I rischi psicologici dell’utilizzo di massa della realtà aumentata
La diffusione su larga scala della realtà aumentata solleva preoccupazioni riguardo agli impatti psicologici sugli individui.
La diffusione su larga scala della realtà aumentata solleva preoccupazioni riguardo agli impatti psicologici sugli individui.
Negli ultimi anni, il mondo della tecnologia ha assistito a un rapido sviluppo nella realtà aumentata. La RA è una tecnologia che consente di sovrapporre elementi digitali, come immagini, video o informazioni, al mondo reale, creando un’esperienza ibrida tra la realtà fisica e quella virtuale. A differenza della realtà virtuale, che offre un’esperienza completamente immersiva in un ambiente digitale, la realtà aumentata permette agli utenti di interagire con il mondo reale mantenendo la consapevolezza dell’ambiente circostante.
Tra i principali attori del settore, Apple si è recentemente distinta con il lancio di Apple Vision Pro, una piattaforma ambiziosa che promette di rivoluzionare la nostra esperienza quotidiana con l’integrazione di elementi digitali nel mondo reale. Questa tecnologia si basa su occhiali intelligenti indossabili che consentono agli utenti di visualizzare oggetti virtuali sovrapposti alla realtà circostante.
Lo scopo di questo apparecchio è l’arricchimento dell’esperienza utente attraverso la sperimentazione di un livello di interazione più profondo con l’ambiente. Ad esempio, nel campo del lavoro e dell’istruzione, grazie alla possibilità di visualizzare oggetti virtuali in contesti reali, gli utenti possono apprendere in modo più pratico e coinvolgente con esperimenti virtuali, simulazioni di situazioni complesse e controllate, anche in collegamento diretto con altri utenti. In questo modo è possibile visualizzare infiniti spazi di lavoro attorno al proprio ambiente che vanno ben oltre alla semplice interfaccia di un normale computer o tablet.
Oltre a ciò, la realtà aumentata offre un’esperienza di gioco più immersiva e coinvolgente, consentendo agli utenti di interagire e parlare con personaggi e oggetti virtuali direttamente nel loro ambiente di vita.
In sintesi, la realtà aumentata di Apple Vision Pro sembra offrire una vasta gamma di benefici che spaziano dall’arricchimento dell’esperienza utente alla promozione dell’apprendimento e della produttività, fino all’intrattenimento ludico coinvolgente.
Tuttavia, mentre questa nuova frontiera tecnologica offre un enorme potenziale, emergono preoccupazioni riguardo ai rischi psicologici associati al suo utilizzo su larga scala.
Questa tecnologia, infatti, può comportare rischi significativi per la salute mentale degli utenti, come la dipendenza tecnologica. L’interfaccia utente intuitiva e la vasta gamma di funzionalità offerte potrebbero facilmente trasformare l’utilizzo di Apple Vision Pro in una dipendenza, dove gli utenti potrebbero trovare difficoltà a staccarsi dalla realtà virtuale e a riconnettersi con il mondo reale. Si potrebbe infatti creare una sorta di frattura tra mondo reale e virtuale in quanto l’utente, abituato a vivere simultaneamente i due “mondi”, non sarebbe più in grado di distinguerli e differenziarli, adottando di conseguenza pattern di comportamento più adatti ad un contesto virtuale all’interno della realtà quotidiana. Questo è altamente disfunzionale se si pensa, per esempio, ad un gioco violento con contenuti di paura, droga, sesso o d’azzardo, vissuto a metà strada da virtuale e reale.
Altri possibili rischi sono la perdita di contatto sociale, l’isolamento e la depressione. Inoltre, l’esposizione costante alla realtà aumentata può comportare un sovraccarico cognitivo. Mentre il cervello cerca di elaborare sia le informazioni provenienti dal mondo reale che quelle generate dalla tecnologia, potrebbe verificarsi uno stress mentale eccessivo, che a sua volta può portare a problemi di concentrazione, ansia e affaticamento mentale, soprattutto nei giovani che sono anche i maggiori fruitori di tali piattaforme tecnologiche.
La realtà aumentata potrebbe anche influenzare negativamente l’autostima degli utenti. Dal momento che Apple Vision Pro introduce un nuovo modo di interagire con il mondo che enfatizza la perfezione digitale, gli utenti potrebbero confrontarsi con standard irrealistici di bellezza e successo. Questo può quindi innescare problemi di autostima, insicurezza e disturbi alimentari, poiché gli individui cercano di adeguarsi ai modelli virtuali ideali che visualizzano. Questo fenomeno si sta già verificando con l’esperienza dei social network e la realtà aumentata potrà solo che amplificare il problema in questione.
È fondamentale sottolineare che questi rischi psicologici non derivano esclusivamente da Apple Vision Pro, ma sono un risultato dell’uso inappropriato e eccessivo di questa tecnologia, così come di altre realtà aumentate di altre marche già in commercio. Lo strumento di Apple, tuttavia, essendo altamente immersivo pur rimanendo all’interno di un ambiente circostante familiare all’utente, enfatizza i rischi esposti sopra.
La responsabilità di mitigare tali rischi ricade sia sugli sviluppatori che sugli utenti stessi. Per affrontare questi problemi, Apple dovrebbe adottare una prospettiva olistica, integrando funzionalità volte al benessere mentale nell’esperienza di utilizzo di Apple Vision Pro e gli utenti dovrebbero essere altamente consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di tale tecnologia, monitorando la propria vita quotidiana e impedendo che questi apparecchi modifichino il loro stile di vita e la loro personalità.
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