Per vivere al meglio gara due non possiamo non ricordare quanto accaduto nella partita d’esordio della serie a Civitanova con WithU Verona vincente per 3-0. Tre parziali tiratissimi, finiti tutti ai vantaggi, ma in cui Verona ha dimostrato di giocare a pallavolo con idee chiare, agonismo e fame.

Viceversa la squadra guidata da coach Gianlorenzo Blengini ha manifestato poca coesione, capace solo di affidarsi a qualche estro dei singoli e a Mattia Bottolo, unico elemento in grado di mettere freschezza e garra in campo. Lampante quanto accaduto nel finale di secondo set con Verona brava a recuperare prima sei punti di distacco e poi a sfruttare l’estro mal gestito di Luciano De Cecco (una “2” bassissima e un attacco di seconda forzato).

Gara 2, ci si aspetta una Lube diversa

Civitanova arriva a Verona già con le spalle al muro. Perdere significa dire quasi addio ai playoff, ma non è facile perché i gialloblù con il pubblico a favore sanno ruggire e i marchigiani quest’anno assai di rado hanno dimostrato capacità di uscire dagli angoli e dalle situazioni difficili.

Il riscaldamento procede regolare, ma la tensione è evidente negli sguardi dei veronesi più che in Ivan Zaytsev e compagni. Bene per i primi: c’è la trepidazione della grande occasione, occorrerà sciogliersi nel gioco. Criptiche le facce dei secondi: l’esperienza maschera le emozioni. Vedremo.

Primo set

Inizio gara equilibrato. Verona non ha il solito Maksim Sapozhkov, braccino e faccia non convinta. Lo difendono. Anche Noumory Keita ci mette un pò a carburare. Ciò che non viene in attacco viene a muro. Aleksandar Nikolov è il bersaglio preferito e viene “stampato” più volte. Parità sul 13-13, ma il buon segnale è che Lube non è che faccia granchè. Gioca compassata? può essere, ma sembra in campo più per dovere che per competere. Solo che Verona è ancora un pò imballata dalla tensione.

Andiamo giù coi centri, ottimo Leandro Mosca all’inizio, soffriamo qualche scorribanda offensiva dello Zar, ma siamo lì. Blengini lascia in panchina Bottolo, meglio così per Verona. Lo toglie dalla naftalina però quando serve e sul 23-22 rompe l’equilibrio con un ace.
Si va ai vantaggi (dejavù), Luca Spirito “salta” un paio di aperture per giocare in zona due su Sapozhkov e non è una buona idea (anche se a posteriori possiamo ritenerla una tattica di gioco produttiva nell’insieme della gara). Lube chiude con Zaytsev 24-26. Peccato.

Secondo set

La debolezza di questa Civitanova emerge nel secondo set. Dopo un parziale vinto ai vantaggi, ci si aspetta che i campioni rialzino prepotentemente la testa. Invece è Verona che si toglie di dosso un pò di pressione e rientra in campo con un Rok Mozic trascinante, pur se non molto servito. Lo sloveno si porta appresso tutto il gruppo e cambia il match.
Lube annichilita sotto 11-5 e senza idee se non qualche ottimo primo tempo di Barthelemy Chinenyeze, ben di rado fermato dal nostro muro difesa. Sul 20-13 il set sembra in saccoccia, ma un paio di errori gialloblù fanno avvicinare Lube su 21-17. Poco male, si chiude sul 25-21.

Un dato emerge chiaro: Verona ha smesso di sbagliare (8 errori nel primo set, 2 nel secondo), Civitanova prosegue nel suo rendimento piuttosto modesto in attacco e, in generale, stonano un pò alcuni atteggiamenti tra singoli nel campo ospite. De Cecco si indispettisce ad ogni imprecisione dei suoi, Zaytsev va a fiammate, Herrera Marlon Yant sembra abulico e fuori contesto. Fabio Balaso ha sempre la faccia giusta, ma fatica a contenere attacchi e battute dei padroni di casa.

Momenti di allenamento – Credits: VeronaVolley/Benvenuti

Terzo set

Errore capitale di Verona. Si fa trascinare da Civitanova in una gara che non sa giocare. Il ritmo si abbassa, l’agonismo viene meno e si giocano scambi brevi fatti di cambi palla puliti, ma mai combattuti. Partita sonnacchiosa e dunque pericolosa: il terzo set conta tantissimo e chi fa qualche break vince il set. Così è, ma purtroppo è Civitanova la prima a sfruttare qualche errore avversario per portarsi avanti.

Senza fare altro che il compitino, ma è Verona a giocare con una certa superficialità. Sale il muro di Civitanova, anche con De Cecco e guadagna quattro punti di vantaggio decisivi in cui la differenza è l’incisività al servizio, prima di tutto. L’ace su Keita porta Civitanova sul 2-1.
In una serie in cui sei un filo sfavorito e ti trovi avanti 1-0 e sull’1-1 nel conto set, l’esito di questo parziale è da mangiarsi le mani. Serve svoltare, altrimenti partiranno solo rimpianti.

Quarto set

0-4; 2-6; 3-8, questa la progressione da brividi nel punteggio. Verona parte come un pugile alla conta. Manca il servizio e Civitanova può fare cambio palla in scioltezza. De Cecco si lascia andare a qualche pennellata di seconda da applausi. Sembra tutto preparato per il successo Lube.

Ancora una volta però, in questa serie, da una parte del campo c’è una squadra vera e volitiva, dall’altra un insieme di giocatori che approccia alla sfida lasciando più di qualche dubbio. O gioca così per impossibilità di fare meglio (si sa, non tutte le stagione riescono bene) o, forse, gioca per perdere, ma senza sfigurare più del dovuto. Frase ingenerosa per dei campioni con lo scudetto sulle maglie, ma in termini di atteggiamento viene da pensare.

In ogni modo Verona cambia d’un tratto il proprio ardore e comincia ad attaccare la palla alta con furore e qualità. Si crea con muro e difesa tante occasioni per “breakkare” e recupera punto dopo punto. 16-16, un miracolo visto l’inizio. Civitanova si impianta in cambio palla sul servizio di Alexs Grozdanov, poi Mosca e Sapozhkov perfezionano il rush finale. Ancora una volta un set finisce in volata 25-23. 2-2.

Il tie break

Le squadre entrano in campo nel tie break e sembrano esserci solo i gialloblù. 4-1 con un delizioso pallonetto di Keita. Verona rimane avanti fino al pareggio sull’ace di De Cecco. Punteggio e linguaggio del corpo, però, dicono due cose diverse e Verona ne ha di più.

Ancora parità 11-11. C’è tensione, ma chi con l’esuberanza (Verona), chi con l’esperienza (Civitanova), ciascuno gioca al meglio delle proprie possibilità. Ci vogliono Mozic in attacco e Sapozhkov statuario a muro su Simone Anzani a rompere l’equilibrio. Civitanova non reagisce. 15-11 e tripudio sugli spalti.

Giudizi e voti

Verona conferma in pieno tutte le sue caratteristiche positive e si invola verso un risultato che potrebbe essere storico. A cercare il difetto, il terzo set, perso con una non irresistibile Civitanova, davvero avrebbe potuto compromettere tutta una serie. A questo punto va derubricato, con una certa leggerezza, ad incidente di percorso. Ora arriva il difficile: fare quanto fatto finora anche in gara 3.

Non accontentarsi di ricercare la chiusura della serie in casa, ma andare a Civitanova con un senso di urgenza, di chiudere prima possibile. I marchigiani, dal canto loro, come già detto, sono sbiaditi e non hanno ancora offerto nulla di corale. Bocciati, fin qui.

Maksim Sapozhkov, voto 8: 27 punti, un muro devastante, una presenza sui contrattacchi di spessore. Gli si abbona un primo set sottotono, altrimenti sarebbe stato voto massimo.
Leandro Mosca e Alexs Grozdanov: 8,5 perché decisivi a muro e in alcune rotazioni di battuta. Si sono alternati, prima protagonista uno, poi l’altro, ma in ogni caso c’è sempre stato lo zampino di un centrale nei break più importanti di Verona.
Luciano De Cecco 6: sarebbe da 9 se Civitanova portasse a casa la gara. Alcune sue aperture dietro invisibili e illeggibili, alcune sue soluzioni di secondo tocco, sono classe pura e, a tratti, anche funzionali a tenere viva la partita. Però, stringi stringi, se Civitanova è remissiva e poco squadra e se guardiamo a come striglia tutti, compagno dopo compagno, la sensazione è che uno dei problemi di Civitanova oggi sia anche lui. Non solo Blengini o Zaytsev, bersagli sin troppo facili e tradizionali della critica.
Gianlorenzo Blengini: 5 se alla squadra manca garra e tu lasci fuori il tuo rappresentante migliore su questo fronte, hai deciso di giocartela con altre armi. Ma quali sono quelle a disposizione di questa Civitanova? Infine, Gabi Fernandez Garcia, è davvero peggio di questo Zaytsev? Può essere, ma piuttosto di naufragare sempre nello stesso modo, meglio provare anche a cambiare imbarcazione prima o poi.
Alexsandar Nikolov: 4 in grave difficoltà sin dall’inizio. Riesce ogni tanto ad alzare le traiettorie dei colpi, ma poi torna a tirare dentro il muro. Serata difficile per lui con 11 palloni messi a terra (33%), quanti i suoi errori sommati alle murate subite.

Verona e Modena uniche imbattute

Dagli altri campi arrivano risultati pe certi versi sorprendenti. Nei due quarti più equilibrati sulla carta, Verona e Modena guidano 2-0 e hanno già il match point (Modena in casa, Verona fuori). Viceversa, Perugia e Trento, favorite contro Milano e Monza, sono sull’1-1, segno che anche i pronostici più chiusi possono offrire sorprese.

Gara 3 è in programma domenica prossima con orari tra le 17.00 e le 20.30. Per Verona inizio alle 18.00.

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