Nella notte tra domenica e lunedì undici marzo si terrà la 96esima edizione dei premi Oscar. A condurre l’evento – cercando di risollevare il deficit di ascolti degli ultimi anni – ci sarà per la quarta volta Jimmy Kimmel, ma ciò che notoriamente genera interesse per questa cerimonia sono i film candidati.

Quest’anno, rispetto agli scorsi post Covid-19, l’interesse per il mondo del cinema è tornato prepotentemente, complici anche dei fattori che esulano le qualità stesse dei film.

Il 2023 è stato l’anno del fenomeno Barbienheimer, che ha portato sia Barbie di Greta Gerwig sia Oppenheimer di Christopher Nolan a diventare veri e propri pilastri per il box office americano ma non solo.

Oltre ciò, l’esplosione del social cinefilo Letterboxd ha contribuito a riportare il pubblico giovane in sala per il cinema “d’autore”, aiutando in termini d’incasso film come La zona d’interesse, Anatomia di una caduta, Past lives. Maggiore è l’affluenza del pubblico nelle sale e maggiore sarà anche l’interesse – e le discussioni che susciteranno – per i premi Oscar.

Ovviamente, come ogni anno, anche questa edizione è stata oggetto di polemiche per presunte nomination non date, su tutte quelle a Margot Robbie e Greta Gerwig, rispettivamente per miglior attrice protagonista e miglior regia. Polemiche, a mio avviso, piuttosto sterili dato che Barbie è stato nominato come miglior film (perciò Margot Robbie come miglior produttrice) e per la miglior sceneggiatura non originale (perciò Greta Gerwig come miglior sceneggiatrice).

Il trailer di Barbie

La celebrazione di un titolo come quello diretto dalla regista del fu cinema indie è avvenuta (8 candidature!) e sebbene i fan reclamino a gran voce un posto per una nomination per la miglior regia, li inviterei a ragionare su chi togliere.

Per l’ambita statuetta – se infatti il Miglior film spesso è un premio politico e viene dato a i produttori, l’Oscar per la Miglior regia è il premio che celebra il film per il suo valore cinematografico – sono candidati: Martin Scorsese per Killers of the Flower Moon, Justine Triet per Anatomia di una caduta (Palma d’oro 2023), Jonathan Glazer per La zona d’interesse, Yorgos Lanthimos per Povere creature! (Leone d’oro 2023) e Christopher Nolan per Oppenheimer. Non un compito facile.

Sarà record per Christopher Nolan?

Ad ogni modo tutto ciò è natura dell’evento mondiale e politico che sono i Premi Oscar, che quest’anno – stando alle previsioni – hanno scelto di celebrare Christopher Nolan. Il film sulla figura di Robert Oppenheimer è candidato a 13 premi Oscar e molto probabilmente ne vincerà almeno nove. I membri dell’Academy che decidono a chi dare le statuette la sera della cerimonia sono gli stessi che durante la stagione dei premi assegnano i premi collaterali.

Il trailer di Oppenheimer

Ecco allora che i PGA award (il premio dato per la miglior produzione, leggasi miglior film) lo ha vinto Oppenheimer. Il DGA award (il premio del sindacato dei registi) lo ha vinto Christopher Nolan. Il SAG award (il premio del sindacato degli attori) per il miglior attore protagonista lo ha vinto Cillian Murphy per Oppenheimer. Miglior attore non protagonista? Robert Downey Jr. per Oppenheimer. Miglior montaggio? Oppenheimer. Potrei andare avanti per tanti altri premi e la sostanza non cambierebbe. Quest’anno sarà – salvo ribaltamenti dell’ultima ora – l’anno che celebra il regista britannico.

Poche speranze per Io capitano

E per Io capitano di Matteo Garrone? Anche su questo lato le speranze di una possibile vittoria sono prossime allo zero. A competere con il film italiano per la categoria Miglior film internazionale c’è un titolo che mediaticamente e cinematograficamente è troppo forte: La zona d’interesse di Jonathan Glazer. Candidato a cinque premi Oscar, l’opera liberamente tratta dal romanzo di Martin Amis è anche nominato per il Miglior film e, dato che su questo lato i giochi sembrano chiusi da Oppenheimer, non resta che assegnargli (giustamente) l’Oscar per il Miglior film internazionale.

Il trailer di Io capitano

I premi Oscar da un po’ di anni stanno (finalmente) cercando di essere meno #allwhite #allmen aprendosi a un nuovo sguardo sul mondo del cinema.

Quest’anno è record di candidature di film diretti da registe donne per la categoria miglior film (Barbie, Anatomia di una caduta e Past lives) ed è la prima volta che una persona nativa americana viene nominata, in questo caso Lily Gladstone per la Miglior attrice protagonista per Killers of the Flower Moon (vincendo probabilmente e – per quanto mi riguarda – giustamente).

La strada – come si dice in questi casi – è ancora lunga per arrivare a una parità completa, ma il rinnovato interesse per il cinema non può che far bene a tutto questo.

La cerimonia sarà in diretta su Rai 1 a partire dalle 23.40. Buona notte degli Oscar a tutti!

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