Corsivo, trash talking, linguaggio trap. C’è qualcuno che traduce?
Un'iniziativa di Fondazione Carolina vuole capire il linguaggio digitale degli adolescenti: un decalogo per genitori per saper ascoltare e saper comunicare meglio con i figli.
Un'iniziativa di Fondazione Carolina vuole capire il linguaggio digitale degli adolescenti: un decalogo per genitori per saper ascoltare e saper comunicare meglio con i figli.
L’estate è per eccellenza il tempo delle vacanze. Per lo meno per i ragazzi e adolescenti che fino a giugno sono impegnati con la scuola e l’attività fisica e ricreativa e poi si trovano tre mesi tutti da autogestire.
Le giornate, oltre che calde si fanno lunghe. Si fa, perché no, l’esperienza della noia e del dover organizzarsi da soli il tempo. Gli adulti di riferimento infatti sono comunque impegnati con il lavoro che non si ferma, e molti ragazzi si trovano da soli in casa.
Negli ultimi anni, e ancora di più con la pandemia, giovani e adolescenti hanno trovato rifugio in internet e nei social. C’è un generalizzato ritiro dalle relazioni sociali “in presenza” a favore di quelle virtuali.
Ormai non è una novità, ma nei tempi dilatati dell’estate, è quasi normale che un giovane passi anche tutto il giorno in casa, scorrendo immagini e video sul telefonino, piuttosto che cercare contatti esterni.
Durante quest’anno sono varie le ricerche che ci hanno ripetuto come i giovani si stiano isolando dal mondo reale. Ne citiamo solo due.
A febbraio l’Università di Siena, in collaborazione con Fondazione Janssen Italia e con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità, ha pubblicato una ricerca in cui si evidenziava che “il 40% dei giovani dichiara di uscire molto meno rispetto a prima del Covid e più del 40% afferma di non praticare più, o meno frequentemente, i propri hobby o attività sportive“.
Ad aprile invece, l’Istat ha pubblicato i risultati del rapporto BES, ovvero “Benessere equo e sostenibile”, uno studio che da più di dieci anni cerca di restituire un quadro più completo e sfumato del benessere nazionale, superando i limiti di indicatori puramente economici come il PIL . In questo rapporto si dimostra che sono tre gli ambiti in cui i giovani sembrano aver accusato il colpo: le relazioni sociali, il lavoro, la salute.
La quota dei ragazzi dai 14 ai 19 anni molto soddisfatti delle loro relazioni amicali ha perso, in due anni, 6,5 punti. Tra il 2019 e il 2021, la percentuale di giovani dai 14 ai 24 anni che dichiarano di incontrarsi con gli amici almeno una volta a settimana è crollata dall’89,8% al 73,8%. In questa fascia di età è anche calata la percentuale di chi si dichiara molto soddisfatto delle proprie relazioni familiari (-4 punti).
L’indice di salute mentale è calato decisamente nella fascia 14-19 anni, passando rispettivamente a un punteggio di 66,6 per le ragazze (-4,6 punti rispetto al 2020) e 74,1 per i ragazzi (-2,4 punti rispetto al 2020). Tra le donne si osserva un peggioramento della salute mentale anche nella classe di età 20-24 (-3,4 rispetto al 2019), mentre nelle altre classi di età si osserva una sostanziale stabilità.
In questo contesto giovanile decisamente negativo, Fondazione Carolina ha fatto partire un’iniziativa social estiva, in collaborazione con Pepita Onlus, dedicata ai genitori. Perché se è vero che i giovani sono sempre più soli, è compito dei genitori o degli adulti-educatori, cercare di connettersi a loro per non abbandonarli.
Fondazione Carolina nasce per volontà del padre di Carolina Picchio, dopo che la figlia di soli 14 anni si tolse la vita nel 2013, a causa di video dove alcuni coetanei mimavano atti sessuali mentre lei giaceva svenuta per aver bevuto troppo.
Gli obiettivi della Fondazione sono di ricerca, supporto e prevenzione ai temi del cyberbullismo. Nel suo operare è diventata ormai punto di riferimento per istituzioni e amministrazioni.
Parla ai ragazzi ma soprattutto agli adulti, in modo chiaro e semplice, con l’intento di far sì che gli adulti abbiano gli strumenti giusti per non interrompere la comunicazione con i propri figli.
Da luglio quindi, per tutto il periodo estivo, andrà in onda sui canali social della fondazione “#VacanzeDaGenitori”: un viaggio alla scoperta delle nuove generazioni, per avvicinare genitori e figli.
Sarà una sorta di decalogo dedicato a tutti quelle mamme e papà che durante le vacanze vogliono provare a conoscere le abitudini digitali dei propri figli, alternando a social e app, nuove esperienze e relazioni più autentiche.
“Si tratta di scegliere tra inseguire, rincorrere i nostri ragazzi o tornare a rappresentare una guida, un punto di riferimento attraverso l’ascolto e il buon esempio. Questo vademecum estivo, non senza ironia e leggerezza, aiuta i genitori a preparare al meglio questo viaggio alla scoperta della famiglia onlife”, spiega Ivano Zoppi, Segretario generale di Fondazione Carolina.
“Si tratta anche di una piccola provocazione, perché ammettiamolo, l’adulto di oggi è spesso il primo cattivo esempio per i bambini: dall’allattare guardando il cellulare, al postare immagini private del bambino, passando per l’horror vacui che incombe su ogni momento screen free“, aggiunge Rosanna Milone, coordinatrice dei progetti per Fondazione Carolina. che aggiunge:
“Scendiamo dal trono, mettiamoci in discussione, smettiamo di giudicare e ricominciamo ad accompagnare. Facciamoci raccontare il loro mondo.”
In questi giorni è appena uscito il primo appuntamento che si intitola: “Terre Lontane.
Se credi che il corsivo sia soltanto un carattere, chiedi a tua figlia di parlare in questa nuova “lingua” sconosciuta ai boomer. Scoprirai un mondo ai confini della realtà, nel quale sarà possibile capirsi anche parlando lingue diverse.”
Dalla slide social poi, si può passare agilmente all’articolo di approfondimento che spiega al genitore cos’è l’argomento misterioso di cui si sta parlando.
Il secondo appuntamento sarà la prossima settimana e forse rappresenta una sfida proprio per gli adulti: “Abbassa Marea. Le ferie sono l’occasione di staccare la spina, non solo dal lavoro. Disattiva le notifiche non indispensabili, abbassa la suoneria e goditi il relax assieme alla tua famiglia.”
Il tutto senza toni accusatori, senza denigrazioni, solo con lo scopo di capire per connettersi ai figli. Una modalità comunicativa molto lontana da quella che abitualmente si incontra nei social, ma forse la più utile in termini educativi e relazionali.
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