Inizia stasera, giovedì 27 giugno, l’atteso Festival Paratod@s, giunto alla sua terza edizione. Un appuntamento ormai considerato imprescindibile non solo per moltissimi appassionati di musica (numerosi e originali, infatti, i concerti e gli spettacoli in programma ogni sera, fino al 7 luglio) ma anche per coloro che sono interessati all’approfondimento di tematiche come quelle della casa, dell’ambiente, del lavoro e via dicendo.

In questi tre anni, infatti, il Festival – che si svolgerà a Ponte Crencano, nell’area di via Villa 25 – è cresciuto in maniera esponenziale nell’offerta culturale e di intrattenimento, nella qualità dei dibattiti e degli approfondimenti e – infine – nella quantità di presenze e nel numero di persone coinvolte nell’organizzazione e nella gestione. Si tratta di un’importante occasione di incontro e di confronto, aperta a tutta la città o – come recita il comunicato stampa – “almeno a quella parte decisa a fare resistenza, a non rassegnarsi davanti alla disumanità delle politiche attuate da chi, da ormai troppo tempo, ha in mano le redini del potere. Il risultato di tali politiche è sotto gli occhi di tutti: proliferare di guerre, supporto al genocidio del popolo palestinese, disastri ambientali, impoverimento di sempre più persone, negazione di diritti fondamentali, drammatica carenza di case a prezzi accessibili, sfascio della sanità pubblica, militarizzazione della società, repressione, donne, uomini e bambini lasciati morire in mare, costruzione di muri e di lager chiamati CPR”.

Tutti temi, questi, di cui si parlerà al Festival, dando voce alle realtà attivamente impegnate nelle lotte su questi fronti. L’obiettivo è quello di aggregare, di condividere, di conoscere e di conoscersi, di costruire movimento, di opposizione, dal basso.

Il programma

Clicca qui per scaricare l’intero programma

Si parte dunque stasera, giovedì 27 giugno, alle 19.30 con il concerto studentesco di sei band veronesi (Banda Bassotti, 34, Trubee, Something Else, No sex before Marriage e Band Marconi) che vogliono far sentire la loro voce contro ogni tipo di guerra. Una potente ondata di suoni, per spazzare via le nere nubi di guerra che si addensano all’orizzonte.
Il tema della guerra attraverserà tutto il Festival, perché in questo momento storico è decisivo opporsi in ogni modo alla guerra, come idea e come strumento, e a tutto ciò che essa porta con sé: nazionalismo, aumento delle spese in armi, militarizzazione della società, distruzione, morte, povertà. Una non-stop di musica giovane, sei gruppi studenteschi veronesi che lanceranno al cielo un urlo liberatorio: NO WAR!

Il giorno dopo, venerdì 28 giugno alle 18.30, si svolgerà il dibattito, a cura dei collettivi TAMR (Verona), LISC (Venezia) e SPINA (Padova) dal titolo Intifada studentesca, prospettive del movimento per la liberazione della Palestina nelle università italiane. A seguire concerto dei LinguaSerpente e di Der Anna e, alle 23, proiezione del film Innocence di Guy David.

LinguaSerpente (immagine dal profilo Facebook della band)

I LinguaSerpente, in particolare, nascono nel 2019 e suonano musica diretta e veloce, una miscela di noise e post-hardcore e i 4 componenti suonano o hanno suonato in gruppi come With Love, aptain Mantell, Bluid, Teatro degli Orrori, Serpe in Seno, Love in Elevator e Sick Tamburo, oltre che in moltissimi altri. Nel 2020 è uscito il 12”/cd “Anachronistic Futuristic”, che ha ricevuto ottime recensioni in Italia e all’estero e sono attualmente al lavoro per un nuovo LP con 8 pezzi che uscirà a settembre 2024.

I Der Anna è un progetto nato a Brescia nel 2023 dalle menti dei fratelli Manfredini, a cui si aggiungono quelle di Nicola Tarletti e Michele Gandaglia. Il carattere graffiante delle chitarre alla ’77, il suono ossessivo delle drum machine e dei synth analogici, si mischiano creando una grande varietà di sfaccettature e di immagini sonore

Sabato 29 giugno dalle 11 laboratorio dal titolo Sicurezza in mare e dalle 18.30 dibattito dal titolo Case in rivolta, presentazione del bollettino nazionale delle lotte abitative. In serata concerto degli The Admiral. Nati nel 2017 dall’incontro tra alcuni ragazzi di Treviso e Pordenone, da subito ci siamo posti l’obiettivo di vivere la musica come comunicazione diretta con il pubblico. Il sound prende le mosse dal roots giamaicano, mescolato con sfumature ed influenze di altri generi. I testi puntano ad essere profondi e originali, differenti dai soliti cliché. A seguire Dj Set con AL-IBTLA (Arab/Global Dance e live acoustic-electronic set),

Gli Shandon (immagine dal profilo Facebook della band)

Domenica 30 giugno alle 17.30 si svolgerà il dibattito, a cura de La Folaga Rossa, dal titolo Prospettive per un’autonomia alimentare, mentre in serata concerto degli Shandon e, in apertura, dei vicentini TLA. Gli Shandon sono stati fondati nel 1994 dal frontman Olly Riva, e sono una delle band pioniere dello ska punk italiano. La loro musica trae ispirazione dal punk rock californiano degli anni ’90 e dallo ska classico “2 tone” degli anni ’80, ma anche dal funk, reggae, street punk, heavy rock, latino.

Nel 2024 festeggiano 30 anni di carriera con un nuovo tour e un nuovo album dei migliori successi ri-registrati con 20 ospiti nazionali e internazionali. Il primo singolo estratto è Run Police Run, con la partecipazione di Joxemi degli SKA-P. A seguire, proiezione del film Food for profit di Paolo D’Ambrosi e Giulia Innocenzi.

Lunedì 1 luglio, alle 18.30, incontro sul tema Movimenti sociali, criminalizzazione del dissenso, carcere insieme all’avvocato Eugenio Losco (legale di Ilaria Salis), l’avvocata Aurora Dato D’Agostino (co-presidente dei Giuristi Democratici) e Ilaria Cucchi, in collegamento. Gli scioperi, le manifestazione, i boicottaggi e i fenomeni di opposizione sociale, come prescriverebbe la Costituzione, sono legittime manifestazioni del diritto al dissenso, ma al contrario vengono sempre più trattati come problemi di ordine pubblico o addirittura come fenomeni di delinquenza organizzata. I decreti rave, Cutro, Caivano e il pacchetto sicurezza rendono sempre più forti i poteri di polizia, riducendo le pur esili tutele alla libertà di espressione, movimento, opposizione sociale. Il forte aumento delle pene e la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di quelli da tutelare sono il segno distintivo del concetto di “diritto” che ha il governo Meloni.

In serata concerto dei Wide Blue, Acido Domingo e Dj Kalizia. Il progetto Wide Blue nasce a Verona nei primi mesi del 2016 dall’incontro di due menti musicali, apparentemente sintonizzate su frequenze distanti tra loro ma unite dalla costante ricerca di nuovi punti d’incontro negli infiniti territori del suono. Caterina Dal Zen (cantante e songwriter) è una voce conosciuta negli ambienti jazz della città, Michele Fasoli (dj e roducer) è portavoce di un movimento underground che da quasi vent’anni anni promuove la diffusione della bass culture di stampo britannico. Il risultato di questa collaborazione è un innovativo modo di pensare la fusione di voce e musica elettronica, in cui melodie vocali si intrecciano a beats digitali ed elementi dub e ambient.

Acido Domingo (immagine dal profilo Facebook dell’artista)


Acido Domingo è un dj e sassofonista veronese attivo nella scena psichedelica. Nei suoi set unisce sonorità dub e liquid al suono del sax, condendo il tutto con melodie elettroniche e ispirazioni provenienti dalla psy-trance. Il primo luglio al Paratodos presenterà in anteprima alcune tracce del suo nuovo album: “turbata libertà degli incanti”.


Dj Kalizia è il nome di una trasformazione sonora squisitamente contemporanea. Cantante di una rock band veronese, che durante la pandemia passa un anno in Svezia, dove entra in contatto con la cultura rave. Nulla da allora è potuto rimanere lo stesso. Bassi pesanti, energici ritmi break ed esperimenti techno sono la sua specialità quando si connette alla console. La giornata si chiuderà con la proiezione del film Di vita non si muore di Claudia Cipriani.

Il 2 luglio, alle 18.30, si svolgerà l’assemblea aperta – dal titolo Pratiche e spazi femministi di lotta – con la giornalista e scrittrice di “Fare femminismo” Giulia Siviero. In serata spazio al teatro di Lorenzo Guerrieri e il suo spettacolo Esercizi di resurrezione.

Il giorno dopo, mercoledì 3 luglio, proiezione del film Intorno a Le Corbusier con il dibattivo insieme agli autori Davide Pantalena, Francesco Rossi e Francesco Zangrandi. Alle 21 concerto dei The Buster Crew e, a seguire, di Amore ai tempi del muro. The Buster Crew propone musica assordante e spaventosa, spazzatura rozza, band stonata e fuori tempo. Il cantante manca ogni nota e come tutte le band senza speranza alzano il volume per rinforzare la loro inadeguatezza e per aumentare la sofferenza come un brutto venerdì sera in piccola e brutta città. Sono la vergogna di Verona. Per fortuna a seguire ci sono gli Amore ai tempi del muro, band d’autore che spazia tra il rock, prog e pop che prende ispirazione dai grandi cantautori italiani e dalla musica rock moderna per una miscela vincente di emozioni e riflessioni sulla vita moderna.

Giovedì 4 luglio alle 18.30 dibattito a cura di Heraldo dal titolo Siamo natura… e vogliamo R…esistere! Inquinamento di aria, acqua e suolo, distruzione di aree naturali, cementificazione sono fenomeni che non si fermano e che impattano sulla salute e sulla qualità della vita di tutti, a vantaggio del profitto di pochi.

Dibattito con Miriam Tinto di Ultima Generazione, Luca Cecchi del movimento Zero PFAS e Antonio Bottega, ingegnere chimico ed esperto di tematiche ambientali. In serata concerto dei Liquid Words e dei The Bad Plug.

In serata, poi, concerto dei The Bad Plug e dei Liquid Words.

Venerdì 5 luglio si terrà il dibattito sul tema Attivismo e migrazione: quali conseguenze? con la giornalista di Domani Marika Ikonomu, l’avvocato di ASGI Roma Salvatore Fachile, l’attivista Youssef Moukrim e l’educatore e attivista di Paratod@s Lahcen Ouftallah. In serata uno dei momenti più attesi di tutto il festival, lo spettacolo di Ascanio Celestini dal titolo Le nozze di Antigone con musiche di Gianluca Casadei.

Ascanio Celstini

Celestini è una delle voci più originali del teatro di narrazione, ha segnato la recente storia del teatro, a lui sono dedicati saggi e biografie, pluripremiato (due volte l’Ubu), i suoi testi sono rappresentati in tutto il mondo e i suoi spettacoli più amati (Radio Clandestina, Scemo di guerra, La pecora nera…),
costruiti attraverso un lavoro di ricerca antropologica, sono diventati dei veri “cult”.
Ascanio Celestini presenta la sua personale riscrittura celebrata dalla critica della figura di Antigone collocata tra l’epoca fascista e il dopoguerra: un testo (in passato messo in scena da Veronica Cruciani) che oscilla tra ricordo e presente, tra mito e storia, tra realtà e immaginazione, tra un mito classico e uno moderno. Accompagnato dalla fisarmonica di Gianluca Casadei, rappresenta l’eroina tragica Antigone come una figura quotidiana, ma degna di essere raccontata. Anzi, no, perché a raccontare è lei e così l’attore romano ha dato voce ad una donna. Che si prende cura del padre Edipo, un gran camminatore con tante scarpe spaiate in casa, ora divenuto infermo. Il richiamo è all’originaria tragedia sofoclea (Edipo dai piedi gonfi, Edipo che fugge da Corinto e arriva a Tebe, Edipo cieco assistito dalla figlia/sorella) ma tutto è riportato al presente e alla storia recente della Resistenza e della guerra mondiale. Perché le storie non hanno tempo e si intrecciano nella traduzione orale.

L’ultimo weekend del festival si apre il sabato mattina, 6 luglio, alle 9.30 con i laboratori per i bambini di età compresa fra 0 e 6 anni dal titolo Fiabamusicando, mentre nel primo pomeriggio, alle 14.30, ci terrà il trattamento di riflessologia plantare. Alle 18.30 dibattito dal titolo Dal mutualismo ribelle per un nuovo welfare dal basso. In serata altro concerto cult del festival con gli Assalti Frontali.

Assalti Frontali (immagine dal profilo Facebook della band)

Band storica, che nasce nel novembre del 1990 dalle ceneri del collettivo musicale romano Onda Rossa Posse (ORP), sorto, sul finire degli anni ottanta in seno all’emittente radiofonica romana Radio Onda Rossa. Il 15 giugno 1990 pubblicano il minialbum Batti il tuo tempo, prima uscita discografica del gruppo e uno dei primissimi dischi di hip hop cantato in italiano. In apertura Emilio Paranoico porta la trap dentro al club e la techno nella traphouse. Debutta nel 2022 con un EP di 6 tracce: Balaclava con forti sonorità techno/deep house ed Eurobeat proseguendo con “L” nel 2023, un altro EP di 6 tracce, che abbraccia sonorità più trap. Rap ma con l’attitudine punk, controcultura, droga, amore, anarchia e paranoie. A fine serata proiezione del film Una vita all’assalto (2024) di Paolo Fazzini e Francesco Principini.

L’ultimo giorno, domenica 7 luglio, si aprirà alle 18 con il laboratorio dedicati ai bambini e alle “Letture con il Kamishibai”. A seguire “Coloriamo e costruiamo la nostra tana” con Diana Tornieri Kamishibai. Alle 18.30 inizierà il dibattito Guerra, pace e resistenze con Luca Casarini (Fondatore di Mediterranea Saving Humans) e Davide Grasso (Filosofo e
Docente universitario).

L’orrore delle guerre si diluisce ormai nel nostro tempo di vita. Ognuna ha delle ragioni che contribuiscono a rappresentare una situazione semplice: la guerra è la conseguenza di scelte politiche per il predominio sul mondo. Ma bisogna rompere questo schema classico di guerra permanente, che trova nel suo rapporto inscindibile con la finanziarizzazione dell’economia e con la centralità del mercato, le ragioni per esistere.
Alle 21, infine, chiusura con il botto del @Festival Paratod@s24 con l’ultimo tour degli The Atom Tanks prima del loro scioglimento.

The Atom Tanks (immagine dal profilo Facebook della band)

“Un festival all’insegna del NO alla guerra”

«Lo spirito che anima il nostro Festival è la necessità di stare insieme, far festa ma dando allo stesso tempo molta importanza ai dibattiti e all’approfondimento delle varie tematiche che ci stanno a cuore», ci spiega Vincenzo Contreras del Laboratorio Paratod@s e fra gli organizzatori del Festival. «D’altronde noi facciamo parte di una rete di collettivi che lottano per il diritto all’abitare e due o tre volte l’anno ci troviamo e discutiamo. In occasione del Festival abbiamo voluto coinvolgerli e nel dibattito del 29 giugno presenteremo insieme a loro il bollettino dal titolo “Case in rivolta” con cui le varie realtà racconteranno le proprie battaglie e le proprie lotte all’interno della propria città». Il diritto alla casa, d’altronde, non può che essere uno dei focus del Paratod@s, essendo direttamente coinvolto con il Ghibellin Fuggiasco nel trovare abitazione a persone che, a Verona nel 2024, non riescono ancora a trovare un alloggio.

Vincenzo Contreras

«Quest’anno però un altro tema sarà al centro e cioè il nostro no alla guerra e alle armi», continua Contreras. «All’ingresso dell’area dove si svolge il Festival, infatti, ci saranno due grandi manifesti di benvenuto con le scritte “NO WAR” e le foto della manifestazione imponente che si è tenuta il 17 febbraio scorso contro la Fiera delle Armi a Verona, fiera che abbiamo osteggiato con tutte le forze, perché ci sembrava ridicolo e assurdo che con oltre 60 guerre ancora in atto in tutto il mondo, un genocidio in Palestina e una guerra, quella in Ucraina, che sentiamo particolarmente vicina ci fosse ancora spazio nella nostra città per questo tipo di manifestazioni, immorali e contro ogni etica. A questo proposito abbiamo voluto inaugurare il festival con un grande concerto di sei band formate da studenti veronesi. Sarà il modo migliore per dare il là a questa manifestazione, perché sarà un po’ come un unico grande urlo contro ogni guerra.

Abbiamo scelto di farlo fare a loro, ai giovani e giovanissimi, perché la guerra è distruzione, ma lo è soprattutto per i giovani, perché le guerre distruggono le prospettive di futuro. E non a caso chiuderemo il nostro festival il 7 luglio con un dibattito ancora una volta incentrato sulla guerra, la pace e la resistenza insieme al fondatore di Mediterranea Luca Casarini e al filosofo Davide Grasso, con cui parleremo degli intrecci fra economia, finanza e guerre. In generale, nel corso di tutto il festival, cercheremo di approfondire i vari temi a noi cari nell’orario 18.30-20 che precede la cena e i concerti e questa scelta vuole essere anche un po’ la cifra del nostro festival, che mixa divertimento e tematiche certamente importanti a cui vogliamo dare sempre spazio. Anche i film che proietteremo in tarda serata rappresenteranno un momento importante… così come saranno importanti i concerti e gli spettacoli, sempre impegnati. Fra le band che animeranno le nostre serate ci tengo a sottolineare la presenza degli Shandon – che festeggiano con noi i 30 anni di carriera -, degli Assalti Frontali – che tornano a trovarci e ci fa immensamente piacere, e gli Atom Tanks, che celebrano il loro ultimo tour prima dello scioglimento della band.»

«Un’ultima parola per l’immagine scelta per il Festival (in copertina): C’è tutto un mondo nel disegno che accompagna il Festival Paratod@s del 2024, e ringraziamo la nostra compagna Nina per averlo creato. In fondo è il nostro mondo, quello che immaginiamo e proviamo a praticare ogni giorno. Un universo circolare, libero e ribelle, che in direzione ostinata e contraria si oppone ad un sistema di potere sempre più disumano, arrogante e repressivo.»

© RIPRODUZIONE RISERVATA