Chris Stapleton è nato in Kentucky nel 1978 e nel corso della sua carriera di musicista è stato insignito di molti premi, il più recente dei quali gli è stato consegnato il 17 maggio di quest’anno agli ACM Awards ( Academy of Country Music Awards) per la “Migliore voce maschile.

Amato dal pubblico e dalle star 

La critica non è stata l’unica ad acclamare l’artista che nel corso della sua carriera di 23 anni ha collezionato anche cover da sole possedevano 14 platini come una delle sue più note “ Tenesse Whiskey”(scardinandola dall’ interpretazione di George Jones) e il 12 febbraio 2023 ha avuto l’onore di cantare l’inno nazionale “The Star-Spangled Banner” all’apertura del Super Bowl LVII. Secondo i dati ufficiali, la diretta televisiva è stata vista mediamente da 113 milioni di spettatori.

Ha collaborato con colleghi di fama internazionale come Ed Sheeran, Bruno Mars, Snoop dog, Justin Timberlake e Taylor Swift; il mese scorso è uscita la reinterpretazione  di “ Think I am in love with you”  assieme a Dua Lipa che gli ha riservato parole di stima e affetto anche sui social.

Country singer con il cuore da bluesman

Prima di ricevere la fama e l’amore come solista Stapleton ha fatto parte della bluegrass band “The SteelDrivers” e la band rock and roll “Jompson Brothers”, influenzandone la direzione artistica.

Il tutto infiocchettato da una voce da tenore che per alcune note viene modulata dall’assetto nasale, rendendo dunque il suono acuto ma non strillato o potente; il che a sua volta può in alcuni momenti rendere divisivo il gusto dell’ascoltatore, perché spesso è una tecnica spesso caratterizzante per i cantanti del “country tradizionale”.

In una dichiarazione (riportata dal “ Los Angeles Time”) post concerto Stapleton ha citato grandi del blues come Otis Redding e Ray Charles come fonte di ispirazione. Nello stesso pezzo l’autore di quest’ultimo ( Randy Lewis) ha inoltre affermato che il suo modo di suonare la chitarra ricorda il blues rocker texano Stevie Ray Vaughan.

Ancora una volta torna fondamentale considerare il sostegno che il sottogenere “outlaw country” ha portato nel permettere agli artisti di sperimentare e riformulare un genere che spesso viene etichettato solo secondo una prospettiva che è il “ western country”; la stessa che Beyoncé al contrario ha utilizzato per rientrare nel paradigma del country.

Di questo non si smetterà mai di ribadirlo, la società, la cultura e la musica si evolvono e si interconnettono, si necessita quindi  la capacità di abbracciare tutti gli stimoli e Chris Stapleton ne è capace.

Un’inaspettata introspezione

Spesso il campo semantico dei testi delle sue canzoni gira intorno al viaggio e all’amore, di come questi siano concatenati, infatti il suo album più premiato si chiama “Traveller”.

I am just a traveller on this earth”( sono solo un viaggiatore su questa terra) scrive Chris Stapleton nella canzone con il nome omonimo all’album prima citato. Il viaggio che intende Stapleton è sul piano psicologico e spirituale, riguarda la grande metafora della vita vista come un sentiero colmo di imprevisti, difficoltà e sorprese. È un percorso nel quale tutto ci incamminiamo ma le direzioni cambiano, sappiamo solo da che punto inizia e in che punto finisce.

Un fisico corpulento con una folta barba e quel cappello da cowboy che spesso nasconde il viso ma non il cuore che mette in ogni sua canzone e la rende inter-culturalmente introspettiva.

Vi consigliamo di sperimentare l’ascolto di quest’ artista e per farlo vi indirizziamo al brano “ You should probably leave” che rispecchia musicalmente la sua identità. Per concludere prima di rivedersi il mese prossimo vi lasciamo con un ultimo “ consiglio di ascolto” che potrà essere premonitore: I Bet you Think about me.

© RIPRODUZIONE RISERVATA