Ambizioso fin dal suo pay-off, il primo Ristori Baroque Festival da domani 8 febbraio all’11 marzo vuole rendere pop un patrimonio culturale tra i più dinamici della storia occidentale. Un progetto ambizioso che porta il teatro fuori dalle sue mura per abitare diversi luoghi cittadini, proponendo 10 concerti e 10 eventi collaterali secondo la logica del festival diffuso.

Non sarà quindi il solo pubblico già affezionato alla storica rassegna di musica barocca ad essere raggiunto da questa nuova iniziativa: i destinatari a cui gli organizzatori hanno pensato sono soprattutto i più giovani, partendo dall’infanzia con appuntamenti dedicati. Il desiderio è che più ambiti dal scoprano quanto questo genere, e il contesto culturale in cui si è sviluppato, sia tutt’altro che polveroso o per pochi.

Inaugurazione con Jordi Savall

I nomi che prenderanno parte al calendario di eventi sono prestigiosi: si inizia domani con Jordi Savall, protagonista dell’incontro di presentazione, alle 17.30 a Palazzo Castellani di Sermeti, sede veronese di Italy Sotheby’s International Realty. A dialogare con il maestro, direttore d’orchestra, violoncellista e musicologo catalano, il musicologo Enrico Girardi, giornalista del Corriere della Sera. Seguirà poi alle ore 20 il concerto inaugurale al Teatro Ristori, in cui Savall, al rebab, ribeca e viola da gamba soprano, sarà accompagnato dal musicista turco Hakan Güngör, al kanun, e dal percussionista greco Dimitris Psonis (santur, oud, chitarra moresca e percussioni). Il programma della serata prevedeva inizialmente la partecipazione dell’ensemble Hesperion XXI, il concerto invece rimane immutato.Oriente e Occidente. Dialogo delle anime” è incentrato sulle diversità musicali che costituiscono l’anima del Mediterraneo, e unisce la tradizione bizantina, berbera, afgana, insieme a quella italiana, arabo-andalusa, e il repertorio di melodie giudaiche e cristiane.

Barocco, età vitale

Rileggere la musica strumentale del Sei e Settecento, spaziando tra gli accenti popolari, pieni di energia, fino all’elevazione spirituale delle composizioni sacre può sembrare vorticoso quanto inerpicarsi lungo i volumi di un Bernini o, ancora di più, di un Borromini. Ed è proprio la complessità di quest’epoca, arricchita da figure come Galileo Galilei, Caravaggio, Cartesio e, in musica, Monteverdi e la figura cruciale di Johan Sebastian Bach, con le Variazioni Goldberg, a rendere conto della complessità di un tempo tutt’altro che oscuro. 

Il maestro Alberto Martini, direttore artistico del Teatro Ristori, nella foto di Claudio Martinelli.

«Il periodo Barocco ha avuto grandi artisti, musicisti, pittori, scultori, pensatori. Un periodo florido, prolifico al quale bisognerebbe guardare con attenzione per imparare qualcosa – sottolinea Alberto Martini, direttore artistico del Teatro Ristori e ideatore della kermesse – Parliamo di protagonisti che hanno costituito una rottura rispetto al passato, basti pensare a Bach e a cosa è accaduto dopo di lui. Il programma mira a far percepire la gioia, la vitalità di questo tempo artistico in modo da abbattere ogni preconcetto che lo rinserra dietro una qualche forma di elitarismo. Ci confrontiamo con artisti che hanno costruito il loro percorso con grande concretezza e forza: possono essere una sorpresa da scoprire anche su questo fronte».

Vivaldi, riferimento artistico e umano

Il riferimento del maestro Martini va, tra gli altri, alla figura di Antonio Vivaldi, di cui si festeggerà il compleanno il 4 marzo con il concerto diretto da Andres Mustonen, e il suo “Israel Barrocade”, ensemble israeliano specializzato in musica antica con strumenti d’epoca. E di Vivaldi si parlerà anche mercoledì 15 febbraio alla Feltrinelli, ore 18, con Federico Maria Sardelli, direttore, musicologo, compositore e flautista, il cui libro, Il volto di Vivaldi è una ricostruzione critica, multidisciplinare e curiosa, alla ricerca del vero volto del grande musicista.

Mentre il 18 febbraio si torna al Ristori con Soqquadro Italiano in “Stabat Mater”, il primo dei due progetti più trasversali e innovativi (a seguire Gypsy Baroque de “Il Suonar Parlante”) in cui la musica di Vivaldi si unirà alla danza e alla performance teatrale. Le coreografie sono di Mauro Bigonzetti, direttore del corpo di ballo alla Scala, mentre il controtenore è Vincenzo Capezzuto: insieme, nasce uno spettacolo che spazia tra musica, danza, teatro di prosa, con l’uso di strumenti antichi come il liuto, il clavicembalo e il cornetto, insieme a strumenti elettronici.

Il teatro esce dal teatro

Il contatto con il patrimonio barocco passa quindi anche dalla contemporaneità, grazie a proposte che ibridano gli strumenti per mettere in luce la capacità innovativa di tale eredità. «Senza voler essere dissacratorio, invito a percepire la gioia di questa musica, se messa a confronto con molta produzione del Novecento, il cui registro è spesso cupo, triste – riprende il direttore artistico Martini -. Siamo di fronte a una fonte continua di emozioni, per questo capace di essere d’aiuto, di dare un grande supporto all’animo umano. Questo è l’anno zero del Ristori Baroque Festival, con cui il teatro esce dal teatro. Un approccio che dimostra la vitalità con cui si deve muovere oggi la progettazione culturale e infatti stiamo già ragionando su prossime iniziative durante l’estate».

Il programma del primo Ristori Baroque Festival, in partenza domani, 8 febbraio 2023.

Tra gli spazi abitati dal programma, anche San Pietro in Monastero per gli eventi collaterali, dedicati all’incontro di artisti, critici musicali, presentazione di libri, laboratori musicali per bambini. E il 9 febbraio alle ore 10.30 per gli “Incontri con l’artista”, il maestro Jordi Savall dialogherà con il pubblico per approfondire il mistero e l’innovazione della musica barocca. In pieno spirito carnevalesco, invece, il cartellone prevede anche un aperitivo in maschera giovedì 16 febbraio. a Palazzo Castellani di Sermeti, e pure diversi appuntamenti per i più piccoli, curati dal Children’s museum di Verona, che insieme a Famiglie Storiche e il Circolo del Cinema di Verona è tra i partner che hanno reso possibile il progetto.

Johann S. Bach, Scarlatti, Foqueray e il contemporaneo

Per il cartellone completo dei concerti, si può consultare la pagina online dedicata del teatro. La rassegna promette sorprese, numerosi gli spettacoli imperdibili e novità, con il coinvolgimento di giovani proposte di grande qualità accanto a protagonisti acclamati del repertorio barocco. Si suonerà Foqueray, Scarlatti, J. S. Bach (atteso il Trio Furibondo il 19 febbraio con un approfondimento del maestro e critico musicale Sandro Cappelletto, poi l’11 marzo il violoncellista Ettore Pagano, vincitore di numerose competizioni internazionali, con “J.S Bach – Le suite per Violoncello Solo”).

Si viaggerà per le maggiori capitali europee e affonderanno le mani nella vorticosa produzione veneziana, tra compositori italiani che scrivevano in stile francese e autori tedeschi sedotti dalla “maniera veneziana” (il 24 febbraio con la Zefiro Orchestra e il concerto Gran Tour a Venezia).

il Trio Furibondo è atteso il 19 febbraio allo Spazio San Pietro in Monastero per le Variazioni Goldberg di J. S. Bach.

Tra le perle del programma, la proiezione alle ore 20 del film Tous les Matins du Monde di Alain Corneau, con la colonna sonora di Jordi Savall interpretata dall’orchestra Le Concert des Nations. Tratto dall’omonimo romanzo di Pascal Quignard, fu presentato in concorso al Festival di Berlino 1992 e candidato come miglior film straniero ai Golden Globes, vincendo poi sette Premi César.

Mentre il 3 marzo Vittorio Ghielmi in Gypsy Baroque metterà in musica la modernità del barocco, capace di sorprendere con sonorità quasi jazz nel gioco dell’improvvisazione. Per l’acquisto dei biglietti, biglietteria@teatroristori.org.

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