Milena Sutter scompare a Genova il 6 maggio 1971, all’uscita della Scuola Svizzera. Il suo caso viene subito presentato, dagli inquirenti, come un “sequestro”. Dopo 15 giorni, il 20 maggio, il corpo della ragazzina viene trovato senza vita al largo della spiaggia di Priaruggia, a est di Genova. Si parla subito di “omicidio”.

L’unico sospettato – e l’unica seria pista investigativa seguita – è Lorenzo Bozano, che viene subito soprannominato “il biondino della spider rossa”. Non è biondo, né magrolino. Assolto nel 1973, per insufficienza di prove, dalla Corte d’Assise di Genova, Bozano viene condannato in appello, nel 1975, alla pena dell’ergastolo. Poi confermato in Cassazione nel 1976.

L’assoluzione e la condanna avvengono sulle stesse carte giudiziarie. Le stesse carte giudiziarie sono identiche a quanto ha fatto, in istruttoria, il giudice Bruno Noli, che nel 1972 rinvia a processo Lorenzo Bozano. Le udienze in aula non hanno aggiunto nulla agli indizi già raccolti. Anzi, hanno aggiunto altri dubbi.

Libro su Milena Sutter. Verità e misteri

Sulla vicenda di Milena Sutter è da poco uscito in libreria il lavoro di Graziano Cetara, giornalista capocronaca del Secolo XIX, intitolato Milena Sutter. Verità e misteri sul delitto del biondino della spider rossa. Editrice Minerva. Il libro è stato presentato pubblicamente come un’opera finalizzata a dare spazio e narrazione alla vittima, Milena Sutter, dopo che per decenni Lorenzo Bozano, morto a fine giugno 2021, ha mantenuto il centro dell’attenzione.

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Di fatto, dei 21 capitoli del libro, solo tre capitoli sono concentrati su Milena; e un capitolo parla “anche” di Milena. Delle 90 pagine di foto, la stragrande maggioranza è dedicata alle indagini e a Lorenzo Bozano. In pratica, su Milena e di Milena parla circa il 20 per cento del libro. E qui si ripete quello che di solito accade nella pubblicistica: in tutti i casi giudiziari si parla pochissimo della vittima, non le si dà voce oltre il necessario e non la si analizza. Il motivo? I sospettati e i colpevoli hanno interesse a parlare per perorare la loro causa. Le famiglie delle vittime hanno talvolta interesse a tacere.

Il libro Milena Sutter fa conoscere cose che gli studiosi della vicenda già conoscono. Ma che sono sconosciute al pubblico:

  • le pagine del diario della vittima, Milena, interessanti là dove lei parla di Claudio, un giovane di cui la ragazzina si era innamorata e a cui nessuno ha dato un volto;
  • l’esposto su un certo Claudio C., che non si capisce se c’entri o meno con il Claudio del diario di Milena, dato che il libro non afferma né smentisce una connessione tra le due figure;
  • le posizioni difensive di Lorenzo Bozano, che non vengono peraltro tematizzate, contenute nel suo dossier
  • i ricordi della famiglia di Milena Sutter: il fratello Aldo, allora di 11 anni, e la mamma, Flora, che oggi ha 94 anni

Non viene trattato, invece, un argomento che fece assai discutere al processo: Milena Sutter fu davvero uccisa in modo volontario e premeditato? Oppure morì in altra circostanza? Questo non scagiona giocoforza Lorenzo Bozano, ma pone in discussione la pena dell’ergastolo che gli è stata comminata dopo un processo contrastato. Proprio l’equità del processo a Bozano, nel 1975 in appello, è un altro argomento che merita di essere approfondito in sede di studio.

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Il confronto tra due libri sulla vicenda Sutter-Bozano

Sono tre soltanto i libri, dal 1976 a oggi, che si sono occupati a fondo e con documenti originali del caso di Milena Sutter. Il primo libro, Caso Bozano. Cronaca di un’indagine (1976), fu scritto dal capo della Squadra Mobile di Genova, Angelo Costa, e dal giornalista Roberto Tafani.

Vi è poi un altro libro, uscito nel 2018, a cura di Maurizio Corte, giornalista e media analyst, e della criminologa Laura Baccaro, sul caso Sutter-Bozano: Il Biondino della Spider Rossa. Crimine, giustizia e media. Il libro di Corte e Baccaro – citato da Cetara nel suo lavoro Milena Sutter. Verità e misteri – affronta il tema degli indizi, dell’autopsia sul corpo della vittima, della personalità di Bozano e della verità storico-scientifica sul caso. E tratteggia l’ipotesi di “un’altra verità”. Ad accompagnare il libro, il blog Il Biondino della Spider Rossa.

Da parte sua, la lettura del libro di Graziano Cetara, Milena Sutter, è di certo di grande interesse per i contenuti inediti che propone. E consente di cogliere una continuità narrativa e di approccio al caso che ha inizio sin dal rapporto di polizia e carabinieri sulla vicenda (agosto 1971) e dalla sentenza del giudice istruttore Bruno Noli (anno 1972) con cui viene rinviato a giudizio Lorenzo Bozano.

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La pubblica opinione, a Genova e in Italia, si è sempre divisa tra “colpevolisti” e “innocentisti” sul caso di Milena Sutter e sulla posizione di Lorenzo Bozano. A Genova e in Italia molti si chiedono: attraverso le carte giudiziarie ci hanno raccontato tutto? E soprattutto ci hanno raccontato la storia giusta? Ben vengano, quindi, libri sulla vicenda che consentano di tematizzarne, da differenti angolazioni, gli aspetti e gli angoli più controversi.

Meritano così di essere visti insieme questi due video sul caso di Milena Sutter e Lorenzo Bozano: