Ascanio Celestini torna a Verona il 1° febbraio con Museo Pasolini, uno spettacolo dedicato al grande intellettuale e alla sua memoria. La rassegna L’Altro Teatro prosegue dunque con un omaggio a un grandissimo del Novecento italiano, scritto e interpretato da un artista affermato sulla scena nazionale e internazionale. Lo spettacolo ha debuttato nel 2022 al Teatro Gobetti di Torino in occasione del centenario della nascita di Pasolini e da allora ha conosciuto il pubblico dei principali teatri italiani.

Celestini e Pasolini

Sin dagli esordi di Celestini, il nome di Pasolini è inscritto nelle trame dei suoi lavori teatrali e nelle sue parole. Il primo spettacolo del 1998 era infatti intitolato Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini. La sua carriera poi prosegue introiettando lo sguardo tipico dell’intellettuale friuliano, volto all’epopea popolare aggrovigliata tra marginalità, miseria e forza trovata “nella leggerezza”, come vuole la definizione pasoliniana.

Museo Pasolini

Nello spettacolo che andrà in scena al Teatro Camploy, Celestini si interroga su un possibile “Museo Pier Paolo Pasolini” e spiega perché ha deciso di dare questo taglio. «Secondo l’International Council of Museums, le cinque funzioni di un qualsiasi museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe quindi essere un Museo dedicato a Pasolini?»

Ascanio Celestini durante Museo Pasolini, nelle foto di © Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Partendo da queste considerazioni, Celestini porta in scena le testimonianze di uno storico, uno psicoanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo e di un testimone che l’ha conosciuto e prova a rispondere ad alcune domande:

che cosa dobbiamo cercare in questo museo? Qual è il pezzo che tutti vorranno vedere? C’è qualcosa ancora da recuperare tra collezioni private, magazzino, discariche o biblioteche? Come vanno esposti i pezzi pasoliniani nel museo a lui dedicato? Restauro-conservazione? In che modo si dovrà esporre Pier Paolo Pasolini?

Portare in scena Pasolini in questi termini è come costruire un grande museo del Novecento italiano, esponendo in tante teche i diversi pezzi che lo compongono.

Il rapporto tra Pasolini, la storia e il nostro tempo

Ma perché proprio Pasolini?

Vincenzo Cerami afferma che se considerassimo tutta la produzione pasoliniana, dalla prima poesia del 1929 al film Salò o le 120 giornate di Sodoma del 1975 e sua ultima produzione, ripercorreremmo gli sviluppi della storia italiana in una strada che partendo dal fascismo arriva fino alla metà degli anni Settanta, perché Pasolini ha raccontato il nostro Paese in quegli anni.

Che cosa fare dunque del lascito di Pier Paolo Pasolini? In che modo far entrare questo museo dentro di noi e renderlo utile per il presente?


Sandro Becchetti è l’autore del ritratto a Pier Paolo Pasolini. La foto di Ascanio è di © Musacchio, Ianniello & Pasqualini.

Celestini porta in scena uno spettacolo che più che fornirci risposte certe, pone lo spettatore nella condizione di moltiplicare le proprie domande relative a questo tema, che a partire dalla figura di Pier Paolo Pasolini coinvolge tutto il nostro tempo.

Lo spettacolo andrà in scena il 1° febbraio 2023 al Teatro Camploy alle ore 20.45. I biglietti sono acquistabili presso Box Office, presso la biglietteria del teatro e online. Saranno presenti anche gli Spettatori Attivi, che lo recensiranno in pillole e a caldo per il magazine Heraldo, in collaborazione con Spazio Teatro Giovani.

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