È passato un semestre abbondante dall’insediamento della nuova amministrazione. Oppure un semestre preciso se facciamo partire le attività da settembre, perché – si sa – qualsiasi discorso fatto ad agosto si conclude con «ne riparliamo a settembre».

Potremmo idealmente suddividere i campi di azione del Comune di Verona in due categorie, due binari paralleli. Binario 1: le piccole azioni puntuali, pratiche, concrete. Binario 2: le grandi “partite” (come ama definirle il presidente della Regione) di “alto livello”, quelle che segneranno su larga scala il futuro della città.

Disclaimer: non saranno elenchi esaustivi, né comprenderanno le scelte più “ideologiche” come l’adesione alla rete Ready o l’istituzione del bilancio di genere. Per quanto iniziative con potenziale, sono più che altro di posizionamento, di valore culturale, con risvolti pratici che potranno arrivare nel lungo periodo.

Binario 1, le azioni concrete

Fra le piccole azioni con un impatto subito evidente la regina è la nuova gestione dell’accesso alla Casa e al Cortile di Giulietta. Fin qui una sperimentazione, ma la strada è segnata: basta ingorghi in via Cappello. Un problema annoso preso di petto.

Altra questione, ancor più scivolosa, è la Ztl allo Stadio. Il Comune ha messo in chiaro che quella non è una zona franca, che il flusso in occasione delle partite va gestito senza timidezze. Ora manca l’ultima sperimentazione, il prossimo 12 marzo, ma anche qui la strada della svolta è segnata.

Recentissimo e non ancora passato in Consiglio comunale è il nuovo regolamento sugli artisti di strada. Quello attuale è particolarmente restrittivo, mentre quello predisposto dal gruppo di lavoro coordinato dal consigliere Giacomo Cona prevede che «a Verona si potrà fare musica nelle piazze e nelle vie cittadine», con tipologie di spettacoli e spazi ampliati. Qualcuno si lamenterà, di sicuro, ma quest’estate vedremo l’impatto della novità.

Nuovo anche l’approccio sistematico degli incontri aperti con i cittadini: dalle assemblee di quartiere, a quelle per spiegare i tempi dei cantieri invasivi.

Qualche buco nell’acqua c’è stato, come la corsia preferenziale davanti alla fiera, ma in generale sono segnali di una precisa idea di città.

Binario 2, le grandi “partite”

Sulle grandi partite il sindaco Damiano Tommasi (che qui diventa protagonista, mentre sul Binario 1 ha lasciato la regia e la copertina ad assessori e consiglieri) ha sempre voluto ostentare la sua idea di metodo. Quella che ha lanciato fin dalla decisione sulla sua candidatura: confronto, dialogo, ascolto, poi azione.

Il metodo sembra aver funzionato sulla Provincia: al posto di Manuel Scalzotto (ben propenso a una ricandidatura), la Lega ha convenuto per una figura ben più trasversale, Flavio Pasini, in cambio di una candidatura unitaria in grado di spazzare via diversi imbarazzi al centrodestra e un governo dell’Ente condiviso (con conseguente raddoppio dei vicepresidenti, di cui uno in quota centrosinistra).

Altrove il metodo è stato più faticoso da imporre, vedi gli intoppi iniziali sull’Autostrada del Brennero, dove comunque è arrivata la vicepresidenza di Alessia Rotta, e la pantomima su Agsm Aim, dove alla fine si è portato a casa il presidente che voleva, Federico Testa.

Sul filobus il Ministero delle Infrastrutture a trazione leghista ha fatto il bello e cattivo tempo, bloccando l’approvazione delle varianti e dei fondi, salvo approvarle un mese dopo intestandosene il merito. La gestione dei cantieri della filovia nel prossimo anno e mezzo, tra l’altro, sarà una delle chiavi di volta del quinquennio.

Su Fondazione Arena, partita nel pieno del suo svolgimento, l’unica cosa da dire in attesa del risultato è che rischia di essere una sconfitta peggiore di quella Corea del Sud-Italia vissuta dal sindaco Tommasi una ventina di anni fa.

All’epoca il suo gol regolare annullato fu la ciliegina sulla torta di una partita assurda. A Verona però non c’è un Byron Moreno. Si spera.

Sasso d’Adige è una newsletter nata per raccontare la campagna elettorale in vista delle amministrative del 2022 a Verona. Dopo il voto è diventata la newsletter sulla politica di Verona.

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