Dal 2007 il 15 giugno di ogni anno è il Global Wind Day, una ricorrenza promossa dalle associazioni WindEurope e Global Wind Energy Council (GWEC), per far scoprire ad adulti e bambini le potenzialità dell’energia eolica e il suo contributo alla transizione energetica verso le fonti energetiche pulite e rinnovabili, un pilastro fondamentale della difesa del clima.

Ora il Global Wind Day coinvolge 75 Paesi, con migliaia di manifestazioni in cui si distribuiscono fantasiosi aquiloni ai bambini, si organizzano elevazioni con colorate mongolfiere e si visitano parchi eolici. Una ricorrenza che con il Gobal Wind Report di GWEC permette ogni anno di fare anche il punto sullo sviluppo dell’eolico nel mondo.

Sviluppo tecnologico

La moderna tecnologia di produzione elettrica attraverso lo sfruttamento del vento è stata introdotta all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso con piccole pale eoliche installate nel terreno (Onshore), pochi kilowatt di potenza.

Gobal Wind Report 2024 di GWEC

In poco più di quarant’anni di vita si è assistito ad un enorme, rapido sviluppo tecnologico e applicativo.

Nella ricerca di una sempre maggiore efficienza ed economicità si sono sperimentati muovi materiali e costruite pale eoliche sempre più grandi, sempre più alte. Dagli anni ’90 per catturare venti più “energici” si è inoltre aperta la via del mare (Offshore) dove gli spazi sono maggiori e i venti liberi da ostacoli.

Ora si installano Onshore pale alte 250 metri con 10 MW (megawatt) di potenza mentre i parchi eolici Offshore possono prevedere pale alte 300 metri con potenze che raggiungono ognuna i 18 MW.

Per i parchi eolici offshore l’installazione più agevole e meno costosa prevede la fissazione delle turbine sul fondale marino  ma è un’opzione che limita la localizzazione ad acque poco profonde, tendenzialmente più prossime alle coste e con regimi di vento meno favorevoli.

Soluzioni tecnologiche con piattaforme galleggianti ancorate ai fondali consentono di installare parchi eolici anche in aree marine molto profonde dove si possono sfruttare regimi di vento più sostenuti e realizzare parchi eolici di più elevata capacità.

Ormai i parchi eolici possono raggiungere potenze simili a quelle di piccole centrali nucleari Small Modular Reactor (SMR).

Recentemente in Francia, il consorzio Pennavel, formato dal produttore di energia eolica Elicio e dallo sviluppatore BayWa.re ha annunciato che entro il 2031 realizzerà nell’oceano Atlantico, di fronte alle coste sud della Bretagna, in un’area di 40 Km quadrati, un parco da 250 MW: il più grande finora mai progettato.

Sviluppo istallazioni eoliche

In poco più di vent’anni, nel mondo, si è passati da circa 24 GW (Gigawatt=1000MW) di potenza istallata nel 2001 a 1021 GW dell’anno scorso. Una crescita sempre più accelerata che ha conosciuto nel 2023 il più alto aumento annuale di sempre: 106 gigawatt di impianti eolici sulla terraferma e 11 Gigawatt di parchi offshore, per un totale di 117 Gigawatt,

Global Wind Report 2024 di GWEC

Il vento cinese sull’eolico

«La crescita» rimarca Ben Backwell, amministratore delegato del GWEC presentando il Gobal Wind Report 2024 «è altamente concentrata in alcuni grandi Paesi come Cina, Stati Uniti, Brasile e Germania.»

Il 65% delle nuove istallazioni effettuare nel 2023 sono state realizzate in Cina. In territorio cinese oggi si trova il 43% della potenza eolica Onshore mondiale (seguono USA 16% e Germania 7%) e il 50% di quella Offshore (seguono UK 20% e Germania 11%).

Global Wind Report 2024 di GWEC

Europa lontana dagli obiettivi 2030

Il 2023 è stato un anno di crescita anche per l’eolico europeo. Secondo l’associazione WindEurope in Europa sono stati installati 17 gigawatt di nuovi parchi eolici, il 15% della crescita mondiale, di cui 14 Gigawatt a terra e 3 Gigawatt offshore, il massimo di sempre per un singolo anno.

Una buona performance ma lontana dagli obiettivi ambiziosi indicati dal Green Deal. Per centrare i target di decarbonizzazione previsti per il 2030 nel continente si dovrebbero installare almeno 30 Gigawatt in media l’anno, il doppio di quanto si sta facendo.

Il pacchetto sull’energia del vento presentato a ottobre ’23 dalla Commissione europea  indicava nelle procedure di autorizzazione lente e complesse, nella maggiore pressione esercitata dai concorrenti esteri e nella mancanza di forza lavoro qualificata i maggiori ostacoli all’ambizione dell’Unione.

Comunque, secondo European Electricity Review 2024 di Ember, think tank indipendente londinese, l’anno scorso, l’eolico ha rappresentato il 19% della totale generazione elettrica europea, una quantità di energia equivalente al fabbisogno totale annuo della Francia e,  per la prima volta, la potenza del vento ha superato la generazione da gas e, di gran lunga, quella da carbone, che è crollata ai minimi storici.

In Italia un refolo soffocato

Secondo dati forniti da Terna, gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale, nel 2023 in Italia, in netta controtendenza rispetto al trend mondiale ed europeo, si sono istallati nuovi impianti eolici per una potenza complessiva di 488 megawatt (ca. 0.5 GW), in leggero calo (-7%) sul 2022. Con le nuove installazioni l’Italia ha raggiunto una potenza eolica di 12,3 Gigawatt, ben lontana dai 28 Gigawatt previsti dal nuovo Piano Energia Clima per il 2030.

I maggiori installatori sono stati Erg con 1.375 MW complessivi, Edison Rinnovabili con 1.070 MW, Enel Greenpower con 811MW.  In classifica anche la veronese Agsm.Aim con 58 MW. Per essere coerenti con gli obiettivi, ogni anno e per i prossimi cinque anni, si dovrebbero installare parchi eolici per più di 3 GW, ampliando l’attuale capacità realizzativa ferma a 0.5GW all’anno. Il refolo italiano è soffocato dalle tempistiche autorizzative, dalle forti resistenze delle Regioni e dalle reticenze del Governo.

Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Lollobrigida, Alessandra Todde (foto da Ministeri e Regione Sardegna)

Significativa la presa di posizione della Regione Autonoma Sardegna, dove la nuova Presidente Alessandra Todde, eletta recentemente da una coalizione di centrosinistra, ha come primo atto varato una moratoria contro gli impianti eolici e fotovoltaici nell’isola.

Non meno deprimente il decreto predisposto dai ministri Francesco Lollobrigida e Gilberto Pichetto Fratin, approvato recentemente anche dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni, sulle Aree Idonee per le rinnovabili. «Un ostacolo» secondo Simone Togni, presidente di Anev (Associazione Nazionale Energia Vento) che aggiunge «Quando la battaglia politica prevale sulla buona amministrazione, a perdere è sempre il bene comune».

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