Finora mai tradotto in italiano e pressochè sconosciuto al grande pubblico nostrano, August Wilson è stato definito «the theater’s poet of Black America», voce di una popolazione storicamente soffocata. Intenzione del progetto vicentino The Wilson Project è quella di propagare quella stessa voce nel panorama culturale italiano e aprire il pubblico alla sua opera.

Con la partecipazione di August Wilson Legacy LLC, Università di Padova – Dipartimento di Studi linguistici e letterari, University of Pittsburgh – European Studies Center, e con il sostegno del Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano, La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale di Vicenza porterà in scena per la prima volta in Italia il 12 maggio alle 21 al Teatro Astra di Vicenza, Jitney, l’opera di August Wilson debuttata nel 1982 a Pittsburgh, per la regia di Renzo Carbonera e con l’interpretazione del cast afro-italiano composto da Alessandra Arcangeli, Yonas Aregay, Maurizio Bousso, Germano Gentile e Aaron Tewelde.

Una moltitudine di eventi

Il progetto, nel culminare con la rappresentazione teatrale di Jitney, propone una moltitudine di eventi e attività legate al drammaturgo afroamericano e alla comprensione della sua figura e cultura. Dalle residenze teatrali a Villa Manin a Udine (16 febbraio – 3 marzo), alle Carrozzerie n.o.t. a Roma (30 marzo – 5 aprile) e al Teatro Astra a Vicenza (3 maggio – 12 maggio), alle quattro proiezioni dedicate a quattro registi afroamericani al Circolo del Cinema di Verona e al Cinema Araceli di Vicenza (19 e 26 aprile e 3 e 10 maggio, alle 21), fino ad arrivare ai quattro webinar tenuti da esperti nazionali e internazionali, tra cui Igiaba Scego e Ngofeen Mputubwele, in programma dal 7 marzo al 18 aprile in diretta sul canale Youtube de La Piccionaia.  

Il lancio del progetto stabilisce, inoltre, un forte legame con la valenza culturale e politica, oltre che simbolica, della ricorrenza durante il mese di febbraio del Black History Month, il mese dedicato alla storia delle persone di origine africana e alla storia della loro diaspora. Istituita nel 1976 negli Stati Uniti, la celebrazione ricorre nel mese di nascita dell’abolizionista Frederick Douglass e del presidente Abraham Lincoln, firmatario nel 1863 della Proclamazione d’emancipazione della schiavitù negli Stati Uniti d’America.

Ricorrenza a cui The Wilson Project rende omaggio con il Black History Month Vicenza, un evento incentrato su parole e musica tra August Wilson e Nina Simone che si terrà al Teatro Astra di Vicenza questa sera, venerdì 24 febbraio 2023, alle 18.30. Un reading-concerto diretto da Renzo Carbonera in cui gli attori Alessandra Arcangeli e Aaron Tewelde interpreteranno alcuni estratti di Jitney, e in cui l’attrice Arcangeli proporrà dal vivo una selezione di brani di Nina Simone. In conclusione dell’evento, Renzo Carbonera converserà con Riccardo Brazzale, direttore d’orchestra, compositore e musicista, oltre che direttore artistico del festival Vicenza Jazz – New Conversations.

Jitney, per riempire un vuoto

L’opera teatrale racconta e mostra un fenomeno sviluppatosi nei quartieri a maggioranza afroamericana di molte città statunitensi a partire dagli anni ’50: un servizio di trasporto alternativo a autobus e taxi regolari che nasce per soddisfare la necessità di trasporto di una comunità che non può permettersi i costi dei taxi, che abita in quartieri non serviti e che non viene fatta salire sui mezzi di trasporto ufficiali. I ‘jitney’, o ‘gipsy cab’, riempiono, di fatto, uno dei vuoti lasciati dalle problematiche di discriminazione razziale, dando – comunque – opportunità di lavoro e rendendo un servizio importante alle comunità di tali quartieri.

August Wilson ambienta la sua opera all’interno di una stazione di jitney nel 1977 a ‘The Hills’, il quartiere abitato da neri, ebrei e italiani della sua città natale, Pittsburgh. I racconti degli autisti si alternano al ritmo del linguaggio di strada, contrapponendo conflitti, sconfitte e piccole vittorie di una popolazione in lotta per i diritti civili ma con dinanzi ancora un futuro sociale e personale del tutto incerto.

Nell’allestimento italiano dell’opera di Wilson corre l’anno 2077, un secolo dopo l’ambientazione originale, e ci si trova ai margini di una grande città italiana in un quartiere abitato solo da afro-italiani. All’interno di un edificio di mattoni rossi una stazione di taxi abusivi, una sala d’attesa scomposta, alla parete una lavagna con le tariffe delle diverse destinazioni e con i numeri della lotteria illegale e il gracchiare incessante di un apparecchio telefonico.

Immagine tratta dall’allestimento italiano di “Jitney

«Il progetto è la più seria introduzione ad una delle opere teatrali di mio marito, in un’altra lingua, che sia mai stata fatta in qualsiasi parte del mondo», commenta Constanza Romero-Wilson, moglie di August Wilson e direttrice esecutiva della August Wilson Legacy LLC, cui il marito ha lasciato in carico la propria proprietà letteraria.

L’autore

Due volte premio Pulitzer, August Wilson, scomparso nel 2005, è stato un autore chiave in grado di lasciare un’ampia e significativa eredità umana e culturale. Tra la sua produzione spicca l’American Century Cycle: una serie di dieci opere teatrali che offrono uno sguardo completo, decennio per decennio, sull’eredità e l’esperienza della popolazione afroamericana nel XX secolo: lo sfruttamento, le relazioni razziali, l’identità, la migrazione, la discriminazione. Negli anni tre opere dell’American Century Cycle sono state adattate per il cinema con i film The Piano Lesson, Fences e Ma Rainey’s Black Bottom, rispettivamente del 1995, 2016 e 2020, di cui solo gli ultimi due sono disponibili con sottotitoli in italiano.

August Wilson fotografato da Joseph Mehling – Crediti di AWL LLC

L’accessibilità della fruizione delle opere di Wilson in Italia è stata – ed è tuttora – ostacolata dalla difficoltà della traduzione dell’African-American Vernacular English (AAVE), la varietà linguistica usata da Wilson, strettamente legata alla storia di dislocamento, oppressione e marginalità degli afroamericani e alla loro ricca cultura orale. La prima traduzione di Jitney per la messa in scena teatrale italiana è avvenuta nel 2021 grazie al lavoro della studentessa magistrale dell’Università di Padova Angela Soldà, sotto la supervisione di esperte in lingua e letteratura anglo-americana e traduzione letteraria. Inoltre, nella carenza di rappresentazioni teatrali italiane dell’opera di Wilson ha giocato un ruolo decisivo la presenza estremamente limitata nel teatro italiano di attori di discendenza africana, gli unici a poter interpretare l’opera di Wilson e i suoi personaggi senza ricadere in una forma di appropriazione culturale.

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