientale e dei servizi ecosistemici offerti, che è valsa a entrambi il rinnovato riconoscimento delle 5 Vele di Legambiente e Touring Club.

L’analisi è avvenuta il 12 giugno, quando i volontari di Legambiente hanno analizzato 3 punti nei laghi bellunesi. Per il Lago di Santa Croce sono stati campionati l’area kytesurf, in località Farra D’Alpago, e lo scivolo delle barche in zona Poiatte, entrambi ad Alpago. Questi due punti, sottoposti a valutazione dal 2020, hanno sempre mostrato risultati con concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali inferiori ai limiti di legge.

Nel Lago del Mis è stato invece analizzato un punto vicino all’area di sosta in località Valle del Mis, nel comune di Sospirolo. Anche in questo caso, il punto non presenta problemi: viene infatti campionato dal 2021 e i valori delle concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali sono sempre risultati inferiori ai limiti di legge.

«I Laghi del Mis e di Santa Croce – commenta Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto – sono ormai da anni un modello di riferimento per il turismo lacustre dell’intero Veneto, dimostrando come sia possibile coniugare sviluppo turistico e tutela ambientale in aree dall’alto valore naturalistico. Questo rinnovato riconoscimento premia l’impegno costante delle amministrazioni locali, degli operatori turistici e delle comunità per la tutela e la valorizzazione di questi preziosi ecosistemi. Un impegno che si traduce in concrete azioni a favore della qualità delle acque, della gestione sostenibile del territorio, della promozione di un turismo sempre più rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali. Un risultato possibile grazie ai Comuni di Alpago e Sospirolo e, per il lago del Mis, dell’Ente Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, che stanno praticando, da tempo e con costanza, politiche e azioni indirizzate a incentivare un turismo consapevole di qualità e a basso impatto ambientale».

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