Venezia è stata la culla di poeti, scrittori e artisti, tra i quali svetta il nome di Antonio Canova, di cui ha visto sorgere genio e fortuna. Il destino ha voluto fosse anche il luogo dove egli morì il 13 ottobre 1822. A duecento anni dalla sua morte, la città omaggia lo scultore trevigiano con la mostra di Fabio Zonta, autentico maestro della fotografia, Canova e Venezia: 1822 – 2022.

Dal 29 ottobre al 5 febbraio 2023 è quindi possibile vedere l’esposizione fotografica, realizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia con il sostegno di Venice International Foundation, curata da Andrea Bellieni e Camilla Grimaldi.

Correr, museo canoviano

Il Museo Correr è il luogo canoviano per eccellenza in cui sono confluite le sue opere legate a Venezia, frutto anche del rapporto di stima e di riconoscenza che Antonio Canova strinse con il patriziato veneziano. Al Correr, Canova è celebrato non solo per l’immenso valore artistico, ma anche per il riconoscimento ottenuto da parte dei cittadini per le sue missioni svolte a Parigi, dopo la caduta dell’impero napoleonico. Nel 1815 rivendicò infatti nella capitale francese la restituzione di tesori d’arte asportati, tra cui anche i celebri Cavalli di San Marco, missione che ebbe buon esito e che restituì a Venezia beni artistici dal forte valore identitario.

Dopo l’oblio critico novecentesco dell’arte canoviana, superato definitivamente grazie a una storica mostra tenutasi proprio nelle sale del Correr nel 1992, il recente riordino espositivo delle sculture in un nuovo luminoso allestimento rende onore al genio del “moderno Fidia”.

Uno dettaglio dell’allestimento nelle sale canoviane della mostra fotografica di Fabio Zonta al Museo Correr, Venezia. Foto Chiara Citriniti.

Una complessa operazione compiuta nel 2015 dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, ancora una volta con il supporto della Venice International Foundation per il progetto “Sublime Canova”. La collezione canoviana annovera oltre a numerosi disegni, bozzetti in cera, terracotta e terracruda, anche i primi marmi di transizione dal Barocco al Neoclassico, fino al celebre Dedalo e Icaro, conservato nella Sala delle Vedute, capolavoro giovanile (1777-1779), cui si affiancano altri tesori dell’età matura.

Fabio Zonta, il “fotografo” di Canova

Le fotografie ora in mostra di Fabio Zonta, provenienti da collezioni pubbliche e private, indagano le sculture del grande artista neoclassico e vengono affiancate dai contributi di esperti e curatori, tra cui Gabriella Belli, Camilla Grimaldi, Andrea Bellieni, Vittorio Sgarbi, Paola Bonifacio. Nato a Bassano del Grappa nel 1958, dove vive e lavora, Zonta ha intrapreso la sua carriera a Milano, nel 1977, nell’agenzia Publifoto, lavorando con alcuni dei più noti fotografi internazionali dell’epoca.

Dopo molti anni di collaborazioni con riviste di architettura e design, e alcuni noti architetti come Aldo Cibic, Matteo Thun ed Ettore Sottsass, ha iniziato un percorso di ricerca autonomo con il libro Palingenesi e concretizzato in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Dalla sua prima mostra personale, nel 2033, si dedica alla natura morta.

Paride, Antonio Canova, ritratto da Fabio Zonta per la mostra in corso al Museo Correr.

Il suo sguardo sulle sculture di Canova pare creare un’estetica coerente con le regole neoclassiche secondo le indicazioni di Winckelmann, il quale in Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura, del 1755, affermava che “la generale e principale caratteristica dei capolavori greci è una nobile semplicità e una quieta grandezza, sia nella posizione che nell’espressione”.

E così la definizione della luce, fondamentale per lo scatto fotografico, riporta a un’astrazione fisica capace di dare una definizione visiva al motto winkelmanniano di “nobile semplicità e quieta grandezza”. Le foto esposte inducono lo spettatore a una nuova visione, che non solo riporta il dettaglio dell’opera canoviana, ma che apporta ulteriormente al soggetto un senso di realtà sospeso e immobile, avvolto da una scala di lievi e morbidi grigi che accarezzano i soggetti.

Gli eventi al Correr per il bicentenario

«Venezia – sottolinea la presidente della Fondazione MuVe, Mariacristina Gribaudi – celebra in questo ottobre 2022 il secondo centenario della morte del grande scultore Antonio Canova. Se fu l’ultimo artista della Serenissima, è stato anche il primo più grande di un’Italia e di un’Europa non ancora nate, ma già chiaramente “in potenza”».

Nella ricorrenza del bicentenario della morte è stata allestita dal 29 ottobre al 26 febbraio 2023, anche l’esposizione “Le medaglie canoviane” con un’ampia scelta di pregevoli medaglie realizzate per celebrare in vita il sommo artista e anche con alcune sue opere divenute subito celebri.

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