Con le elezioni del 12 giugno sono cambiati gli scenari politici a Cortina d’Ampezzo. Il sindaco uscente Gianpietro Ghedina, il “sindaco delle Olimpiadi” non è stato riconfermato. Al suo posto è stato eletto Gianluca Lorenzi, con la lista Vivere Cortina. Lorenzi, ex albergatore e fotografo “ambientalista” come lui stesso si definisce, si è imposto con 1.044 voti, pari al 37,06 % dei votanti. Sempre a Cortina, il 5 giugno scorso, si è svolta una grande manifestazione ambientalista sul Passo Giau, località che sarà fortemente interessata da vari progetti di infrastrutture. Gli organizzatori sono stati: Peraltrestrade Dolomiti, Italia Nostra Consiglio Regionale del Veneto, Italia Nostra del Trentino, Italia Nostra di Sondrio, Mountain Wilderness Italia, WWF, Terre del Piave Belluno e Treviso, Libera Veneto, Gruppo promotore Parco del Cadore, Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”.

Quest’ultima manifestazione quindi, ha visto presenti non solo associazioni bellunesi, ma gruppi ambientalisti di tutte le zone montane interessate dai Giochi Olimpici Milano Cortina 2026: Belluno, Trento, Valtellina, Cadore, Milano e Alto Adige. Una manifestazione quindi di ampio respiro che è andata al di là delle problematiche del territorio di Cortina e ha unito tutta l’area toccata dai grandi progetti proposti in vista delle Olimpiadi invernali.

Luigi Casanova. Foto autorizzata

Abbiamo intervistato Luigi Casanova, voce storica dell’ambientalismo e presidente onorario di Mountain Wilderness Italia. Casanova è bellunese, è stato Custode forestale nelle Valli di Fiemme e Fassa e ora da giornalista, fa parte della redazione del mensile Questo Trentino.

Per quasi due decenni, fino a maggio 2020, è stato vicepresidente di CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi), ancora oggi è membro del Consiglio direttivo di Italia Nostra del Trentino e rappresenta le associazioni ambientaliste nella Cabina di regia delle aree protette e dei ghiacciai del Trentino. Nel 2020 ha pubblicato con Altreconomia, il libro Avere cura della montagna. L’Italia si salva dalla cima.

Casanova, cominciamo dalla manifestazione del 5 giugno. Ci può commentare questa iniziativa?

«Abbiamo scelto il Passo Giau per due motivi. In primo luogo quella località verrà devastata dal progetto di collegamenti sciistici con la Val Badia, Arabba e l’area del Civetta. Il secondo motivo è per la possibilità che venga costruito un mega albergo di lusso di 40 mila metri cubi. Pensi che la società che lo vuole è russa, ha sede a Cipro e un centro anche a Bologna. Come tutto questo c’entri con il territorio di Cortina, non è dato sapere.

La manifestazione al Passo Giau

In questo luogo simbolico abbiamo quindi esposto la nostra terza denuncia: ovvero che queste fantomatiche Olimpiadi “a costo zero”, ci stanno costando già 3 miliardi di euro.

Siamo fuori da ogni preventivo di spesa e da ogni logica di quelle che dovrebbero essere, secondo il Comitato Olimpico, le prime Olimpiadi sostenibili della storia dei Giochi Olimpici. Un esempio per le Olimpiadi future insomma. Ma in Italia c’è il vizio di aggiungere infrastrutture ad infrastrutture. Per tanto, oltre a progetti di riqualificazione di impianti sportivi, si sono aggiunti progetti come la circonvallazione di Longarone e Cortina, che costerà 570 milioni di euro. Vogliamo parlare dei villaggi olimpici? Quello di Milano costerà 99 milioni, ma noi lo sosteniamo perché è l’unico che ha già prospettive nel futuro: diventerà uno studentato da un migliaio d posti. Quello di Livigno fortunatamente siamo riusciti a farlo saltare: 35 milioni risparmiati per quella che sarebbe stata una cattedrale nel deserto. Abbiamo chiesto delucidazioni su quello di Cortina, spesa prevista 40 milioni, che nella teoria sarà poi smantellato e donato alla Protezione Civile. Nella pratica invece nessuno ne sa nulla di dove andrà a finire. Si sa solo che la Val di Fiammes verrà danneggiata, che serviranno altre opere di urbanizzazione e che in ogni caso la zona è considerata a rischio idrogeologico.

Di nuovo quindi, abbiamo denunciato tutto questo, perché il rischio è che tutto passi sotto silenzio, che venga approvato e non si possa più intervenire in tempo. Come per la questione della pista da Bob: il progetto è stato presentato il 09 giugno a Cortina, in gran segreto perché i costi sono ancora lievitati. Si prevede non più una spesa di 61 milioni, ma di 85 milioni grazie ai rincari dei materiali! Con una previsione di deficit di bilancio di 400mila euro all’anno, per i prossimi 20 anni.Dopo la presentazione del progetto, vari uffici della Regione Veneto avevano messo in guardia sui tempi stretti, ma l’ex sindaco aveva risposto che sicuramente entro fine giugno la documentazione sarebbe stata tutta in ordine, e subito dopo sarebbero partiti i lavori. Solo che ora, non è più sindaco… è ex.»

Il sindaco uscente aveva fortemente voluto le Olimpiadi, insieme a Zaia. Ora però il nuovo sindaco è Lorenzi, che ha subito messo le mani avanti dicendo che vuole rivedere tutte le documentazioni e far sì che i cittadini di Cortina possano esprimersi in merito.

La conca di Cortina devastata dagli scavi per le nuove piste dei mondiali di sci 2021. Foto Mountain Wilderness

«Se guardiamo alle percentuali delle votazioni, secondo me il messaggio è chiaro. Il 43% non ha votato. Significa che sente che tutto questo che stiamo dicendo, non li riguarda. Il 24% ha votato Roberta De Zanna, commerciante orafa in centro, con la lista Cortina Bene Comune, che aveva esplicitamente dichiarato di essere contraria alla costruzione della pista da bob, slittino e skeleton. Queste sono state Olimpiadi imposte. I cittadini di Cortina hanno visto cosa hanno portato i Mondiali 2021: cantieri ancora aperti e nessun beneficio per la vita quotidiana di chi abita quelle zone. Ecco, noi ambientalisti e cittadini, speriamo davvero che ora si riaprano le porte del dialogo e del confronto, che ci erano state chiuse in faccia dall’amministrazione precedente.»

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