Il Comune ha annunziato misure importanti sulla viabilità e la sosta: fra queste la chiusura della ZTL ai non residenti (che potranno avere tre permessi al mese su richiesta), la revisione dei permessi di accesso alla stessa ZTL (che a Verona sono, rispetto alla popolazione, molto più numerosi, per quasi tutte le categorie, rispetto ad altre città di analoghe dimensioni), il progressivo aumento del costo della sosta di superficie negli stalli blu e gialloblu e l’eliminazione degli stalli bianchi di parcheggio gratuito in quartieri limitrofi al centro, come Borgo Trento. Cerchiamo, dunque, di capire il senso di queste misure (e alcune cose che si potrebbero ulteriormente migliorare).

Perché occorre diminuire drasticamente le auto circolanti in tutta la città? 

L’inquinamento che causano le auto è importante e danneggia in modo grave la salute (soprattutto dei bambini e delle persone malate). Senza diminuire la circolazione privata, inoltre, è impossibile far funzionare in modo adeguato il trasporto pubblico di superficie. Una città bella e affascinante come Verona, infine, merita un trattamento simile a quello che ricevono quasi tutte le città del Nord Europa di dimensioni analoghe, ormai da molti anni liberate dai volumi di traffico privato, che invece ancora affliggono il nostro centro storico: bisogna dunque liberare la bellezza.

Vi saranno proteste e disagi, reali o percepiti?

Il centro storico di Verona

Come ogni cambiamento radicale, anche questo non sarà indolore. L’esperienza di misure analoghe adottate in moltissime altre città mostra tuttavia che, dopo un periodo non particolarmente lungo di sperimentazione, larga parte di chi era contrario (a partire dai commercianti) si ricrede. Speriamo, quindi, che la Giunta mostri fermezza e prosegua nel cammino annunciato.

La revisione dei numerosissimi (decine di migliaia) permessi di accesso alla ZTL sarà uno dei provvedimenti che susciterà maggiori proteste, ma è indispensabile. Il rilascio di permessi così numerosi, a ogni genere di categoria, è stato del resto negli anni passati un formidabile strumento clientelare utilizzato dalla politica: perché a tutti noi istintivamente piace molto avere un diritto che altri non hanno. Una maggioranza che ha promesso di cambiare la città nella direzione della sostenibilità non può tuttavia fare marcia indietro su questo: i cittadini valuteranno, come è giusto sia, nel 2027.

Cos’altro andrebbe fatto nella direzione di una mobilità sostenibile?

Ovviamente questi provvedimenti non sono sufficienti per migliorare in modo concreto la nostra mobilità e renderla più sostenibile. Bisognerebbe, innanzitutto, migliorare il servizio dei bus (in attesa della filovia) con tutte le assunzioni e gli acquisti di nuovi mezzi elettrici possibili. 

Occorrerebbe, poi, promuovere ulteriori convenzioni con i taxisti per arrivare ad un esteso servizio di taxi collettivi a costo calmierato su percorsi fissi e migliorare radicalmente il bike sharing, con nuove stazioni nei quartieri periferici che ne sono privi e un forte aumento delle bici elettriche (le sole che possono far funzionare il servizio come ‘sostitutivo’ dell’auto o della moto, soprattutto per chi non abita in centro).

Si potrebbero, poi, promuovere convenzioni con le banche e le grandi e medie aziende cittadine affinché offrano benefici tangibili a chi accetta di non usare l’auto per andare al lavoro oltre un numero “x” di giorni all’anno (e ovviamente anche il Comune dovrebbe estendere i benefici offerti ai propri dipendenti per questo). Sarebbe necessario, inoltre, migliorare i controlli sui parcheggi e sugli ingressi in ZTL abusivi (anche quelli delle molte auto con pass disabili utilizzate da chi disabile non è) ed estendere i luoghi destinati al parcheggio in sicurezza delle biciclette

Per quanto infine riguarda i (tre) permessi al mese per l’accesso in ZTL, occorre evitare che ciò si trasformi in un onere burocratico eccessivo per gli uffici comunali, come accadrebbe se si prevedesse una valutazione caso per caso della motivazione. Molto meglio magari ridurne il numero (per esempio due al mese invece di tre), ma concederli, dietro pagamento di una modesta somma annuale, a tutti i residenti nel Comune, a prescindere dalla motivazione.

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