Jacopo Rui, nato nel 1994 a Verona, è uno studente di filosofia che ha deciso di dedicare la sua vita al sostegno dei migranti e dei rifugiati lungo la rotta dei Balcani. La sua avventura umanitaria inizia nel 2016, quando a soli 21 anni parte per la Grecia con una tenda per offrire aiuto ai rifugiati al confine con la Macedonia. Questa esperienza lo porta a fondare l’associazione “One Bridge to Idomeni”, che da allora fornisce assistenza essenziale a chi si trova in situazioni di estrema difficoltà.

Il primo viaggio di Jacopo in Grecia è un punto di svolta. Nei campi profughi, si trova di fronte a condizioni di vita difficili e spesso disperate. Questa esperienza accresce la sua consapevolezza delle difficoltà che affrontano i rifugiati e lo spinge a impegnarsi sempre più profondamente. L’associazione “One Bridge to” diventa uno strumento cruciale per offrire aiuti concreti: cibo, vestiti, assistenza medica e supporto legale.

“One Bridge to”: una missione di solidarietà

L’associazione, fondata da Jacopo e dai suoi compagni di strada, si concentra sulla distribuzione di aiuti e sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Le sfide non mancano: le difficoltà logistiche, la burocrazia e a volte l’ostilità delle autorità locali rendono il loro lavoro complesso. Tuttavia, ogni vittoria, ogni sorriso strappato ai rifugiati rappresenta una conquista significativa nella loro missione.

La Giornata Mondiale dei Rifugiati a Verona

Anche quest’anno, Verona ospiterà la 9ª Giornata Mondiale dei Rifugiati al Forte Sofia dal 14 al 23 giugno. Questo evento, intitolato “Green Border: il confine EU di cui sappiamo troppo poco“, è un’occasione per esplorare le realtà spesso ignorate del confine tra Polonia e Bielorussia. Durante il talk, due attiviste del Gruppo di Confine (Grupa Granica) condivideranno le loro esperienze di coraggio e solidarietà. Interverranno Lisa, che preferisce mantenere l’anonimato ed è una semplice lavoratrice pubblica e attivista, e Marysia Złonkiewicz, figura di spicco di Grupa Granica e che dal 2021 offre aiuti umanitari al confine tra Polonia e Bielorussia. Marysia ha contribuito all’ideazione del film “Green Border” e gestisce un’ONG per i migranti in Polonia.

Cambiamenti Climatici e Migrazioni

Un altro tema centrale della Giornata Mondiale dei Rifugiati sarà il legame tra cambiamenti climatici e migrazioni. Il cambiamento climatico colpisce duramente chi inquina di meno e chi non ha i mezzi per affrontarlo, creando una grave questione di diseguaglianza. Ne parleranno Elena Giacomelli, ricercatrice di UNIBO, parlerà degli stereotipi sulle migrazioni indotte dal clima, e Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, condividerà i suoi reportage sul tema da Bangladesh e Afghanistan.

Il Genocidio del Mediterraneo

Il talk esplorerà anche la tragedia continua nel Mediterraneo, dove le politiche nazionali discriminano e criminalizzano le persone in movimento. Il dialogo sarà moderato da Roberto Valussi di Nigrizia, con interventi di Maso Notarianni e Massimiliano Loizzi.

Supporto e Solidarietà

La Giornata Mondiale dei Rifugiati offrirà anche momenti di svago e riflessione, con DJ set, cene a tema e attività varie. L’obiettivo è riflettere sui privilegi di chi può viaggiare liberamente e promuovere un impegno collettivo per sostenere i rifugiati.

La storia di Jacopo Rui e l’impegno della sua associazione “One Bridge to” rappresentano un potente esempio di come la determinazione e la solidarietà possano fare la differenza. La Giornata Mondiale dei Rifugiati a Verona è un’occasione per continuare questo dialogo, sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete per aiutare chi si trova in situazioni di vulnerabilità.

Per donare o partecipare, visita il link One Bridge to Onlus.

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