Il 2022 sta per concludersi e ancora una volta per la BCC Valpolicella Benaco Banca si è trattato di un anno con risultati da incorniciare. E non stiamo parlando solo del bilancio d’esercizio e degli utili, ma anche e soprattutto di ciò che la banca è riuscita a realizzare nel tempo sul proprio territorio d’elezione.

Certo, la semestrale 2022 era già stata al di sopra delle aspettative, con una raccolta indiretta di 244 milioni e soprattutto con gli impieghi, arrivati a 439 milioni, e il bilancio 2022 che sta per concludersi “rischia” di essere ancora più soddisfacente. Ma è ciò che la banca riesce a concretizzare e “mettere a terra” a dare le maggiori soddisfazioni ai suoi clienti e al suo management. Ne parliamo con Daniele Maroldi, che da maggio è il nuovo presidente dell’istituto di credito.

Presidente Maroldi, partiamo dai vostri ultimi dati di bilancio che sono risultati ancora una volta molto positivi. Qual è il vostro segreto?

«Finiremo l’anno con dei dati di bilancio molto interessanti. Anche per quanto riguarda la copertura del credito, visto che già a giugno la copertura delle sofferenze era l’81% mentre per i crediti deteriorati nel loro complesso eravamo al 67%. Abbiamo registrato, poi, un incremento del total capital che si è attestato 17,95% e un utile che a giugno è stato di 2 milioni e 700mila euro, ma che a fine anno sarà a un livello che la nostra banca non ha mai visto in precedenza, infine i fondi propri a giugno superavano i 50 milioni. Non abbiamo segreti. I dati sono frutto di una crescita costante nel tempo in termini di acquisizione di quote di mercato. La presenza radicata e capillare sul nostro territorio ci favorisce in questo, così come l’attenzione dedicata alla sostenibilità e a tutto quello che riguarda il mondo ESG, temi che oggi sono sulla bocca di tutti ma che noi seguiamo da tempo. Il nostro approccio viene apprezzato dai nostri soci e clienti, che di conseguenza ci premiano. Cerchiamo sempre di accompagnare sempre le famiglie e le piccole e medie imprese con una intensa attività di consulenza, svolta dal nostro personale e dai nostri collaboratori in abbinata all’offerta qualificata che offre la capogruppo ICCREA

In generale, essendo ormai alla fine dell’anno, che 2022 è stato per voi?

«Sicuramente di grandi soddisfazioni, sia in termini numerici, sia in termini di dati di bilancio, che chiuderemo fra pochi giorni, in aumento. Fondamentale in questa fase di ripresa, a onor del vero, è stato assistere e incentivare gli investimenti. L’anno che stiamo per chiudere avrà dei dati migliori di quelli che avevamo previsto.»

E quali sono le prospettive per il 2023?

«Di ulteriore crescita, equilibrata, e con una spiccata propensione alla sostenibilità. Nel Consiglio di Amministrazione di ottobre abbiamo deliberato per il 2023 l’apertura di nuove filiali. Quindi le prospettive sono di entrare ancora di più nel tessuto sociale. La nostra è una banca di credito cooperativo e ha la fortuna di operare su territori ad alto potenziale come la Valpolicella, la zona dell’alto Garda e la città di Verona. Sono aree dove sosteniamo le comunità per rispondere alle esigenze del territorio.»

A questo proposito… nel periodo del Covid il sistema creditizio è risultato fondamentale per la “tenuta” di tutto il settore economico-produttivo. Quali sono ora le prospettive? L’emergenza sanitaria sta per terminare, ma ci sono altri tipi di emergenze che dobbiamo fronteggiare (come la guerra russo-ucraina, il problema clima, la ricerca di nuove fonti di energia, etc.). Come incidono sulle vostre scelte?

Il Presidente della BCC Valpolicella Benaco Banca Daniele Maroldi

«Sicuramente viviamo in una fase economica incerta e dal nostro osservatorio risulta un po’ preoccupante la situazione sociale. Quello che noi abbiamo fatto nel periodo trascorso è stato quello di tutelare e valorizzare il risparmio. Oggi, d’altronde, la tutela del risparmio assume un particolare valore. Questo valore è dato anche dal lavoro che fanno le banche di comunità come la nostra, che diventano un presidio di tenuta dell’economia sociale. Contestualmente alla valorizzazione del risparmio, c’è anche l’opportunità di impiegarle le risorse che abbiamo. Le nostre banche di credito cooperativo, grazie all’attività di prossimità e alle loro conoscenze in termini di volumi e territorialità, hanno il vantaggio di conoscere direttamente famiglie e imprese e in questo modo sono in grado di intercettare le singole esigenze del momento. Ad esempio anche riguardo all’incremento delle bollette, che sta spaventando le nostre aziende, per noi risulta abbastanza semplice riuscire a capire qual è il loro andamento per poi eventualmente intervenire con forme di sostegno agevolate.»

Veniamo alla presenza della Valpolicella Benaco Banca in provincia di Verona e al suo “ritorno” sul territorio. Qual è la filosofia con cui operate?

«Noi cerchiamo di operare per il benessere delle nostre comunità, inteso come star bene nel territorio in cui viviamo. Il fatto che siamo una banca filiale-centrica ci dà la possibilità di interagire con tutti, come ad esempio con le persone di una certa età che di certo non sono avvezze alla digitalizzazione, ma anche con i giovani che per un mutuo devono inevitabilmente entrare in una nostra agenzia. Allo stesso tempo, però, la digitalizzazione è per noi motivo di grande attenzione. Oggi le banche si devono relazionare in molti modi con i clienti e ci aspettiamo che questo aspetto mutui ancora di più rispetto al passato. La nostra filosofia è quella di operare a tutti i livelli. Passiamo da persone che quotidianamente utilizzano i social e pretendono un’attività di digitalizzazione avanzata all’anziano che entra nella nostra banca per leggere, banalmente, il quotidiano. Ci siamo resi conto che sul nostro territorio la funzione di una banca come la nostra è prevalentemente quella di attività sociale. Il business, ovviamente, la fa da padrone, ma non possiamo esimerci da questo ulteriore ruolo. Spesso si parla della desertificazione del settore bancario, ma noi non chiudiamo filiali, anzi le apriamo. La crescita sta anche nell’incrementare il numero degli addetti. Oggi le banche tradizionali accorpano, chiudono e lasciano a casa. Noi, al contrario, assumiamo. Solo nel 2022 abbiamo avuto otto nuove assunzioni e ad oggi contiamo 93 colleghi.»

Qual è il vostro sostegno alle attività culturali/sportive del territorio. Quali sono gli altri ambiti in cui vi siete mossi?

«Grazie anche a come gestiamo i nostri utili, riusciamo a destinare il 10% a fondi di beneficenza e a sponsorizzazioni. Impiegando le nostre risorse economiche sul nostro territorio siamo convinti di poter contribuire a quel benessere di cui si parlava prima. Si va dagli aspetti culturali a quelli sportivi fino a quelli formativi. Siamo consapevoli, ad esempio, che svolgendo e sostenendo attività sportive andiamo a favorire i nostri soci sul territorio che hanno figli che giocano a calcio, pallavolo, rugby. Quest’anno abbiamo inoltre ripreso ad essere presenti nelle scuole di secondo grado del nostro territorio, nelle quali, nel mese di settembre, abbiamo ad esempio svolto un’attività legata alla sostenibilità ambientale. Abbiamo presentato le nostre iniziative concluse nei primi giorni di ottobre in due istituti scolastici della Valpolicella dove abbiamo spiegato, grazie alla presenza di un documentarista, qual è lo stato di salute del nostro pianeta. Stiamo poi intraprendendo un percorso di educazione finanziaria all’interno delle scuole. Infine portiamo avanti l’adozione di prossimità, che richiama un po’ il concetto delle adozioni a distanza. Abbiamo deciso di proporle sul nostro territorio, scegliendo tre iniziative che hanno bisogno di essere sostenute per far fronte alle spese correnti che devono affrontare.»

E per il settore scolastico cosa state facendo?

«Nel mese di novembre abbiamo intrapreso l’iniziativa denominata “career day”. Grazie al contributo della nostra capogruppo, che ci ha supportato in questa iniziativa, abbiamo avvicinato domanda e offerta nel mondo del lavoro: abbiamo messo in contatto quattro aziende del nostro territorio con i nostri ragazzi che vorrebbero avvicinare le imprese anche per capire quali sono le loro attitudini in vista del loro ingresso nel settore lavorativo. L’evento ha visto la presenza di numerosi ragazzi interessati, che hanno partecipato nella nostra sala incontri in Valgatara agli incontri. Sempre parlando di giovani, come consiglio di amministrazione abbiamo l’obiettivo di andare incontro a questi ragazzi, cercando di coinvolgerli un po’ di più per far comprendere quanto può essere utile al territorio una banca di credito cooperativo. Noi oggi abbiamo 4800 soci, ma l’età media è abbastanza alta e incrementare la compagine dei giovani è di fondamentale importanza. L’attività sui giovani è una delle prerogative che ci siamo fissati per il nuovo semestre e per i prossimi due mandati.»

Una filiale della BCC Valpolicella Benaco Banca

Un’ultima domanda: la città di Verona fino ad oggi non è stata la vostra priorità. Ma in futuro?

«Come ho anticipato, apriremo due nuove filiali a Verona, una in borgo Roma e una in borgo Venezia, che si andranno ad aggiungere a quella già presente in Piazzale Cadorna. Abbiamo scelto questi due popolosi quartieri perché in quelle zone non ci sono altre filiali di banche di credito cooperativo. Presidiare questi territori dove non siamo presenti noi o altre consorelle è importante. Abbiamo scelto dei quartieri, però, anche perché assomigliano, per il loro particolare tessuto sociale ed economico, ai comuni della provincia. Il mondo del credito cooperativo nasce nei comuni delle province, nel mondo rurale, ai margini della città, e con questa iniziativa noi vogliamo dare un ulteriore testimonianza a un territorio che si richiama a quello della provincia ma è inserito perfettamente nel contesto cittadino. Questi due quartieri sono fra quelli in cui c’è stata un po’ di desertificazione degli altri istituti e con questa decisione vogliamo dare un ulteriore servizio alla nostra comunità.»

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