Nuova iniziativa per In Habitat, la giovane associazione di promozione sociale che dal 2021 offre servizi di progettazione in ambito culturale. 

Alle 11.30 di questo sabato inaugura infatti Scalfire la Superficie, mostra che espone sette lavori inediti dell’artista Max Mondini, realizzati appositamente per gli spazi espositivi di Habitat Ottantatre

Al centro del progetto, la riflessione su quanto quest’epoca sia afflitta dalla saturazione di immagini, tanto da quasi impedire di comprenderne il valore di segni, di vettori di significato. 

Oltre l’iperproduzione di immagini

Una sovrapproduzione che la tecnologia rende ancora più facile e pervasiva. Come precipitato inconsapevole, c’è la continua creazione di “qualcosa di nuovo” che però porta con sé l’acquisizione di ciò che già c’era, senza avere il tempo di comprenderne le ragioni e la specifica natura estetica.

«Invito a riflettere su ciò che l’opera già ci comunica – sostiene Mondini – L’arte non ha a che fare con la creazione di cultura, al contrario l’opera è in qualche modo il risultato finale di una cultura, dal momento che tutte le sue componenti spingono l’artista a creare l’opera». 

Max Mondini

Opere che nascono a prescindere dal luogo, grazie alla progressiva smaterializzazione del progetto artistico, che non chiede al suo ideatore di essere presente in uno spazio definito, con tutti i problemi e le opportunità che esso può comportare. Formatosi all’Accademia di Brera e in quella di Firenze, Mondini vive e lavora a Civitella in Val di Chiana in provincia di Arezzo.

L’artista Max Mondini da oggi espone da Habitat Ottantatré con Scalfire la superficie fino al 30 giugno.

Art advisor per galere, collezioni e musei italiani e stranieri, è office manager dello Studio Alberto Garutti. Nel 2017 riprende la sua attività espositiva, dopo aver esposto a Palazzo Re Enzo (Bologna, 2011), Palazzo della Triennale (Milano, 2012), Effetti Venturi, Museo del Novecento (Milano, 2013), Palazzo Tresoldi (Bergamo, 2014), maXter, Museo Villa Croce (Genova, 2015).

Seguono partecipazioni a esposizioni in Fondazione Lanfranco Baldi (Pelago, 2019), Centro per l’Arte Contemporanea Museo Luigi Pecci (Prato, 2020), La Portineria PAC (Firenze, 2020), L’Armonia, Manifattura Tabacchi (Firenze 2020/2021), Galleria Eduardo Secci (Firenze, 2021), Biennale di Monza (Monza, 2021), Spazio Volta (Bergamo, 2022),  Estuario Project (Prato 2022) Il Crepaccio (Instagram 2022). Ha vinto il premio come miglior artista emergente al Talent Prize (Roma, 2021) e la menzione speciale al Carapelli for Art (Firenze, 2020).

Tra figurazione e astrazione

Il lavoro di Max Mondini, classe 1990, si muove in un immaginario ibrido, tra figurazione e astrazione: un ambiente che non consente di dare quindi una comprensione univoca all’immagine, portando così lo spettatore a connettersi più profondamente con l’opera. Il lavoro d’archivio, che l’artista esegue, parte da una proiezione emotiva verso chi quelle immagini ha creato in origine.

Ne deriva una riorganizzazione, in parte razionale e in parte casuale, di forme e codici che costruiscono una nuova coerenza: ritroviamo la realtà che viviamo e abitiamo, distrutta e ricostruita secondo il pensiero di Mondini. Nessuna verità da rivelare, evidente invece il passaggio dell’artista anche sul piano strettamente pittorico.

Ritrovare ciò che è noto, sottoposto però a un processo di trasformazione, non rende facile la comprensione e la lettura, ma questo disorientamento è utile ad avvicinarsi ulteriormente al nuovo oggetto/soggetto. Senza intento di stupire, bensì di indurre all’osservazione, superando la barriera tra chi guarda e l’immagine. 

La mostra Scalfire la Superficie, curata da Edoardo Durante, resterà aperta tutti i mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 15.00 alle ore 18.00, fino al 30 giugno, negli spazi di Habitat Ottantatré. 

©RIPRODUZIONE RISERVATA